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Assassin's Creed: Brotherhood

La costante maturazione di Ubisoft.

È passato appena un anno e siamo di nuovo qui a parlare di Assassin's Creed. Ingolosita dalla possibilità di incassare soldi a palate, Ubisoft ha infatti pensato di spremere al massimo le affascinanti atmosfere dell'Italia rinascimentale e la popolarità di Ezio Auditore, protagonista di Assassin's Creed 2.

Ecco quindi che veniamo chiamati ancora una volta a vestire i panni di Desmond e ad aiutare gli Assassini nella loro eterna lotta contro i templari, in un'intensa trama fatta di sotterfugi, strumenti tecnologici e favolosi Frutti dell'Eden.

La storia di Brotherhood inizia esattamente là dove si era interrotta quella di Assassin's Creed 2, con Desmond e i suoi compagni impegnati a fuggire dai Templari e a trovare un luogo sicuro dove continuare la ricerca del Frutto dell'Eden.

Dopo una breve sessione portata avanti nei panni di Ezio Auditore, che ci mostra la caduta degli Assassini e la distruzione di Monteriggioni, la narrazione torna ai giorni nostri mostrandoci il nuovo quartier generale della setta e spingendoci ad affrontare una rapida sequenza acrobatica con Desmond.

Il sistema di combattimento viene semplificato dalle esecuzioni in sequenza.
Tecnicamente parlando la versione PS3 è inferiore alla controparte per Xbox 360, con un frame rate instabile.

Superata questa prima fase di gioco non eccessivamente ispirata, Brotherhood esplode letteralmente, rivelandosi come una versione raffinata all'inverosimile di Assassin's Creed 2.

Com'è ormai noto, l'azione si svolge quasi interamente a Roma, città ricreata con la stessa cura che era già stata riservata a Firenze, Venezia e Forlì. A differenza di queste tre città, tuttavia, Roma è davvero enorme (circa tre volte più grande della Firenze di AC2), e viene mostrata gradualmente grazie a un gameplay ormai collaudato e bilanciato alla perfezione.

I tempi monotoni e insoddisfacenti del primo capitolo sono ormai uno sbiadito ricordo, tanto che ormai basta aprire la mappa della città per rimanere sopraffatti dalla quantità di icone e di punti di interesse da tenere sotto controllo.

Il gameplay di Brotherhood, inutile girarci intorno, è lo stesso di Assassin's Creed 2, ma è reso ancor più vario e coinvolgente da una serie di novità estremamente gradite. La prima, e più importante, è quella delle condizioni di completamento delle missioni.

Ogni evento del gioco, infatti, può essere affrontato in mille modi diversi, ma solo un comportamento ben preciso garantisce la sincronizzazione al 100% (fondamentale se si vuole ottenere il bonus finale per la sincronia perfetta coi ricordi di Ezio).

Ecco, quindi, che anche la più semplice delle missioni si trasforma in una vera sfida se si desidera ottenere il massimo della immedesimazione con Ezio. In alcune occasioni viene richiesto di non farsi individuare, in altre di non eliminare nessuno. Le tipologie di limitazioni inserite dai programmatori sono piuttosto varie, e cercano di ostacolare la libertà di movimento e di azione del giocatore in modo mirato.

Nella maggior parte dei casi la sincronizzazione totale viene da sé, ma alcuni ricordi devono essere giocati più e più volte per ottenere il risultato desiderato. Fortunatamente ogni sessione può essere rigiocata singolarmente, permettendo così di andare avanti con la storia principale per poi rimediare alle prestazioni meno soddisfacenti a gioco finito.

Il trailer di lancio di AC: Brotherhood.

La scoperta della città di Roma, questa volta, è accompagnata dalla sua liberazione dal giogo dei Borgia. Sparse per la città, infatti, ci sono diverse torri di guardia dove i tiranni di Roma tengono le proprie guarnigioni di soldati. Per liberare le aree dall'influenza della caserma di turno, è necessario prima di tutto eliminare il generale al comando e successivamente dar fuoco alla torre di guardia.

Ogni volta che questa operazione viene portata a termine, la parte della città finalmente libera può essere riportata agli antichi fasti, aprendo le botteghe da tempo abbandonate e restaurando i monumenti più importanti. Per ogni edificio tirato a lucido, le entrate della gilda degli Assassini aumentano di conseguenza, permettendo di prelevare somme di denaro sempre più ingenti nelle numerose banche sparse per la città (non si deve più andare a Monteriggioni a prelevare il contante, dunque, ndR).