Infinity Blade
Repetita iuvant.
Avete mai visto il film "Ricomincio da capo"? È una pellicola del '93 con Bill Murray (quello di Ghostbusters, per capirci) in cui un burbero meteorologo è costretto a ripetere all'infinito la stessa giornata, la bizzarra ricorrenza americana del"Giorno della Marmotta", finché non migliorerà il proprio carattere. A niente serviranno tentativi di suicidio più o meno fantasiosi: il giorno dopo si sveglierà comunque nel suo letto, accompagnato dalla solita musica, salutando le solite persone e rivivendo gli stessi eventi.
Infinity Blade, geniale parto delle menti che ci hanno dato anche Shadow Complex, ovvero Epic Games e Studio Chair, potrebbe tranquillamente essere visto come il Giorno della Marmotta di un cavaliere errante, costretto a ripetere gli stessi scontri, incarnazione dopo incarnazione, finché non riuscirà a sconfiggere un potentissimo Re Dio.
Il cuore del gioco sta quindi tutto nella reiterazione: invece di incontrare il vostro arcinemico dopo una lunghissima serie di scontri e avventure, ve lo ritroverete davanti dopo cinque o sei scontri, totalmente impreparati, e verrete inevitabilmente sconfitti.
Il trapasso tuttavia è solo l'inizio, perché a questo punto toccherà a vostro figlio, che erediterà punti esperienza ed equipaggiamento, vendicare la vostra morte passando attraverso la solita serie di scontri; probabilmente però verrà sconfitto anche lui, e lo stesso accadrà al terzo, al quarto, al quinto e così via fino all'ennesimo figlio, che finalmente avrà la forza e l'esperienza necessarie a uccidere una volta per tutte il vostro avversario e vendicare l'onore di un albero genealogico più grosso delle sequoie americane.
Vi sembra noioso? Vi sbagliate di grosso, anche gli avversari che incontrerete lungo la via che conduce alla vendetta miglioreranno generazione dopo generazione, rendendo gli scontri sempre più difficili, tattici e divertenti.
Il sistema di controllo è basato sulle gesture, ovvero i movimenti del vostro dito sul display, e su alcuni bottoni posizionati in giro per lo schermo. La meccanica del combattimento si basa su un approccio prevalentemente passivo: in base alla direzione del fendente che vi arriverà contro potrete scegliere se schivarlo, pararlo o mulinare un colpo di direzione contraria. Se farete le cose nel modo giusto riuscirete a rompere la guardia avversaria e avrete qualche secondo per inanellare una serie di colpi consecutivi.
Attaccando e subendo danni si caricheranno sia l'eventuale attacco magico, attivabile tracciando sullo schermo il segno corrispondente, sia un colpo speciale che stordirà il nemico per qualche secondo. Come di consueto al termine del combattimento verrete ricompensati con denaro e punti esperienza che potrete usare per incrementare le vostre statistiche e il vostro equipaggiamento.
Graficamente parlando, Infinity Blade è semplicemente la cosa più bella che possiate far girare sugli schermi del vostro iPad o del vostro iPhone 4. Grazie all'ottima gestione dell'Unreal Engine 3, vi sembrerà di avere tra le mani se non una console next-gen, qualcosa di poco meno potente, con tempi di caricamento pressoché nulli e privo di rallentamenti.
Se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo, la traduzione italiana è degna del caro vecchio "artellino gaillo" di Kick-offiana memoria, e non a tutti potrebbe piacere una meccanica di gioco che ha come punto di forza principale la ripetizione.
Mi riferisco soprattutto ai giocatori più "giovani", che forse non sono cresciuti con la logica dei vecchi titoli arcade, i quali essendo privi di grandi risorse puntavano molto sull'aumento della difficoltà per tenere il giocatore incollato allo schermo.
Tirando le somme ci troviamo di fronte a un gioco per certi versi geniale, tecnicamente perfetto, intuitivo nei controlli e offerto a un prezzo assolutamente competitivo. Spendete questi cinque euro in serenità, e preparatevi a morire ancora, ancora e ancora.