Dragon Age II
Un’indimenticabile avventura fantasy.
Dragon Age II è finalmente disponibile. Qualora foste interessati a completare il gioco al 100%, vi invitiamo a consultare la nostra soluzione completa di Dragon Age II!
Essendo un grande appassionato di Dragon Age e, più in generale, di qualsiasi titolo targato BioWare, ho seguito l'intero processo di sviluppo di Dragon Age II con un interesse quasi morboso che mi ha portato a provare le sensazioni più diverse.
Inizialmente, poco dopo la sua presentazione, ho cavalcato lo tsunami dell'hype insieme a tutti gli altri amanti del brand ma poi, complici alcune discutibili dichiarazioni rilasciate da diverse persone coinvolte nel progetto, l'entusiasmo iniziale ha cominciato a mutare, trasformandosi in un mare di perplessità, dubbi e paure... temevo per il futuro della serie e, come molti di voi potrebbero aver letto proprio su queste pagine, non l'ho mai nascosto.
E così la paura si è lentamente insinuata nella mia mente come un tarlo e, centimetro dopo centimetro, si è fatta strada portandomi a credere che, forse, ciò che avrei presto recensito non sarebbe stato un degno successore di Origins, bensì un triste hack 'n slash con una spruzzata di RPG... un avvilente "Dragon Age incontra Dynasty Warriors".
In questo senso la demo presentata di recente su PC, PS3 e 360 non ha fatto che accrescere tali paure, al punto da farmi sentire che, di lì a qualche settimana, avrei probabilmente fatto cadere la mia penna sul foglio come una ghigliottina. Insomma, ero pronto a una roboante stroncatura ma poi... è arrivato il vero Hawke, e non appena ho avuto modo di mettere le mani sul codice finale del prodotto, le mie paure sono scomparse come d'incanto.
Eh sì, perché Dragon Age 2 è esattamente ciò che stavamo aspettando, forse non tanto sotto il profilo grafico, ma sicuramente dal punto di vista strutturale: è un sequel di ottima fattura, un'evoluzione quasi naturale di un concept straordinario, capace non solo di soddisfare le aspettative dei più, ma soprattutto di tenere alto il nome di un brand che si sta progressivamente ritagliando un suo spazio in quel sempre più elitario olimpo videoludico a cui molte software house aspirano.
Il titolo racconta una storia parallela a quella di Dragon Age: Origins (di cui ne porta avanti la linea temporale) e ha come protagonista Garret Hawke (o la sua controparte femminile), un giovane guerriero nato da una famiglia di maghi eretici. In seguito alla disfatta di Ostagar, battaglia che molti di voi avranno sicuramente vissuto in prima persona, Garret, sua sorella Bethany, suo fratello Carver e sua madre Leandra saranno costretti a scappare da Lothering per sfuggire all'inarrestabile marcia della Prole Oscura, ma il loro viaggio si rivelerà molto di più di una semplice fuga per la sopravvivenza...
Dopo l'incontro con una coppia di superstiti e, soprattutto, con una vecchia conoscenza di Origins, l'avventura di Garret prenderà infatti ufficialmente il via, conducendolo lungo un sanguinoso e tortuoso cammino fatto di guerra, morte e, cosa ancor più importante, moltissime difficili scelte.
Da un punto di vista puramente narrativo e strutturale Dragon Age 2 ricalca la strada già tracciata dal suo predecessore, mettendoci di fronte a situazioni di calma apparente (la classica calma prima della tempesta), epiche sequenze all'insegna dell'azione nuda e cruda suddivise in un incredibile numero di quest primarie e secondarie, dualismi familiari e non, e una lunga serie di intrecci bellici, amorosi, interpersonali e storici volti a mantenere vivo il nostro interesse per tutte le 50-60 ore dell'avventura.
Il tutto senza contare che gli amanti della serie si ritroveranno di fronte a un pregevolissimo continuum narrativo che, oltre a riproporre alcune indimenticabili figure del passato (tranquilli, non ve ne svelerò nemmeno una), darà adito a richiami al passato e al tanto chiacchierato "Eroe di Ferelden", permettendo così di osservare da una diversa prospettiva alcuni eventi topici di Origins.