Warhammer 40.000: Space Marine
Relic lancia la sfida a Gears of War.
In un anno che non ci farà certo mancare sparatutto action dai toni epici, è apparso subito evidente che il maggior pericolo per Space Marine sarebbe stato il suo periodo d'uscita. Il rischio di non riuscire ad emergere dalla massa, cercando allo stesso tempo di conformarsi a quanto ci si aspetta da un titolo di questo calibro e ai canoni del genere, è alto.
Avevamo avuto modo di dargli un'occhiata alla gamescom dello scorso anno, e adesso è arrivato il momento di capire in che modo questo attesissimo (almeno dal sottoscritto) titolo sta affrontando questo problema.
La prima risposta che possiamo dare è che Relic ha reagito con classe, ironia, e una punta di orgoglio, a quanti hanno ribattezzato il gioco "Gears of Warhammer". Ha quanto pare il paragone li ha lusingati, ma non finisce qui.
Di sicuro, mentre Gears of War si avvicina a grandi passi verso un finale memorabile, che concluderà una saga non famosa per i suoi toni ironici, un ventata di ironia, associata a della sana ultraviolenza, rappresenta senza dubbio un piacevole aggiunta al panorama delle uscite future.
Quattro i livelli dimostrati da Relic. Nel primo,"Best Laid Plans", l'obiettivo è conquistare la sala di controllo di un'enorme gru che si staglia alta nel cielo, e che rappresenta la chiave per attivare l'enorme arma di distruzione di massa che viene prodotta sul pianeta.
Tutto parte, come d'obbligo, con una piccola introduzione alle basi del sistema di controllo, in cui dovremo semplicemente esplorare lo scenario e tenere a bada le prime ondate di Orki, facendo affidamento sui nostri strumenti del mestiere: la spada-motosega e il fido Bolter. Ma quella che sembra la solita routine corri-e-spara viene presto sconvolta quando il pavimento crolla, e ci si ritrovia sepolti all'interno del complesso industriale, in un inferno di pezzi di metallo, vetri rotti e proiettili.
Fin dai primi minuti di gioco è evidente che qui si punta a doppiare il numero di cadaveri di Rambo, Commando e Black Hawk Down messi assieme. I nemici vi arriveranno addosso da ogni parte, a ondate, sempre più numerosi e sempre più arrabbiati, il che non farà altro che aumentare la vostra furia. E quando la barra della furia sarà piena, potrete scatenare una sequela di attacchi particolarmente devastanti.
Molti corridoi e parecchi scontri a fuoco dopo, si raggiungerà un gruppo di commilitoni, con cui si potrà avere un assaggio del potenziale di Space Marine. Appariranno infatti alcuni Orki dotati di lanciarazzi, e mentre i vostri colleghi vi copriranno e vi avviseranno dei missili in arrivo, così che possiate farli saltare con il Bolter pesante, la vostra trincea subirà un attacco su ogni fronte da un'orda senza fine di pelleverde. È una scossa, è azione adrenalinica senza sosta, un momento molto, molto divertente.
Questo è anche il punto in cui appare evidente che c'è ancora bisogno di qualche aggiustatina, soprattutto per rendere il giocatore più consapevole dei dettagli meno appassionanti, come ad esempio le vostre scorte di munizioni.