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Beep

Piccoli robottini malefici crescono.

Ormai non passa giorno senza che su Steam non faccia il suo ingresso un nuovo gioco indie capace di catalizzare l'attenzione del grande e del piccolo pubblico: dopo lavori splendidi come World of Goo o Machinarium, che hanno reso il futuro economico dei loro creatori decisamente più florido, altri giochi si sono presentati con alterne fortune sui suoi scaffali virtuali e uno di questi è proprio Beep, che vi presentiamo quest'oggi.

Si tratta di un platform/puzzle game che vede un robottino districarsi tra livelli più o meno complessi alla ricerca di pepite d'oro con cui arricchire la propria razza aliena fino a quando tutto l'universo non sarà stato ripulito.

La selezione dei livelli è ad appannaggio del giocatore: all'interno di sistemi stellari visitabili a bordo di un'astronave, si trovano i pianeti (in realtà i livelli) esplorabili nel gioco su cui è possibile paracadutare il nostro protagonista. L'inerzia dell'accelerazione in stile Asteroids della nostra navetta mette molto bene in mostra i tratti salienti di questo gioco che punta tutto sul sistema di controllo del nostro robottino una volta che è sceso a terra e si deve muovere per raccogliere le pepite nei posti meno accessibili dello scenario.

Le superpepite come quella che vedete in alto a sinistra sono merce pregiata.
Anche i nemici abbattuti possono essere utilizzati come base per raggiungere piattaforme sopraelevate.

Un altro clone di Super Mario? Non esattamente, anche se l'infrastruttura dei livelli fatta di piattaforme mobili, campi di forza, trabocchetti e nemici assortiti tende a ingannare l'occhio meno esperto. In realtà la caratteristica che maggiormente differenzia Beep dalla massa dei platform che lo hanno preceduto risiede nel gameplay del sistema di controllo del protagonista.

Il nostro robottino, infatti, non cammina ma si muove su quattro ruote con tutto quello che ne consegue nel momento in cui si trova a combattere con l'inerzia, piani inclinati e tutto ciò che si lega al movimento e alla caduta, soprattutto in seguito a salti e voli più o meno rovinosi.

Non solo: per abbattere nemici, torrette di sicurezza e parti dello scenario, può usare un cannoncino ricaricabile che trasforma il gioco per brevi tratti in uno sparatutto sui generis. La caratteristica più importante è tuttavia sicuramente quella derivante dal'uso dell'attrattore di cui Beep dispone: in ogni momento è infatti possibile usare questa variante della gravity gun di Half-Life per spostare parti dello scenario, cadaveri di nemici e altri oggetti per risolvere enigmi di vario genere pensati per raggiungere zone dello scenario ricche di pepite d'oro o, più semplicemente, per proseguire nel gioco.

Quando si parla di gravità, la qualità della fisica è l'aspetto sicuramente più importante e sotto questo punto di vista Beep si dimostra assolutamente ben fatto nei rimbalzi e nelle dinamiche di rotolamento e caduta di protagonista e oggetti di ogni tipo, a conferma di come il gameplay basato sulla fisica sia divertente e ben fatto. La qualità e difficoltà degli enigmi cresce con il passare dei livelli ma non si arriva mai a sfide impossibili, un aspetto che permette a Beep di restare nel genere dei platform dedicati a un pubblico navigato ma non totalmente hardcore.

L'unico vero appunto che possiamo fare a questo gioco, riguarda la scarsa possibilità di personalizzazione che obbliga il giocatore a usare WASD e il mouse senza possibilità alcuna di personalizzazione. L'uso della barra spaziatrice per saltare sarebbe stato molto gradito così come un joypad per Xbox 360 e le sue doppie levette analogiche.

Insomma, anche se graficamente è abbastanza spartano, bisogna dire che in quanto a giocabilità e buone idee i programmatori di Beep non sono secondi a nessuno, un fatto evidenziato dalla voglia di macinare livelli che questo divertente titolo indie trasmette a giocatori casuali e appassionati dei platform. Se le scarse possibilità di personalizzazione del sistema di controllo non vi creano grossi problemi, fateci un pensierino perché vale tutti gli otto euro che costa.

7 / 10
Avatar di Matteo Lorenzetti
Matteo Lorenzetti: Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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