Star Wars: The Old Republic - review
L'assalto al trono di Blizzard è una questione di Forza.
Star Wars: The Old Republic: quanto se n'è parlato negli ultimi mesi? Dopo l'annuncio della closed beta, fino all'apertura dell'accesso per coloro che avevano fatto il preorder, è stato un susseguirsi di hands-on, indiscrezioni, preview e pareri. Da oggi tutti potranno provare con mano il nuovo titolo targato BioWare, ed Eurogamer ha deciso di fare una full immersion per sfatare i dubbi di chi ancora non è sicuro di questo nuovo MMORPG.
Parlare di un gioco di questo genere di giochi è sempre piuttosto difficile, e recensirne uno è ancora più complesso. Un MMORPG è un gioco in costante divenire: c'è un inizio ma la fine, come World of Warcraft insegna, non esiste. Si cerca quindi di trovare una fine artificiale che in molti casi coincide con l'end game ed è chiaro che per motivi di tempo non ci è stato possibile provare instance oppure operation (altresì noti come raid) di alto livello.
Star Wars: The Old Republic (da adesso in poi SWTOR) è un classico MMO online basato sull'universo di Guerre Stellari. La trama, a differenza di quella dei film, è ambientata diversi millenni prima dei fatti narrati nelle due trilogie cinematografiche, in un'epoca che i giocatori di Knights of the old Republic conoscono bene. La Repubblica e i Sith sono in guerra e se le danno di santa ragione: dopo un periodo di calma e di pace, i Sith raggruppano le loro forze e sferrano un imponente attacco alla Repubblica. Dopo battaglie sanguinose i Jedi riescono in qualche modo ad ottenere una tregua temporanea e a ritirarsi sul loro pianeta natale Tython; i Sith invece schiavizzano colonie e portano sul loro pianeta natale Korriban nuovi potenziali adepti.
SWTOR cerca di riprodurre in tutto e per tutto l'esperienza cinematografica di Star Wars. Dopo la creazione del personaggio, partiranno quelle introduzioni che sono diventate oramai il marchio di fabbrica del brand: le righe che potrete leggere in sovra impressione (con in sottofondo il celeberrimo brano orchestrale di John Williams) narreranno l'inizio della vostra storia, che sarà divisa in capitoli che si susseguiranno con lo svolgimento della main quest.
L'aria che si respira in qualsiasi momento è quella di un film e BioWare ha cercato di arricchire l'esperienza corredando i momenti cruciali del gioco (persino un semplice combattimento con un mostro piuttosto forte) con le tracce tipiche dell'universo di Star Wars. E come da tradizione, i primi fotogrammi di ogni capitolo inizieranno con un cielo stellato: nulla insomma è stato lasciato al caso, come potete notare.
Come si accennava in precedenza, il gioco propone due fazioni che si odiano a vicenda: Repubblica ed Impero. Ognuna di esse ha a disposizione le stesse classi ma con nomi diversi:
Repubblica:" Repubblica e Impero hanno a disposizione le stesse classi ma con nomi diversi."
- Trooper (soldato), Commando, Vanguard
- Smuggler (contrabbandiere), Scoundrel, Gunslinger
- Jedi Knight (cavaliere Jedi), Jedi Sentinel, Jedi Guardian
- Jedi Consular (console Jedi), Jedi Shadow, Jedi Wizard
- Bounty Hunter (cacciatore di taglie), Powertech, Mercenary
- Sith Warrior (guerriero Sith), Sith Juggernaut, Sith Marauder
- Imperial Agent (agente imperiale), Operative, Sniper
- Sith Inquisitor (inquisitore Sith), Sorcerer, Assassin
Una volta raggiunto il livello 10 sarà possibile scegliere una tra due specializzazioni: ad esempio il Sith Inquisitor potrà decidere di diventare una sorta di caster DPS o di healer, o qualcosa di molto assimilabile a un rogue. A seconda della specializzazione scelta cambieranno le quest che avremo a disposizione: SWTOR, a differenza di altri MMORPG, può infatti vantare un single player molto ben sviluppato.
Certo, un MMORPG che si gioca come un gioco single player può sembrare un paradosso, ma la maggior parte delle quest possono essere completate senza l'aiuto di un compagno, grazie alla presenza dei pet, i quali ci daranno man forte durante le nostre ore di questing. I pet sono dei compagni gestiti dall'intelligenza artificiale e per fare un paragone con WoW, possono essere paragonati agli animali degli Hunter o ai demoni degli Warlock.
A differenza del gioco Blizzard, però, ogni classe avrà a disposizione un compagno (o più di uno, andando avanti nella storia) che andrà equipaggiato col loot che si troverà in giro per il mondo o nelle instance. E nel caso il proprio compagno muoia in combattimento, sarà possibile "resuscitarlo" in un secondo momento.
"Ogni classe avrà a disposizione un compagno che andrà a sua volta equipaggiato."
L'utilizzo del compagno virtuale si rivela fondamentale andando avanti con le missioni proposte dal gioco. Se quelle iniziali sono piuttosto facili, andando avanti si troveranno zone densamente popolate da mostri pronti a farci la pelle. L'aiuto del compagno è allora utile per velocizzare lo svolgimento dei combattimenti: il pet non si sostituirà mai a noi ed è necessario che il player gli dia i comandi giusti, pena una morte prematura. Il pet inoltre può occupare un posto vacante all'interno di un gruppo per un'instance, sebbene non sia una buona idea usarne uno come tank (esperimento provato di persona, per onor di cronaca).
Il rapporto col nostro pet è reso inoltre più profondo dal suo grado di "affetto": a seconda infatti delle risposte che daremo e delle scelte che effettueremo in alcuni frangenti, entreremo nelle grazie del nostro fido compagno, garantendogli bonus particolari.
I compagni inoltre si rivelano fondamentali quando entrano in gioco le professioni. Queste sono suddivise in modo classico in "gathering" (ovvero di raccolta di materie prime) e di "crafting" (cioè di costruzione di oggetti). La lista completa prevede Archeology, Bioanalysis e Slicing (gathering) e Armormech, Armstech, Artifice, Biochem, Cybertech e Synthweaving (crafting). Sono inoltre presenti quelle che vengono chiamate "mission skill", ovvero abilità che aumentano indipendentemente progredendo con le missioni: queste sono Diplomacy, Investigation, Treasure Hunting e Underworld Trading.
"Una volta scelte le professioni, il nostro amico si occuperà del recupero dei materiali lasciandoci liberi di giocare."
Una volta scelte le professioni che più ci si addicono al nostro personaggio, non ce ne dovremo occupare personalmente, perché sarà il nostro compagno a darci man forte. Impartendogli gli ordini opportuni, il nostro amico si occuperà del recupero dei materiali lasciandoci la libertà di giocare le missioni senza cambiare strada ogni 10 minuti perché abbiamo visto una materia prima rara. Un'aggiunta di tutto rispetto, ma che a mio modo di vedere snatura un po' il concetto di professione (dopo tutto il grosso del lavoro lo fa un BOT), semplificandone eccessivamente la progressione.
Una volta presa la mano coi comandi, potremo quindi cimentarci nelle quest della nostra classe. Una novità in SWTOR è la presenza di moltissime zone instanziate: le aree dei quest giver, per esempio, sono molto spesso instanziate perché al loro interno avverranno cose che altri giocatori non devono vedere. Queste zone sono riconoscibili dalla barriera verde (adatte alla propria classe) o rossa (non adatte alla propria classe). Alcune volte troveremo barriere all'interno di palazzi: quando vi entreremo partiranno delle cut scene che ci introdurranno al prossimo step della quest.
Quando sceglieremo di parlare con qualche quest giver, apparirà uno dei marchi di fabbrica BioWare, ovvero il dialogo con risposta a scelta multipla in stile Mass Effect. Accettare una quest in SWTOR non significa però leggersi una pergamena e guardare quanti mostra bisogna uccidere per completare la quest, ma intavolare una discussione chiedendo informazioni o consigli. Persino quando si conclude una quest potremo scegliere in alcuni casi se essere buoni o cattivi. Ad ogni nostra decisione verremo premiati con dei punti Light o Dark (a prescindere che si giochi per Impero o Repubblica), i quali permetteranno l'utilizzo di particolari oggetti, caratterizzando visivamente il nostro personaggio.
Le quest offerte, nonostante siano bene impacchettate, non si discostano però molto dagli standard del genere. Si tratta solitamente di uccidere X mostri, recuperare il tale artefatto o semplicemente parlare con qualcuno. Molte volte, entrando in una nuova area, si attiveranno delle missioni "bonus" che di solito prevedono semplicemente l'uccisione di tot nemici. Inoltre avremo a disposizione un Holocron, ovvero una specie di smartphone in versione Star Wars, attraverso il quale verremo contattati per accettare ulteriori quest.
"Una volta raggiunto il livello 10, diventerà disponibile un talent tree che ricorda moltissimo quello di World of Warcraft."
Salendo di livello avremo a disposizione nuove skill: visitando il trainer adatto e pagando una piccola somma di crediti, verremo allenati con abilità sempre più potenti e una volta raggiunto il livello 10 sarà necessario scegliere una specializzazione.
Diventerà inoltre disponibile un talent tree che ricorda moltissimo quello di World of Warcraft: per ogni livello avremo a disposizione un punto che potremo utilizzare in uno dei tre talent tree della nostra classe, ed è in questo momento, come già accade in WoW, che sceglieremo più precisamente cosa sarà in grado di fare il nostro personaggio. Tank? Healer? DPS? Non esiste al momento la possibilità di resettare i propri talenti, così come di scegliere un'altra specializzazione, e per questo motivo è opportuno prestare molta attenzione a come si spendono i propri punti.
L'interfaccia di gioco ricalca anch'essa quella di World of Warcraft: una barra (o più se ne avete la necessità) accoglierà le vostre skill e sopra di essa sono presenti le informazioni sui punti vita e "forza" del giocatore. Di fianco ai nostri dati ci saranno quelli dei nostri nemici: una posizione un po' scomoda dal mio punto di vista, ma che alla lunga non si nota e non infastidisce. Una volta aperta la scheda del proprio personaggio, sarà possibile come da tradizione consultare le statistiche, cambiare gli oggetti e notare il proprio punteggio social e PVP.
"I punti social vengono guadagnati combattendo nelle instance e permettono di guadagnare ricompense esclusive."
Come già accennato in sede di preview, i punti social vengono guadagnati combattendo nelle instance e interagendo con gli NPC all'interno di esse. Una volta ottenuti abbastanza punti social si potranno guadagnare particolari ricompense esclusive. Inoltre alcuni drop saranno disponibili solamente per quei giocatori che hanno uno specifico allineamento: BioWare in questo modo incentiva i giocatori ad ascoltare e prendere parte attiva ai dialoghi, garantendo una sorta di premio. È successo però in una instance che un gruppo di Sith "malvagi" abbia ricevuto come drop dai boss di fine dungeon degli oggetti per Sith "buoni": un po' fastidioso ma si sa, i MMORPG sono anche questo.
La parte PVE di SWTOR è quindi piuttosto articolata, offrendo centinaia e centinaia di missioni. Non vanno però dimenticate le instance o le quest di gruppo (chiamate Heroic). Queste sono missioni (normalmente istanziate) da affrontare in un gruppo. In alcune sarà necessario essere almeno in due e si tratta solitamente di zone piene di mostri "elite", ovvero con numero di punti vita molto alto.
"Il PvE è piuttosto articolato e offre centinaia di missioni, instance e quest di gruppo."
Ce ne sono un paio per classe direttamente nelle zone iniziali: non sono propriamente difficili ma rendono l'idea di quello che diventeranno una volta passato il fatidico livello 10. Le ricompense per la conclusione di queste missioni sono solitamente di qualità migliore rispetto a quelle normali e vale la pena qualche volta piazzarsi nella chat in General per chiedere aiuto a qualche altro giocatore.
Non mancano inoltre i cosiddetti World Boss, ovvero dei mostri fortissimi non istanziati. Uno è presente a Coruscant, ed è un robot gigantesco con moltissimi punti ferita: anche qui per onore di cronaca mi sono fatto oneshottare giusto per provare l'ebbrezza della morte prematura.
Le instance invece sono piuttosto articolare e lunghe. A differenza di WoW si possono affrontare solamente in 4 (compresi i pet; si può dunque essere in 3 con un pet e partire lo stesso...), e nel party tipo sono presenti un tank, un healer e due DPS. Le instance iniziali possono essere affrontate molto facilmente e non offrono un grado di sfida molto alto. L'unico che si deve dar da fare è l'healer, ma questa non è una storia nuova, no?
Ogni classe ha delle abilità per "facilitare" i combattimenti e gli incontri nelle instance. Un Sith Inquisitor per esempio è molto utile nel crowd control, potendo "stunnare" due personaggi contemporaneamente; un Sith Warrior può invece saltare all'interno di un gruppo di nemici e fare danni ad area, e così via. Le classi sono piuttosto ben bilanciate e vi accorgerete piano piano che le skill che hanno gli altri sono meglio delle vostre. La solita sindrome de "l'erba del vicino è sempre più verde"...
"Ogni classe ha delle abilità per facilitare i combattimenti e gli incontri nelle instance."
All'interno delle instance si svilupperà la storia: si dovrà parlare con degli NPC e compiere delle scelte. A seconda delle risposte date nei dialoghi, guadagneremo i già noti punti social che ci permetteranno l'acquisto di particolari oggetti.
Alcuni mostri dropperanno inoltre dei badge, ovvero una moneta particolare che può essere scambiata in alcuni negozi con degli oggetti più o meno potenti. Come vedete ci sono moltissime somiglianze con il mostro sacro Blizzard...
Affrontando il discorso PVP, il gioco offre diverse mappe, chiamate Warzone: i loro nomi sono Voidstar, Huttball, Alderaan. In Voidstar le due fazioni coprono i ruoli di attaccante e difensore: i primi devono conquistare un obiettivo all'interno di una astronave, mentre i difensori ce la metteranno tutta per mettere i bastoni tra le ruote alla fazione opposta.
Huttball, che secondo noi di Eurogamer rappresenta la modalità più interessante, offre una mappa assomigliante ad una arena, dove due gruppi cercano di conquistare una palla che appare al centro del campo di battaglia, cercando di segnare un "gol" nella porta avversaria.
Alderaan invece è una mappa campale, con due enormi torrette puntate verso il cielo. Sulle teste dei giocatori sono presenti due navi spaziali che riforniscono (leggi: vi faranno spawnare all'infinito) le due squadre. Chi prende il controllo di queste torrette colpirà la navicella avversaria, che una volta distrutta garantirà la vittoria.
"I combattimenti in PVP sono piuttosto divertenti, specialmente quelli nella modalità Huttball."
I combattimenti in PVP sono piuttosto divertenti, specialmente quelli nella modalità Huttball: nonostante faccia un po' a botte con l'ambientazione, il divertimento è assicurato (specialmente quando un avversario ha la palla e ci sono vere e proprie manovre di ganking ai suoi danni). Un minimo di strategia e di gioco di squadra è assolutamente necessario, perché come potete capire è molto facile perdere il controllo della palla se nessuno vi aiuta.
Il PVP assomiglia a quello di WoW (al momento non è presente nessuna dual spec): il Sith Inquistor, per esempio, ha delle skill molto utili (il vortice e lo stun su tutti) che possono essere usate ai danni degli avversari, ma senza un healer dietro le spalle si è carne da macello. Certo, sparare raggi elettrici dalle dita contro un Jedi ha un non so che di poetico (si capisce che mi piacciono gli Imperiali?).
Ogni battaglia garantisce dei punti PVP che, come da migliore tradizione, potranno essere investiti per migliorare il proprio equipaggiamento e comprare diavolerie di ogni sorta. Per un'analisi più completa del PVP (e anche del PVE), sarà necessaria comunque un secondo articolo fra qualche settimana, per vedere come regge il bilanciamento del gioco a livelli alti e con skill (e talenti) avanzate.
"Il PVP ci garantirà dei punti che potranno essere investiti per migliorare il proprio equipaggiamento e comprare diavolerie di ogni sorta."
Ci avviciniamo dunque alla conclusione di questa lunga recensione, ed è proprio alla fine che affronteremo la parte tecnica di questo gioco. BioWare ha deciso di rendere accessibili tutti i server (americani ed europei) a chiunque. Questi, come da tradizione, si suddividono in PVP, PVE ed RP. La maggioranza dei server è al momento PVP, ed anche la community italiana più grande è su un server di questo tipo.
Al momento la maggior parte dei server è afflitta dalla grave piaga delle code: BioWare sta lavorando a questo problema (ed è un grande problema, perché in alcuni server c'è da aspettare ORE), quindi se volete divertirvi con degli Italiani dovrete aspettare, visto che il server della community nostrana è quello che le code più lunghe in assoluto (ma va?). Nonostante tutto, in molte ore di prova non sono mai stato afflitto da problemi di lag (anche in server pieni), cosa che mi ha ovviamente sorpreso.
Passando invece all'analisi del comparto grafico, non posso fare altro che confermare tutti i dubbi sorti in ambito di preview. Il gioco non è brutto da vedere, anzi, ma risulta vecchio sotto molti punti di vista. Se le texture continuano ad essere non sempre molto definite, alcune volte sono le animazioni (o la concatenazione di diverse animazioni) ad essere un po' zoppicanti. Sotto questo frangente, siamo a un livello leggermente più basso rispetto a quelle di WoW, tanto per intenderci, il che fa riflettere dato che stiamo parlando di un gioco uscito nel 2004.
Le ambientazioni sono molto suggestive e ricche di particolari (Korriban, la patria dei Sith è da mascella a terra), ed i modelli dei giocatori sono molto ben definiti. La personalizzazione dei personaggi si attesta su livelli accettabili, senza far gridare al miracolo: quello che invece ogni tanto lascia perplessi è la qualità dei modelli poligonali dei nemici. Questi sono talvolta approssimativi, con texture slavate o spalmate: durante le sessioni di combattimento non si notano, ma durante le conversazioni anche l'occhio meno attento non potrà non accorgersene. Ci troviamo di fronte ad un titolo nato TANTO tempo fa, e che probabilmente ha aspettato troppo per essere pubblicato.
"Le ambientazioni sono molto suggestive e ricche di particolari e i modelli dei giocatori sono molto ben definiti. "
Il doppiaggio e l'audio in generale invece sono su livelli ottimi e garantiscono un'atmosfera sensazionale al titolo BioWare, che probabilmente verrà comunque ricordato come uno dei MMORPG col comparto audio migliore mai creato (fino ad ora).
Concludendo, Star Wars: The Old Republic è un gioco molto grande, sconfinato oserei dire: offre moltissime ore di divertimento, una narrazione di qualità e delle meccaniche intuitive e semplici da padroneggiare. Il paragone con World of Warcraft non è mai forzato, perché, detto senza peli sulla lingua, senza WoW, SWTOR non esisterebbe. Il gioco BioWare strizza l'occhiolino moltissime volte (alcune volte anche troppo) al capolavoro Blizzard e le classi, le skill, il PVE sanno di già visto.
Ciò però non vuol dire che Star Wars: The Old Republic sia una copia carbone dell'antagonista di Blizzard: il gioco cerca in qualche modo di distinguersi (basti pensare alle specializzazioni, alla questline e alla gestione dei pet), ma non vuole neanche essere diverso.
Se siete stati amanti di World of Warcraft, troverete allora in Star Wars: The Old Republic una più che valida alternativa. E se avete voglia di un RPG vecchio stampo da giocare online, questo è il titolo che fa per voi.
Se invece vi siete stufati di WoW perché ci avete giocato troppo, SWTOR sarà molto probabilmente il vostro prossimo MMORPG. Ma se ciò che andate cercando è qualcosa di innovativo, se da un MMORPG volete provare nuove emozioni, forse non sarà qui che le troverete.