Syndicate - review
Un ottimo punto di ri-partenza!
Sono passate poche settimane da quando ho scritto l'ultimo hands-on di Syndicate e nel frattempo Electronic Arts ci ha inviato la versione review di questo gioco, che si è infilata dritta nella fessura della nostra PlayStation 3 redazionale. Le ottime impressioni suscitate dalla versione precedente saranno confermate, smentite o addirittura migliorate?
Rispetto alla precedente versione nulla è cambiato dal punto di vista dei menu e dell'interfaccia di gioco, che rimane sempre molto sofisticata senza però cedere a inutili complicazioni stilistiche. Il team Starbreeze si conferma abilissimo nel creare atmosfere molto "dense", specialmente quando queste hanno una collocazione futuristica. L'intro e lo svolgimento narrativo del gioco l'ho raccontato la volta scorsa quindi non indugerò sulla trama, che comunque rimane piuttosto solida (anche se un pelino scontata) dall'inizio alla fine.
Tecnicamente parlando, quanto di buono visto in precedenza viene confermato in pieno. Eccellenti gli effetti di distorsione e sfocatura utilizzati da parte del team di sviluppo, così come apprezzabili risultano alcuni tocchi di classe non richiesti ma che fanno la differenza in alcune situazioni. Un esempio? In base a dove vi trovate, l'arma si inclina dietro una copertura, si alza in presenza di passaggi particolarmente stretti e così via.
Anche il superamento degli ostacoli è stato realizzato per non spezzare il ritmo dell'azione, specie nelle fasi più concitate. Quando si corre, infatti, è possibile saltare oltre una barriera o irrompere oltre un ostacolo premendo semplicemente il tasto di salto. Stranamente, invece, mi è sembrato meno immediato accucciarsi dietro una copertura: in questo senso qualcosa di simile a quanto visto in Rainbow Six: Vegas (ovvero il passaggio temporaneo ad una visuale in terza persona) sarebbe stato gradito.
L'interfaccia su schermo, il famigerato HUD, è pulita e fornisce le informazioni essenziali senza risultare ingombrante. L'unica cosa di cui si sente la mancanza all'inizio è un piccolo tutorial che spieghi un paio delle tecniche base del gioco, che vengono invece date per scontate. Niente di grave, ovviamente, anche perché per tutto il resto (soprattutto per i poteri speciali) esiste addirittura una sorta di allenamento virtuale.
"Il superamento degli ostacoli è stato realizzato per non spezzare il ritmo dell'azione, specie nelle fasi più concitate"
Visto il maggior tempo avuto a disposizione per questa recensione rispetto alla preview, ho avuto occasione di testare molto meglio alcune delle caratteristiche che rendono il gameplay di Syndicate molto simile, ma al tempo stesso diverso rispetto a quello di tutti gli FPS usciti finora.
Per prima cosa imparerete presto che nonostante la quantità di proiettili a disposizione non sia un problema nel gioco, utilizzare i poteri del chip Dart6 in maniera regolare renderà l'avventura molto più divertente e appagante. Il sistema ideato dagli sviluppatori è tanto semplice quanto geniale: i tre poteri che si acquisiscono non sono illimitati e il loro "caricamento" dipende da quanti nemici si uccidono con le armi da fuoco e da come li si fa fuori. Andare avanti con le sole armi è possibile, almeno in single-player, ma farlo significa comunque perdersi una delle cose più sfiziose dell'intera esperienza.
"Andare allo sbaraglio vi porterà solo a morti premature"
Il ritmo generale del gioco è un crescendo con davvero poche pause e, proprio come vi avevo preannunciato nell'anteprima, a differenza di altri FPS in circolazione questo Syndicate non è fatto per i "Rambo" solitari. Andare allo sbaraglio vi porterà solo a morti premature e, vista la quantità e intelligenza media dei nemici, il numero di queste ultime potrebbe salire vertiginosamente da metà gioco in poi.
In questo ci viene in aiuto il cosiddetto "Dart Overlay", ovvero quella visuale attivabile con i tasti RT/R2 che per qualche secondo mette in evidenza tutti i nemici presenti nell'area, anche quelli nascosti, e gli oggetti con cui si può interagire. Utilizzare questo sistema può sembrare superfluo all'inizio ma fidatevi se vi dico che dopo qualche ora diventerà uno dei vostri migliori amici.
Volendo è anche possibile effettuare uccisioni corpo a corpo, ma avvicinarsi è dannatamente difficile a volte. Nel caso vi ritroviate senza un'arma a disposizione, cosa piuttosto rara a dire la verità, eliminare un nemico a mani nude vi farà guadagnare automaticamente la sua arma. A proposito di arsenali, le bocche da fuoco inserite in Syndicate sono per la maggior parte piuttosto canoniche, ma in alcuni casi vi ritroverete a maneggiare "giocattoli" decisamente sfiziosi, che spesso però perderanno la loro utilità una volta terminati i proiettili.
"Per dare al giocatore una pausa dai combattimenti, gli sviluppatori hanno disseminato il gioco di collezionabili"
Per dare al giocatore qualche piccola pausa dai combattimenti, gli sviluppatori hanno disseminato il gioco di "collezionabili", rappresentati dai biglietti da visita olografici di alcuni personaggi e graffiti di propaganda. Trovarli non è essenziale per capire la trama del gioco, ma la loro ricerca rappresenta l'unica, piccola variante ad un'esperienza altrimenti fin troppo lineare.
In aggiunta alla campagna principale, Starbreeze ha deciso di inserire un'esperienza parallela dedicata al co-op, che ho avuto l'opportunità di provare approfonditamente grazie ad una lunga sessione portata a termine qualche giorno fa insieme ad un trittico di sviluppatori collegati online dall'Inghilterra.
Come già sapete, in questa modalità si combatte insieme ad altri tre giocatori in molte delle location del gioco principale, ma con missioni e modalità differenti e ispirate al Syndicate originale. Se nell'avventura standard fare tutto da soli è piuttosto difficile, nel co-op a volte risulta addirittura impossibile, al punto che molte delle missioni riportano anche il numero di Agenti consigliati per essere completata.
In un'apposita schermata a cui si accede prima di entrare in partita, sono riepilogati tutti i progressi fatti in questa modalità, dalle missioni superate, delle sfide completate, degli obiettivi portati a termine e tutto il resto.
Una volta entrati nella lobby si può scegliere di iniziare una partita veloce o di crearne una personalizzata con i propri amici in una delle mappe disponibili, che presumibilmente saranno ampliate con i prossimi DLC. Fatto questo si passa alla selezione del personaggio e successivamente a quella dell'equipaggiamento di partenza. Da questo punto di vista non si ha a disposizione l'opulenza di Call of Duty o Battlefield, ma la possibilità di spaziare dalle armi da fuoco ai chip equipaggiati fornisce comunque una sufficiente quantità di personalizzazioni.
"I potenziamenti disponibili nel single-player sono disponibili anche nel co-op e l'accesso è determinato dall'esperienza" accumulata"
I potenziamenti disponibili nel single-player, che vanno a modificare svariate caratteristiche dei personaggi, sono disponibili anche nel co-op e l'accesso ad essi è determinato dalla quantità di "esperienza" accumulata sul campo. Lo stesso discorso vale per le armi. In questa modalità multiplayer, infatti, si inizia con quelle base con la possibilità però di farle evolvere... a patto di trovare gli "ingredienti" giusti. Dal punto di vista dei poteri, il loro numero nel co-op è nettamente superiore ai soli 3 della compagna standard, e ce ne sono addirittura 20 varianti.
Una volta sceso in campo non ho notato alcun tipo di problema dal punto di vista tecnico, nessun lag e nessun rallentamento, ma va comunque tenuto a mente che stavo conducendo una sessione privata preliminare all'uscita del gioco.
Tutto questo fa comunque capire quanto il team di sviluppo abbia puntato sul multi di Syndicate, che una volta tanto non rappresenta un semplice bonus secondario ma qualcosa che merita tanta attenzione quanto l'avventura in singolo.
Se qualche mese fa mi avessero detto che mi sarei nuovamente appassionato ad un FPS di fantascienza, probabilmente avrei faticato a crederci, ma il risultato finale è sicuramente meritevole di lodi. Syndicate non è il miglior sparatutto in circolazione su console, ma probabilmente è uno dei più coinvolgenti dal punto di vista visivo ed emozionale.
Con qualche attenzione in più in alcuni dettagli avrebbe anche potuto diventare un "instant classic", ma anche così rappresenta un eccellente punto di partenza per un franchise che merita di essere scoperto anche dai giocatori più giovani.