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The Last Story - review

L'ultimo grande RPG per Nintendo Wii?

Ogni qualvolta sento nominare l'acronimo jRPG, la mia mente non può che andare ai tanti giochi di ruolo di stampo nipponico che, a cavallo fra gli anni '90 e l'inizio del XXI secolo, mi hanno regalato emozioni indimenticabili, emozioni che, ahimé, sempre meno videogiochi riescono a garantirmi con il passare degli anni.

Tra questi vi sono chiaramente moltissimi titoli creati dal celebre Hironobu Sakaguchi, padre di Final Fantasy nonché director di alcuni dei migliori GDR degli ultimi 20 anni. Alla luce di tali premesse è dunque inutile dirvi quanto l'annuncio di The Last Story per Wii mi abbia riempito di gioia, e questo non solo perché era ormai passato un po' di tempo dall'ultimo jRPG di un certo spessore, ma soprattutto perché a dirigerne lo sviluppo sarebbe stato uno dei miei beniamini in campo videoludico.

Come di consueto avrete a disposizione una vasta gamma di diversi equipaggiamenti.

Nonostante l'entusiasmo non vi nascondo di aver provato un certo timore nell'inserire il disco di gioco nella mia Wii... timore che fortunatamente è scomparso nell'arco di una manciata di minuti.

Ambientato in un mondo dilaniato dai conflitti armati e dal progressivo decadimento territoriale, The Last Story racconta la storia di Zael, un giovane mercenario recatosi sull'isola di Lazulis insieme ai propri compagni, per perseguire il sogno di poter un giorno diventare un cavaliere.

In questa triste realtà, in cui l'isola in questione rappresenta l'unica fonte di speranza rimasta per l'Impero, Zael e i suoi amici riusciranno a conquistarsi una chance di dimostrare il loro valore al sovrano dell'isola, ma proprio durante la loro prima missione qualcosa di assolutamente inaspettato cambierà la loro vita e quella di giovane Zael per sempre...

Stilisticamente il gioco è davvero notevole.

Una misteriosa entità donerà a Zael poteri sovrannaturali che lo renderanno una risorsa imprescindibile per la sua squadra tanto in fase offensiva che in fase difensiva e di supporto, e da questo momento in poi avrà inizio un'epica avventura che lo vedrà protagonista di innumerevoli battaglie contro nemici di ogni tipo.

"Il tocco di Sakaguhi è fortunatamente visibile in ogni momento"

La premessa narrativa, pur essendo un po' lenta nel suo sviluppo, è senz'altro di pregevole fattura e il tocco di Sakaguhi è fortunatamente visibile in ogni momento, specie in alcuni frangenti di grande pathos; la sceneggiatura mi è parsa molto solida e con essa anche la caratterizzazione dei personaggi, elementi questi che contribuiscono a creare un'atmosfera sicuramente più ricca e suggestiva rispetto a quella di molti GDR orientali apparsi sul mercato nel passato più recente.

L'impressione che ho avuto perlustrando le strade di Lazulis è stata infatti quella che gli sviluppatori abbiano voluto discostarsi, seppur non in maniera radicale, dalle tradizioni che hanno contraddistinto le produzioni nipponiche degli ultimi 20 anni, puntando maggiormente sull'innovazione e sull'originalità.

Godiamoci insieme il trailer europeo di The Last Story.

Tutto ciò è chiaramente evidente anche osservando il battle system, capace di fondere il dinamismo degli action-game (c'è addirittura un sistema di copertura) col tatticismo e la strategia che da sempre caratterizza in positivo le produzioni nipponiche.

In maniera simile a quanto visto in Xenoblade Chronicles, gran parte del lavoro ruota intorno al posizionamento del personaggio, fondamentale per accrescere i danni inferti al nemico di turno, mentre gli attacchi sono eseguiti in automatico non appena ci si trova nei pressi di un bersaglio. Colpendo un nemico da dietro si ottengono infatti danni superiori a quelli inferti in un faccia a faccia, e il quantitativo dei danni aumenta ancora nel caso in cui si riesca a cogliere un avversario di sorpresa. Ed è qui che entra in gioco il sistema di copertura.

"Ciò che rende le dinamiche di combattimento particolarmente interessanti è senz'altro la gestione del party"

Le sequenze narrative possono essere saltate, ma perdersele sarebbe un vero peccato.

Sfruttando gli elementi contestuali per restare fuori dal campo visivo di un nemico, è infatti possibile eseguire veri e propri assalti a sorpresa, ottenendo graditissimi vantaggi lungo tutto il corso del combattimento. Ma questo ovviamente si traduce in un significativo rovescio della medaglia: esponetevi troppo con attacchi all'arma bianca ed i benefici del posizionamento potrebbero essere usati contro di voi.

Al di là di questo, ciò che rende le dinamiche di combattimento particolarmente interessanti è senz'altro la gestione del party, disponibile sia con una visuale più ristretta che con una visuale più ampia, ideale per analizzare meglio il campo di battaglia prima di uno scontro ed evidenziare così anche eventuali punti deboli nei ranghi nemici.

La necessità di adottare diversi approcci, specie per quanto riguarda la gestione del gruppo, con la possibilità di scegliere in che modo e dove ad esempio far attaccare il proprio mago, attraverso una pregevole interfaccia di impartizione degli ordini, è senza dubbio uno degli elementi più significativi dell'esperienza. E sebbene la longevità complessiva dell'avventura non superi le 30 ore, è impossibile non rendersi conto di quanto il lavoro degli sviluppatori in ambito tattico-strategico sia stato determinante per tenere alla larga noia e monotonia.

Supportare i vostri compagni sarà fondamentale per conquistare la vittoria.

Il fatto di dover affrontare combattimenti sempre diversi, nei limiti di un buon grado di varietà, s'intende, e di poter adottare diverse tipologie di strategie per superarli, rende infatti l'avventura decisamente più fresca e godibile rispetto ad altri jRPG più stereotipati.

"L'unica nota negativa dell'intera esperienza è purtroppo il motore di gioco"

Inoltre, sebbene la progressione sia tendenzialmente lineare, anche se non mancano diverse quest secondarie, la possibilità di esplorare liberamente l'ambientazione e di perdersi in chiacchiere per ore interagendo con una lunga serie di NPC, rende l'intera atmosfera ancor più viva e suggestiva di quanto già non sia, traducendosi in un grande coinvolgimento ed in altrettanto divertimento.

L'unica nota negativa dell'intera esperienza è purtroppo il motore di gioco, a tratti davvero insufficiente per sostenere la splendida direzione artistica; con diversi cali di frame-rate a minare anche alcuni dei frangenti più epici dell'avventura, ci sono momenti in cui maledirete la decisione di Mistwalker di proporre il gioco su Wii, ed i piccoli difetti grafici non faranno purtroppo altro che evidenziare, per l'ennesima volta, quanto la console Nintendo sia ormai inadeguata ad ospitare produzioni di un certo spessore tecnico.

Analizziamo ben 18 minuti di gameplay.

"Ci sono momenti in cui maledirete la decisione di Mistwalker di proporre il gioco su Wii"

Da segnalare infine la presenza di un buon comparto multiplayer, disponibile sia in cooperativa che in competitiva per un massimo di 6 giocatori. Le modalità offerte sono purtroppo soltanto due, ma mai come in questo caso la quantità non rispecchia in alcun modo la qualità dei contenuti offerti.

Deathmatch permette di affrontare veri e propri duelli sia in gruppo che da soli, permettendo inoltre di acquisire speciali oggetti o armi trasferibili poi nella campagna singleplayer; Co-Op invece fornisce la possibilità di unire le forze con altri giocatori, per confrontarsi contro nemici particolarmente temibili, eliminabili solo attraverso un buon gioco di squadra.

Almeno per ora il matchmaking sembra abbastanza solido.

Com'è facile intuire non si tratta di un comparto online particolarmente ricco o articolato, ma considerando la qualità che lo contraddistingue e il chiaro intento degli sviluppatori di non strafare per evitare di rovinare o alterare l'equilibrio globale, è impossibile non considerarlo la proverbiale ciliegina sulla torta di un prodotto già di per sé ottimo.

Concludendo, l'unico dispiacere per il sottoscritto dalla trattazione di un titolo come The Last Story deriva dal constatare che prodotti come questo o come l'altrettanto valido Xenoblade Chronicles, siano sempre più confinati ad una console ormai incapace di garantire quella visibilità e quella solidità tecnica che senz'altro meriterebbero. Fattore questo che comunque non pregiudica la completa fruizione di una delle più belle esperienze ruolistiche disponibili quest'anno.

The Last Story si dimostra infatti uno dei migliori RPG per Wii, sotto tutti i punti di vista. La qualità con cui tutto è stato curato non lascia infatti adito a dubbi o perplessità di sorta, aprendo le porte a un'esperienza meritevole della massima attenzione, minata solo da un comparto tecnico non sempre all'altezza della situazione.

Se siete amanti del genere, non abbiate quindi timore di restare delusi dal lavoro dei Mistwalker, perché giochi come questo meritano senz'altro un posto nella vostra collezione.

9 / 10
Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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The Last Story

Nintendo Wii

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