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Kid Icarus: Uprising - review

Valeva la pena aspettare 25 anni.

Ne è passato di tempo da quando il giovane Pit svolazzava su NES, fiero dei suoi pochi pixel e del suo intrigante gameplay. Chi ha avuto l'opportunità di provare quel gioco all'epoca o di ritrovarlo più recentemente sull'eShop Nintendo, ancora si chiede come mai si sono dovuti aspettare ben 25 anni prima di poter mettere le mani su un vero e proprio sequel.

Da allora il giovane protagonista di quella che ora, finalmente, può essere chiamata una serie, è apparso solo in uno spin-off per Game Boy e nell'ultimo capitolo di Super Smash Bros. per Wii, ma ora è giunto il momento della sua rivalsa... e che rivalsa, addirittura in 3D!

Inizialmente è un po' dura abituardi ai controlli nelle sezioni a terra, ma alcune opzioni sono personalizzabili.

La perizia con cui Nintendo ha fatto crescere l'attesa per questo gioco è stata ammirevole ma erano in molti a temere che il risultato finale non sarebbe stato all'altezza delle aspettative. Fortunatamente non è stato così. Kid Icarus: Uprising non è un gioco perfetto ma sicuramente rappresenta uno dei migliori motivi per possedere un 3DS. Ma andiamo con ordine...

Il gameplay di Uprising è diviso in due fasi ben distinte, per le quali è stata data addirittura una motivazione "divina" che lascio a voi il piacere di scoprire. Il consiglio che posso darvi è di affrontare senza fare troppo gli schizzinosi il tutorial del gioco. Iniziare senza un minimo di pratica vi metterà a rischio di alcune piccole imprecazioni, dovute a un sistema di controllo inizialmente un po' ostico da digerire.

Dicevamo delle due fasi. Kid Icarus: Uprising alterna sezioni di gioco "a terra" con altre "in volo" che condividono parte delle meccaniche di gioco con alcune piccole ma significative differenze. Le seconde in particolare assomigliano molto ad alcuni sparatutto del passato più o meno recente, da Sin and Punishment a Panzer Dragoon, e per chi vi scrive sono risultate anche le più divertenti.

"Il gameplay di Uprising è diviso in due fasi ben distinte, per le quali è stata data addirittura una motivazione divina"

Con lo stick analogico si muove Pit sullo schermo, si spara con il tasto L e si mira con il pennino muovendolo sullo schermo touch. Roba da polipi? Inizialmente sì, soprattutto per chi possiede mani mediamente grandi. Quando però avrete trovato la posizione giusta (io ho iniziato a sparare con la terza falange dell'indice sinistro), tutto fila liscio e dopo un po' non ci farete neanche più caso.

L'effetto 3D nel corso delle battaglie è piuttosto efficace, ma anche in questo caso alla lunga tende ad affaticare gli occhi.

Le sezioni a terra hanno invece un feeling un po' più "avventuroso" e consentono anche un certo tasso di esplorazione e libertà di movimento. In questo caso al sistema di controllo precedente si aggiunge un altro elemento, forse il più fastidioso di tutti. Per far cambiare direzione al protagonista, infatti, bisogna tracciare una linea orizzontale (a destra o sinistra) con il pennino, mentre per farlo correre bisogna inclinare di colpo lo stick analogico destro.

Il tutto alla fin fine non sarebbe neanche così terribile, almeno in situazioni normali, ma quando ci si trova accerchiati da 4 o 5 nemici o incalzati da un boss particolarmente grosso, le cose si fanno decisamente più ardue... specie quando poi, di tanto in tanto, le telecamere decidono di fare i capricci.

Come si poteva risolvere il problema? Semplice, consentendo l'utilizzo dell'ingombrante ma comodissimo Circle Pad Pro, che già in Resident Evil: Revelations aveva fatto dei mezzi miracoli in questo senso. Inspiegabilmente, invece, Kid Icarus: Uprising non è stato reso compatibile con questa periferica: peccato!

Va detto che in caso di problemi il gioco consente prima di ogni livello di impostare il livello di difficoltà. Si può abbassare quello consigliato fino a zero, il che equivale a rendere ogni stage poco più di una passeggiata. Innalzando il livello, invece, le cose si fanno molto più dure, ma anche le ricompense ottenute migliorano di pari passo.

"In caso di problemi il gioco consente prima di ogni livello di impostare il livello di difficoltà"

I primi 15 minuti di Kid Icarus: Uprising.

Di tanto in tanto incontrerete anche dei passaggi bloccati da dei cancelli, con indicato il livello di "Intensità" necessario per poter essere aperti. In qualsiasi momento potrete rigiocare scegliendo quel determinato livello (ma occhio a non esagerare) non solo per esplorare altre sezioni, ma per ottenere armi e oggetti particolarmente rari.

A proposito di armi e oggetti, su questo fronte Kid Icarus: Uprising è uno dei titoli più ricchi che mi sia capitato di vedere in questi ultimi anni. Di bonus da sbloccare ce ne sono a bizzeffe e la sola caccia al tesoro inserita nel gioco basterebbe per invogliare anche l'avventuriero più critico.

Trattasi infatti di una sorta di sistema di Obiettivi, rappresentato da un disegno diviso in 120 caselle. Per scoprire ognuna di queste caselle è necessario portare a termine un compito che può andare dal semplice completamento di un livello all'utilizzo di un'arma speciale e così via. Credetemi, se vi farete prendere da quel maledetto puzzle non ne uscirete più e la vostra vita sociale, già messa arduamente alla prova ultimamente, rischierà di azzerarsi completamente.

Prima di iniziare ogni fase di gioco potete scegliere il livello di difficoltà. Quelli più alti, ovviamente, offriranno ricompense maggiori.

"La sola caccia al tesoro inserita nel gioco basterebbe per invogliare anche l'avventuriero più critico."

Figuriamoci se a questo aggiungete la possibilità di "fondere" due armi per crearne di nuove, che potranno poi essere scambiate con altri giocatori tramite StreetPass. Ci sono poi gli Idoli da sbloccare, il quadro dei Doni da completare, i cuori da offrire alla Divinità per sbloccare altri contenuti e tanto altro ancora... la quantità di cose da fare e da scoprire non è certo un problema per il titolo Nintendo anzi, è uno dei suoi migliori pregi.

C'è poi il multiplayer, che una volta tanto sono riuscito a provare come si deve avendo potuto contare su una folta schiera di giocatori nipponici che possiedono il gioco ormai da tempo. Sono due le modalità disponibili, sia online che in locale: Luce contro Oscurità e Tutti contro tutti. Dietro questi titoli, com'è facile comprendere, non si nascondono altro che le classiche modalità Deathmatch e Team Deathmatch.

Le battaglie online soffrono unicamente dei problemi riscontrati anche in quelle "terrestri" della campagna in single player, soprattutto per quanto riguarda il sistema di controllo, ma ovviamente quando avrete fatto l'abitudine a quest'ultimo, anche in rete inizierete ad ottenere buoni risultati.

Durante i miei test non ho riscontrato problemi di lag o rallentamenti, grazie anche a un design delle mappe molto furbo che propone arene adeguatamente articolate ma mai troppo ampie. Alla fine di ogni partita, ovviamente, viene decretato il vincitore, ma l'aspetto più intrigante di queste modalità è rappresentato non tanto dalla gloria ricevuta, quanto dai premi. In multiplayer, infatti, è possibile guadagnare armi particolarmente rare, alcune delle quali assenti nel single-player.

Nelle battaglie online (o in multiplayer locale) potrete utilizzare tutte le armi e gli oggetti sbloccati nel single-player.

"Per finire ci sono le carte della Realtà Aumentata, alcune delle quali sono già incluse nel pacchetto del gioco"

Per finire ci sono le carte della Realtà Aumentata, alcune delle quali sono già incluse nel pacchetto del gioco. Queste servono per un doppio scopo: inquadrandole con la fotocamera del 3DS potrete visualizzare gli Idoli di gioco e guadagnare cuori extra, da spendere poi in potenziamenti. Posizionandole invece una di fronte all'altra, inoltre, assisterete a un combattimento virtuale il cui risultato cambierà in base al tipo e alla potenza delle carte.

Ricchezza di contenuti a parte, come se la cava tecnicamente questo Kid Icarus: Uprising? Graficamente il gioco è a tratti suntuoso, specialmente negli scenari proposti durante le sezioni in volo, ricchi di trasparenze, effetti speciali e dotati di una palette di colori estremamente varia. I livelli a terra sono piacevoli, ma sicuramente meno suggestivi, mentre i modelli poligonali fanno il loro dovere, con quello di Pit che ovviamente troneggia su tutti gli altri. Il sonoro è quello che vi aspettereste in un gioco del genere, caratterizzato da musiche sinfoniche che sottolineano con differente enfasi le differenti fasi di gioco.

Tutto quanto descritto finora (o quasi) viene reso ancora più piacevole da un vago humor che pervade i dialoghi tra Pit e gli altri personaggi. Purtroppo i sottotitoli in Italiano delle conversazioni (in Inglese) non sempre riescono a cogliere alcuni doppi sensi o battute velate del gioco, ma in generale risultano comunque di buona fattura. Il vero problema, più che altro, sta nel fatto che nella concitazione delle battaglie risulta difficile leggere quello che i protagonisti stanno dicendo.

Scopriamo il multiplayer di Kid Icarus: Uprising.

Un'ultima menzione prima della sentenza finale va fatta allo stand di appoggio incluso nella confezione del gioco. L'ho utilizzato per poco più di 5 minuti perché sinceramente non ne capisco il suo scopo. Perché realizzare un altro "pezzo di plastica" per rendere più comodo il gioco quando si aveva già a disposizione il Circle Pad Pro?

Detto questo, quel che vi troverete di fronte acquistando Kid Icarus: Uprising è sicuramente una delle produzioni più ricche e ispirate che il Nintendo 3DS abbia testimoniato nella sua ancor giovane vita. Se volete un titolo che valga i soldi che costa, questo è sicuramente uno dei migliori.

9 / 10