Minecraft Xbox 360 Edition - review
Nella vita ci vuole cubo.
Non è facile parlare di Minecraft, è come parlare (esagero? Ma sì, esagero) dei Queen, di Moby Dick, dei Visitors, o di qualunque altra opera che abbia influenzato in qualche modo la cultura popolare quando è entrata a farne parte.
Certo, se guardiamo fuori dal nostro piccolo mondo, non possiamo paragonare l'influenza di Minecraft a quella dei fenomeni culturali che ho citato, ma non possiamo neppure negare che sia diventato qualcosa di più di un gioco indie sandbox. Farlo, vorrebbe dire ignorare i meme, le magliette, le tonnellate di video su YouTube, e i milioni di giocatori che hanno reso questo titolo il più grande successo indie dei nostri tempi, e il suo creatore, Markus "Notch" Persson, una persona molto, molto ricca.
Adesso però Minecraft si trova di fronte alla sua sfida più grande, perché se è tutto sommato facile conquistare l'utenza PC, da sempre interessata a prodotti particolari, indipendenti, e dall'approccio non sempre facile, lo stesso non si può dire per l'utente medio del mondo console, che in media ha una filosofia di utilizzo completamente diversa.
Non sono uno di quelli che pensa che chi giochi con una console debba essere trattato alla stregua di un parente meno sveglio dell'utente PC, anche perché spesso PC e console convivono nella stessa stanza, ma negare che l'utenza console sia meno avvezza alla sperimentazione e più abituata a prodotti "semplici" è negare l'evidenza.
Le console sono strumenti fatti per giocare, non per sperimentare. Perfino in un titolo come Little Big Planet siamo di fronte a una struttura familiare al giocatore normale, quella del platform. Inoltre, chi non vuole impegnarsi a creare può limitarsi a giocare nei livelli fatti dagli altri, ma in Minecraft le cose sono totalmente diverse.
Non possiamo negare che Minecraft sia diventato qualcosa di più di un gioco indie sandbox.
Se dovessi allora spiegare in poche parole Minecraft a un amico "boxaro", la definirei l'esperienza sandbox più pura di questo settore, tutto qua. È questa è la sua più grande forza ma anche la più grande delle sue debolezza, perché alla fine Minfecraft è ciò che voi volete che sia.
Volete che sia una riproduzione fedele del castello di Edimburgo o dell'Enterprise, una folle ricerca di ciò che si nasconde nelle viscere della terra o una drammatica lotta per la sopravvivenza? Allora sarà questo, e potrebbe legarvi a sé come una droga, tanto da pensare ai prossimi mattoncini da collocare anche mentre non ci state giocando.
Se però non avete alcuna voglia di creare la vostra storia, fosse anche solo un pozzo verso il niente, allora Minecraft ha poco da offrirvi e non basteranno le meccaniche survival introdotte proprio per chi sentiva il bisogno di uno scopo ben definito, a legarvi al gioco. In fondo, il concetto è lo stesso del LEGO, solo che non c'è il foglio di istruzioni.
Il look retrò di Minecraft, con i suoi blocchettoni e il suo omaggio all'era degli 8-bit (e la sua adorabile colonna sonora), ha ricoperto un ruolo fondamentale nel rendere il prodotto un fenomeno mondiale e nel farlo entrare nel cuore di milioni di giocatori. Immaginate, come già detto, un'enorme scatola di LEGO, solo che ogni blocco è dotato di caratteristiche specifiche che gli permettono di combinarsi con altri blocchi per creare oggetti utili alla sopravvivenza e all'esplorazione.
Quindi per la maggior parte del tempo si esplora, si distruggono i blocchi per creare risorse da combinare e si costruisce tutto ciò che volete, sia essa una miniera, un cottage o un buco in cui ripararvi di notte per non farvi uccidere. Così semplice, eppure così complicato.
In fondo, il concetto è lo stesso del LEGO, solo che non c'è il foglio di istruzioni
Tolta la modalità "pacifica", in cui niente vi causerà danno, salvo le cadute dall'alto e l'annegamento, e potrete costruire senza preoccuparvi d'altro, negli altri tre livelli di difficoltà dovrete soprattutto proteggervi dagli attacchi di creature maligne di ogni tipo: ragni, zombie, lupi, i famigerati "creepers" ovvero mostri verdi privi di braccia che sibilano e esplodono al contatto, e varie altre minacce che non vedono l'ora di mangiarvi la faccia. Fortunatamente, per lo più vengono di notte. Per lo più.
L'unico modo per evitarli è creare un rifugio in cui nascondersi durante la notte oppure fabbricare delle armi e delle armature per difendersi, aspettando che il sole sorga, per poi dare il via a un'altra giornata di esplorazioni. Teoricamente il gioco avrebbe anche una fine, che prevede l'uccisione di un drago in un mondo parallelo, raggiungibile solo dopo aver creato un portale magico, ma visto che la versione per Xbox si basa al momento sulla versione precedente del gioco, questa parte non è ancora disponibile, ma aspettatevi tonnellate di aggiornamenti nel futuro.
Minecraft tuttavia, è molto più di tutto questo. Ciò che ha portato milioni di giocatori ad avventurarsi nei suoi mondi generati casualmente va oltre il sopravvivere notte dopo notte, perché si basa su quella strana alchimia e affezione che nasce quando creiamo qualcosa con le nostre mani.
Certo, la maggior parte dei giocatori non si imbarcherà mai nelle imprese titanche che potete vedere su YouTube. Ci vogliono un tempo e una dedizione fuori dal comune (e più di un briciolo di pazzia) per costruire una versione in scala 1:1 della Contea del Signore degli Anelli, e al massimo la gente si limiterà a scavare un buco nel terreno, decorarlo con un paio di torce, e a chiamarla casa. Ed è questo il vero fascino di Minecraft, perché in quella stretta caverna senza neppure un letto vi sentirete veramente a casa vostra.
Minecraft si basa su quella strana alchimia e affezione che nasce quando creiamo qualcosa
Non importa quanto brutta e sgraziata possa essere la vostra dimora, è qualcosa che avete creato voi. Siete voi che avete creato quella stortissima scala di blocchi perché non eravate in grado di farne una migliore, siete voi che avete tappato alla meno peggio quel buco nel muro per evitare l'attacco dei mostri, siete voi quelli che sono stati sorpresi dall'oscurità mentre eravate allo scoperto e vi siete scavati un buco nel terreno per nascondervi, e avete passato la notte ascoltando i rumori dei mostri che strisciavano nel buio. Ogni esperienza in Minecraft è solo vostra.
Se tutto questo piacerà all'utenza Xbox così com'è piaciuto a quella PC, non è possibile saperlo, senza dubbio il lavoro svolto da 4J Studios per conto di Mojang è stato magistrale.
Lo studio, che avendo già portato Banjo e Kazooie per XBLA e Oblivion su PS3 ha una certa esperienza nel porting, ha dovuto riscrivevere completamente Minecraft, la cui architettura Java non è compatibile con la console Microsoft, e questo gli ha permesso di andare oltre la semplice conversione.
Era infatti impossibile portare Minecraft su Xbox senza un profondo lavoro di adattamento dell'interfaccia. Il sistema di controllo, dovendosi basare sul pad, è simile a quello di un FPS, inoltre qui siamo da subito dotati di una mappa automatica, strumento fondamentale per orientarsi in un mondo privo di punti di navigazione e HUD. Ma la differenza maggiore è data dall'interfaccia di crafting, decismente più "amichevole".
"Era impossibile portare Minecraft su Xbox senza un profondo lavoro di adattamento dell'interfaccia"
Nella versione per PC, infatti, ogni elemento dev'essere posizionato in una griglia seguendo uno schema specifico, che può essere trovato in rete su una delle tante Wiki dedicate; nella versione Xbox invece è stato creato un menù in cui è possibile scegliere l'oggetto che volete creare e in cui gli elementi vengono collocati automaticamente ed è subito chiaro quali componenti vi mancano.
Per tutte le altre situazioni in cui è necessario il puntatore, come nella gestione dell'inventario o nella creazione di oggetti per la fornace, quest'ultimo viene spostato con lo stick analogico. Non solo, adesso con un semplice tasto è possibile accedere alla spiegazione di ogni materiale, e un breve tutorial segue passo passo il giocatore fino alla creazione del rifugio per affrontare la prima notte.
Il risultato è che tutto in questa versione per Xbox 360 funziona alla grande, e da giocatore PC di Minecraft non posso che essere invidioso di un'interfaccia così semplice e intuitiva.
A prima vista questa potrebbe sembrare la classica facilitazione che normalmente viene riservata all'utenza console, ma in fin dei conti è una scelta assolutamente legittima che trova la sua giustificazione nel semplice fatto che non tutti giocano all'Xbox con a fianco un PC dove trovare tutte le informazioni, e che dover fare troppo affidamento su un cursore mosso dallo stick analogico avrebbe reso l'esperienza di gioco decisamente frustrante.
Il risultato, è che tutto in questa versione per Xbox 360 funziona alla grande
Un altro fondamentale cambiamento riguarda il multiplayer: nel titolo originale più giocatori potevano incontrarsi in rete per collaborare alla costruzione di un progetto comune. Nella versione Xbox, invece, il multiplayer è legato allo split screen per quattro giocatori, che possono diventare otto se vengono utilizzate due console, collegabili fisicamente o attraverso la rete.
Non è chiaro se in futuro verrà reso disponibile anche il multiplayer classico, di certo passare una nottata con quattro amici cercando di sopravvivere ai mostri, scavandosi una trincea e difendendola con i denti, non sembra una brutta idea per un pomeriggio piovoso.
Mojang ha anche promesso l'implementazione di Kinect ma al momento questa funzione non è disponibile, e sarà sbloccata solo in futuro, come i molti aggiornamenti che separano la versione PC da quella per Xbox 360.
Concludendo, non è certamente facile giudicare un titolo come Minecraft. Personalmente credo sia come giudicare un foglio bianco e una penna. Possiamo parlare della grammatura della carta o della scorrevolezza dell'inchiostro, ma alla fine questo titolo rende ciò che voi ci mettete dentro.
Senza dubbio è un titolo che richiede molto all'utente medio, chiedendo di abbandonare le esperienze pilotate tipiche dei giochi moderni, di sforzarsi nell'immaginare qualcosa, di capire le meccaniche che regolano il tutto, e di vivere in un mondo in cui non ci sono obiettivi ben precisi, scene d'intermezzo spettacolari, e in cui si è, molto spesso, soli con se stessi.
Nel bene nel male è un titolo a cui tutti dovrebbero dare un'occhiata almeno una volta, non solo per una mera questione di "cultura videoludica", ma anche perché è un gioco da cui tutti possono ricavare un'esperienza. Non importa quanto siate bravi o fantasiosi, qualcosa uscirà sempre fuori, e sarà qualcosa di vostro, unico, perché Minecraft non fa altro che fornivi una carta eccellente e una bellissima penna.