Dark Souls: Artorias of the Abyss - review
Un DLC che è l'incubo di ogni calendario...
Dark Souls è stato sicuramente uno dei giochi più interessanti dell'attuale generazione. Grazie a un level design eccellente e a una certosina calibrazione del livello di difficoltà (sempre elevato ma mai frustrante), questo titolo di From Software ha saputo convincere centinaia di migliaia di giocatori.
In occasione dell'uscita della versione PC, i programmatori hanno arricchito i contenuti tradizionali con una nuova avventura, finalmente disponibile sotto forma di DLC anche per gli utenti console.
In linea con lo stile del progetto, tuttavia, una volta scaricato sul proprio hard disk il contenuto aggiuntivo non può essere avviato selezionandolo semplicemente dal menu iniziale, ma dev'essere scovato esplorando ancora una volta il mondo di Dark Souls, indagando come si è sempre fatto per trovare gli impensabili passaggi segreti nascosti dai programmatori con grande maestria.
Questo vuol dire che, nella migliore delle ipotesi, senza affidarsi a una guida di qualche genere è perfino possibile che solo per scovare il punto esatto da dove iniziare l'avventura siano necessarie alcune ore di attenta esplorazione.
L'idea in sé è piuttosto interessante e si sposa perfettamente con la filosofia di Dark Souls, ma purtroppo c'è un piccolo dettaglio che rischia di rendere la decisione dei programmatori un vero e proprio boomerang, capace perfino di indispettire alcuni utenti.
Per accedere al nuovo ramo narrativo garantito da Artorias of the Abyss, infatti, è necessario aver salvato un personaggio specifico, che se interpellato dopo aver completato l'ambientazione di Anor Londo (stratagemma intelligente pensato per garantire l'accesso solo ai combattenti con un minimo di esperienza e, soprattutto, dotati dell'abilità per viaggiare tra i fuochi da campo) apre il portale verso le ambientazioni dell'espansione.
Qualora non aveste salvato il personaggio in questione, quindi, dovrete iniziare una nuova partita assicurandovi di non commettere di nuovo il medesimo errore. Tale richiesta, a nostro avviso, è eccessiva anche per un gioco duro e impegnativo come Dark Souls, al punto tale da influenzare la valutazione finale di un pacchetto aggiuntivo altrimenti ottimo.
"Per accedere al nuovo ramo narrativo garantito da Artorias of the Abyss è necessario aver salvato un personaggio specifico"
Già, perché pur non garantendo la quantità di ore extra che ci si potrebbe aspettare dall'avventura aggiuntiva di un GDR action (parliamo di circa 6/7 ore di gioco), Artorias of the Abyss ha il pregio di espandere opportunamente un elemento presente in modo marginale all'interno del gioco originale: il multiplayer.
Attenzione, però! In questo caso non stiamo parlando di un multiplayer inserito a forza come accade in molti giochi dell'attuale generazione, ma dell'ampliamento di una caratteristica già presente in Dark Souls ma originariamente diluita in alcune zone ben circoscritte (nello specifico nell'area Dark Root Woods, difesa dai seguaci di Alvina).
Una volta raggiunte alcune delle nuove zone presenti nel DLC, infatti, si ottiene l'accesso a sei portali capaci di attivare diverse tipologie di sfide PVP, divise in base al numero di partecipanti coinvolti negli scontri.
Finalmente i programmatori hanno inserito all'interno di un gioco con un multiplayer già ottimo la possibilità di goderlo pienamente. Accedendo a queste particolari zone, infatti, è ora possibile mettersi alla prova sfidando singoli avversari in intensi duelli all'ultimo sangue, annichilendo squadre di due rivali in brutali Team Deathmatch e, qualora si fosse alla ricerca di emozioni particolarmente forti, uscendo vincitori da surreali battaglie tutti contro tutti fra quattro cavalieri, dove equipaggiamento e livello vengono vanificati da frequenti situazioni in cui si combatte in inferiorità numerica a causa di fragili alleanze strette tacitamente sul campo.
"Il DLC di Artorias of the Abyss ha il pregio di espandere un elemento importante quale il multiplayer"
Per ovvi motivi le attese degli scontri 1 contro 1 sono decisamente ridotte rispetto a quelle dove vengono coinvolti più giocatori, ma durante le nostre prove online non abbiamo mai avuto grosse difficoltà a trovare giocatori da sfidare. La qualità dell'esperienza, comunque, sarà saldamente legata al numero di utenti che continueranno a giocare Dark Souls.
Se già solo questo elemento basterebbe per rendere Artorias of the Abyss un acquisto consigliatissimo, la presenza di nuovi boss da affrontare senza temere la morte è un ulteriore incentivo.
A dire il vero "non tutti i boss riescono col buco", visto che mentre alcuni scontri (come quello con Artorias in persona, nonché con Manus e Kalameet) si rivelano essere bastardi e complicati come ci si aspetterebbe da un gioco come Dark Souls, la sfida con la Chimera si rivela forse un po' troppo semplice per gli avventurieri più esperti.
A tutto questo si va ad aggiungere la presenza di un buon numero di armi e armature extra, di nuove creature con cui confrontarsi (per ognuna delle quali è necessario studiare nuovi approcci al combattimento), di nuovi NPC con cui stringere rapporti di improbabile collaborazione e, per i fan più hardcore, di un'ulteriore modalità New Game +, capace di alzare il livello di difficoltà perfino più di quanto non facesse la modalità New Game + originale.
Pur non offrendo un'avventura particolarmente lunga, quindi, questo DLC è perfettamente in grado di soddisfare il proprio pubblico grazie alle arene per il PVP e, soprattutto, alla possibilità di rendere l'inferno di Dark Souls ancor più intenso e rovente grazie alla nuova modalità New Game +.
Se avete amato questa perla From Software e siete disposti ad accettare il modo in cui si accede al DLC dopo averlo scaricato, potete investire senza indugi i vostri fondi nell'acquisto di Artorias of the Abyss.