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Injustice: Dei tra Noi - review

Gli eroi si divertono anche in solitudine.

Dopo essere tornati alla carica con il recente Mortal Kombat, Ed Boon e i ragazzi dei NetherRealm Studios hanno deciso di allontanarsi dai personaggi nati dalle loro fantasie più cruente per dedicarsi ai più famosi eroi DC.

Siglato un accordo con la nota casa fumettistica il team di sviluppo ha lavorato sodo per trasformare personalità del calibro di Flash, Superman, Batman, Joker e molti altri in combattenti provetti da mettere nelle mani dei giocatori.

L'impatto iniziale quando ci si trova di fronte a Injustice è a dir poco spiazzante, perché sotto molti punti di vista potrebbe quasi sembrare di avere tra le mani una sorta di clone di Mortal Kombat ai cui personaggi sono state applicate le skin degli eroi DC, ma fortunatamente la realtà è molto diversa.

Sebbene lo stile visivo presenti tutte le caratteristiche tipiche dei lavori made in NetherRealm, in particolar modo sul fronte delle animazioni e della temperatura colore, bastano pochi istanti di gioco per rendersi conto di quanto questo Injustice si sia allontanato dal più recente episodio della saga di Mortal Kombat, anche a costo di prendersi qualche rischio.

Vista l'importanza delle arene giocando in multiplayer, i livelli vengono scelti a sorte tra quelli selezionati da entrambi i giocatori.

Selezionato il proprio beniamino tra il corposo elenco di eroi e villain tratti dai più famosi fumetti DC e avviato il primo scontro, si nota immediatamente (e con estremo piacere) l'assenza del tasto della parata, che segna l'uso del più tradizionale approccio basato sul posizionamento della leva nella direzione opposta rispetto all'avversario, o in diagonale per bloccare gli attacchi bassi.

"Gli elementi che più di tutti caratterizzano Injustice sono le abilità speciali di ogni combattente"

Già solo questo elemento basta per dare un'impronta ben diversa a Injustice, ma ovviamente gli sviluppatori non si sono limitati a questa modifica per rendere il modello di gioco del loro nuovo picchiaduro unico e ben differenziato dalla concorrenza.

Gli elementi che più di tutti caratterizzano Injustice sono sicuramente le abilità speciali di ogni combattente (associate a un tasto e attivabili a piacimento a patto di aver caricato l'apposita barra) e, soprattutto, le arene interattive capaci di intervenire attivamente negli scontri in un gran numero di modi differenti.

Ogni personaggio di Injustice è caratterizzato da un'abilità specifica legata o al suo superpotere o a uno dei tanti gadget a sua disposizione. Seguendo un po' la scia di BlazBlue, dove ogni combattente può contare su un potere specifico che ne guida il gameplay, nel titolo NetherRealm il team ha seguito un approccio simile, assicurandosi solo di rendere il tutto meno complesso in modo da non trasformare Injustice in un gioco per supergiocatori.

Considerate le poche differenze tra i costumi a disposizione dei personaggi, alcuni mirror match possono risultare davvero difficili da seguire.

Con il semplice tocco di un tasto, quindi, si possono attivare potenziamenti al danno, scudi, bonus alla velocità di movimento e tanti altri extra studiati per sbloccare una vasta gamma di combo aggiuntive tutte da studiare.

"Ogni arena di questo intrigante picchiaduro è caratterizzata da elementi interattivi di vario genere"

Combo che, seguendo la tradizione di Mortal Kombat, prevedono l'integrazione delle chain tipiche della scuola NetherRealm da abbinare allo sfruttamento studiato delle juggle, dei wall bounce o dell'interazione con le ambientazioni.

Ogni arena di questo intrigante picchiaduro, infatti, è caratterizzata da elementi interattivi di vario genere che, se sfruttati a dovere, possono capovolgere le sorti di un incontro in un batter d'occhio. A seconda del luogo dove si combatte ci si può trovare di fronte a enormi oggetti da lanciare, ad acquari da infrangere per riversarne il contenuti sull'avversario, ad appoggi da sfruttare per allontanarsi rapidamente o, perché no, a superfici contro cui sbattere ripetutamente il rivale, magari prolungando una combo altrimenti destinata a spegnersi troppo presto.

A questo si aggiunge la possibilità di scagliare i combattenti in zone differenti delle ambientazioni riducendone drasticamente la salute. Tutti questi elementi sono stati presi in prestito da Dead or Alive, che con le sue Danger Zone e con le arene aperte ha abituato i suoi fan a combattimenti dinamici e spettacolari.

Il trailer di lancio di Injustice: Dei tra Noi.

Se nonostante questa vagonata di differenze siete ancora portati a pensare che Injustice non sia altro che un clone di Mortal Kombat a base di supereroi, sappiate che il sistema di controllo di questo titolo offre un abbordabile tris composto da colpo debole, medio e potente invece delle tradizionali coppie di pugni e di calci.

"Particolarmente interessante è il Wager System, che permette di interrompere una combo dell'avversario"

Particolarmente interessante, inoltre, è il Wager System, che permette di interrompere (una sola volta a partita) una combo dell'avversario sacrificando una parte della barra delle Super. In questo modo l'azione si ferma momentaneamente, mostrando una rapida sequenza durante la quale i giocatori sono chiamati a "scommettere" una parte (o la totalità) della loro barra delle Super cercando di superare la puntata del rivale. Il vincitore di questo mini-gioco ottiene in cambio un aumento dei danni inferti all'avversario, recuperando anche parte della propria salute.

Questa meccanica, inizialmente difficile da padroneggiare a dovere, aggiunge un gradevole elemento di imprevedibilità agli scontri, a tutto vantaggio della caratterizzazione di Injustice.

Come da tradizione per il genere dei picchiaduro anche in questo caso gran parte del divertimento arriva dalle sfide con gli amici o con gli sconosciuti online, ma mai come in questo gioco i ragazzi di NetherRealm sono riusciti a dimostrare quanto anche in un genere apparentemente pensato solo per il multiplayer si possa, con un po' di impegno, creare un'esperienza meritevole di essere affrontata in completa solitudine.

Alcuni personaggi hanno la possibilità di utilizzare armi differenti durante il medesimo incontro, come insegna Wonder Woman.

La modalità Storia di Injustice, infatti, è una vera sorpresa tutta da scoprire, grazie a una sceneggiatura che sembra uscita direttamente dalle pagine di un fumetto DC e, soprattutto, a una narrazione diretta con cura e dotata di ottimi ritmi.

"L'intreccio narrativo viene raccontato attraverso una serie di filmati intervallati da scontri più o meno impegnativi"

L'intreccio narrativo a base di realtà parallele e di un'improbabile (quanto spettacolare) vittoria del Joker ai danni di Batman e dell'intera Justice League viene raccontato al giocatore attraverso una serie di filmati sapientemente intervallati da scontri più o meno impegnativi, durante i quali si vestono i panni di buona parte dei personaggi del roster.

La ricca storia è poi affiancata da una serie di oltre 200 sfide che insegnano come sfruttare al meglio ogni personaggio e, per chi ama le imprese difficili, da diverse Battaglie sbloccabili che richiedono di eliminare un determinato numero di avversari sottostando a limitazioni sempre più crudeli.

Ogni azione portata a termine nel gioco viene ricompensata con una dose più o meno generosa di punti esperienza, utili per sbloccare i numerosi extra con cui NetherRealm è solita farcire i propri titoli.

I poteri hanno permesso al team di differenziare in modo netto i vari personaggi del gioco.

Sul fronte del multiplayer, invece, la situazione è abbastanza canonica, visto che è possibile affrontare avversari umani sia offline che online, grazie a un netcode sorprendentemente valido. Le nostre sfide in rete, infatti, si sono sempre svolte nel segno della fluidità, rivelandosi particolarmente godibili anche con avversari molto distanti.

"Sul fronte del multiplayer la situazione è abbastanza canonica"

Il fatto che il netcode funzioni a dovere è un bene, visto che il gioco non prevede alcun filtro attraverso cui scremare gli avversari online alla ricerca delle combinazioni migliori. Poco male, quindi, anche se in generale è l'intero comparto multiplayer ad apparire povero di opzioni, soprattutto se confrontato con quello dei tanti rivali appartenenti al genere.

Povertà di opzioni che, fortunatamente, non coinvolge la modalità Allenamento, finalmente completa di tutta una serie di informazioni come la frame list e le hitbox dei colpi, che torneranno estremamente utili agli utenti più esperti che decideranno di studiare a fondo il gioco. Peccato, invece, per il bilanciamento dei combattenti, apparentemente da rivedere (per quanto per avere un'idea precisa sarà necessario qualche mese di test).

Con Injustice: Dei tra Noi i NetherRealm Studios hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per realizzare picchiaduro convincenti non necessariamente legati al marchio di Mortal Kombat e alla sua violenza esagerata. Le meccaniche inedite di questo gioco non fanno sentire la mancanza delle Fatality, delle X-Ray o della brutalità della serie di Ed Boon ma, al contrario, offrono un'esperienza elettrizzante a tutti i fan degli eroi DC.

8 / 10