The Wonderful 101 - review
L'unione fa davvero la forza.
Ci siamo lasciati poche settimane fa con un'anteprima piuttosto ottimista sulla realizzazione sia tecnica che concettuale di The Wonderful 101, nuova e scintillante esclusiva per Wii U firmata Platinum Games.
I creatori di Bayonetta hanno proposto con questa IP inedita un gameplay "massivo" che di rado abbiamo visto su console e, punto come di consueto nevralgico nel giudizio di un titolo per la piattaforma targata Nintendo, in grado di spingere al massimo le funzionalità del GamePad.
Queste dunque le buonissime premesse di The Wonderful 101, che ci accingiamo ad analizzare più nel dettaglio qui di seguito per capire se si siano confermate o meno nella versione definitiva del gioco. Sulla quale, com'è stato annunciato nel recente Nintendo Direct, potrete mettere le mani dal 23 agosto.
La trama e il tono di questo titolo sono almeno in apparenza di grande leggerezza: un team di super-agenti viene costituito nientemeno dall'ONU per difendere il pianeta Terra da frequenti invasioni aliene. Una forte componente tecnologica dà a questi agenti, ognuno dei quali ha la carica di Wonderful One, sì il tocco del super-eroe ma un tantino atipico: in The Wonderful 101 è infatti l'unione a fare la forza, non la potenza del singolo, con il massiccio richiamo alle indispensabili morfounioni che analizzeremo più avanti.
Tema, quello del gioco di squadra, approfondito peraltro anche da una chicca del gameplay che consente di racimolare dei Wonderful One a tempo determinato tra i cittadini di volta in volta soccorsi, una funzionalità utile per incrementare l'incisività dei colpi inferti agli avversari.
"Il tono è di grande leggerezza"
Il tono è di grande leggerezza, dicevamo, perché tra nemici dalla minacciosità molto dubbia, le gag tipiche dei compagni di squadra e i tanti giochi di parole, capita spesso di ritrovarsi con un bel sorriso stampato sul volto. Niente di dannoso comunque per una storia che, pur lentamente, decolla.
Spostiamoci ora su quello che avviene durante lo svolgimento di questa storia, ossia sulla giocabilità. Lo abbiamo fatto presente nella preview delle scorse settimane: The Wonderful 101 può inizialmente ricordare titoli con visuale isometrica in stile Pikmin, ma mai come in questo caso le apparenze ingannano. Già, perché la nuova produzione di Platinum Games rispetta i canoni dello studio nipponico e si piazza, certo con la particolarità dell'"uno per tutti" dei protagonisti, nel genere degli hack 'n' slash più frenetici.
Manca infatti una componente strategica pur accennata e questo potrebbe far storcere il naso a quel tipo di utenti che ama un approccio più ragionato all'azione. Non vi nascondiamo che, nei momenti di maggiore confusione (non ne mancano, specie per l'inquadratura da lontano e lo zoom a soli due stadi), il buon vecchio button mashing si è per noi rivelato di prezioso aiuto nell'abbattimento dei tanti nemici sullo schermo.
Tale mancanza è dovuta principalmente all'uniformità delle situazioni che è possibile trovare in gioco, le quali non deviano dal percorso dell'azione a ritmo elevatissimo se non per delle piccole escursioni nel campo dei racing. Niente che non si sia visto in altri action game e, soprattutto, qualcosa che sembra scontrarsi con l'originalità del concept di base.
"Gli elementi di contorno tipici degli action non mancano"
Ma gli elementi di contorno tipici degli action non mancano. Mentre il sistema di progressione non riserva particolari benefici, un negozio fornitissimo, denominato Wonderful Mart, vi farà desiderare di raggiungere i punteggi più elevati per darvi alle follie dello shopping. Abilità come la difesa-budino (un optional, e questo la dice lunga sulla filosofia del titolo...) e la schivata o i moduli che, equipaggiati, forniscono bonus e malus, hanno un serio impatto sul gameplay e pertanto vanno presi in debita considerazione.
A questo aggiungiamo il crafting che, reso possibile dal ritrovamento degli ortaggi sparsi per le ambientazioni, consente di plasmare oggetti utili ad esempio al ripristino della barra della salute. Una buona soluzione per chi non ha l'abitudine di rifornirsi prima delle Operazioni o semplicemente per i giocatori impegnati in missioni dall'elevata difficoltà.
E, a proposito della difficoltà, non possiamo esimerci dall'aprire una parentesi sul livello di sfida offerto da The Wonderful 101. Il gioco può spiazzare nelle prime fasi ma, superata l'oretta dettata da una curva di apprendimento sostanziosa come poche negli ultimi tempi, la strada si fa decisamente in discesa. Le battaglie con mini-boss e boss di fine missione sono infatti semplificate dal continuo susseguirsi di checkpoint, grazie ai quali per ogni "ritenta" (un massimo di cinque a difficoltà Normale) è possibile ripartire dal danno già apportato ai nemici.
Più in generale lo svolgimento dell'azione all'infuori delle boss fight procede rapido e indolore, anche se, a causa dell'assenza di spiegazioni particolarmente esaustive su schermo, ci è capitato in qualche caso di perdere il filo e di essere costretti a ricominciare dal punto di controllo.
"Lo svolgimento dell'azione all'infuori delle boss fight procede rapido e indolore"
Esaurito il discorso sul tutto sommato discreto livello di difficoltà, passiamo al vero cuore pulsante del gameplay, cui accennavamo in fase di introduzione: le morfounioni. Sotto il profilo narrativo, queste non sono altro che delle mosse speciali effettuate dai leader del gruppo grazie all'alto tasso di tecnologia dei Wonderful 100. Nella realtà del gioco si tratta di abilità da sbloccare nel corso dell'avventura, da rendere più potenti tramite un maggior numero di Wonderful One e da utilizzare sia col pennino sul GamePad che (più comodamente) con la levetta analogica destra.
A mo' di Power Ranger, ciascun leader ha la propria morfounione. Wonder Red ha a sua disposizione un pugno infuocato, Blue un'enorme spada, Green una pistola e all'occorrenza un lanciarazzi, Pink una lunga frusta rosa. Non sappiamo quale fosse il reale intento degli sviluppatori ma, sebbene sia riservato specialmente nelle boss fight il giusto spazio a tutti, abbiamo trovato molto più performante la spada di Wonder Blue, spesso da usare in coppia con l'altrimenti meno utile pugno del capo rosso (ad esempio contro i mezzi corazzati).
Le morfostrutture, inoltre, sono delle piccole costruzioni a base di Wonderful One che consentono al team, previa la solita pressione della levetta destra del GamePad, di superare un ostacolo o di battere dei nemici assai ostici. In quest'ultimo caso, parliamo naturalmente delle boss fight, esse daranno il là ad un numero che tanti potranno trovare eccessivo di QTE. Sappiate che, forse al fine di rendere più spettacolari le sequenze conclusive dei lunghi scontri, Platinum vi ha fatto un massiccio ricorso e questo potrebbe non piacere ai puristi del videogioco come mezzo esclusivamente interattivo.
Riserviamo com'è ormai consuetudine uno spazio della nostra review al GamePad e, in particolare, alla qualità del supporto riservatogli dallo studio di Atsushi Inaba e soci. Indubbiamente lo sforzo messo in campo dalla software house nipponica è superiore a quello di tanti sviluppatori che si sono cimentati col Wii U, per completezza persino a quello visto in Pikmin 3. Il controller di nuova generazione è non solo il primo schermo nelle sezioni all'interno degli edifici, ma si presta alla funzionalità di radar, per comprendere lo schieramento dei Wonderful One, a quella di elenco ultra-dettagliato dei singoli componenti della squadra e addirittura a quella di guida rapida alla giocabilità.
"L'utilizzo del GamePad? Difficile fare di meglio"
Difficile fare di meglio nell'alveo attuale delle possibilità riservate agli sviluppatori. Certo, in qualche fase vi ritroverete a pensare che si tratti di materiale aggiuntivo e dunque opzionale, e che The Wonderful 101 sarebbe pertanto potuto nascere con tutta tranquillità anche sulle altre console casalinghe. Non possiamo negare che quest'idea ci abbia sfiorato in più di una circostanza e che, giunti già al limite delle potenzialità di questo controller, appaia necessario fare un passo avanti più a livello concettuale che puramente realizzativo.
In chiusura, è doverosa una citazione del pacchetto visivo di questo gioco, che abbiamo imparato a conoscere e forse a dare per scontato nell'ultimo (e fondamentalmente primo) mese di grande promozione firmata Nintendo. La grafica, coadiuvata da uno stile fresco e colorato che strizza l'occhio agli anime in stile Dragon Ball, è decisamente piacevole e per la sua stessa natura non presta il fianco a particolari critiche. L'unico appunto può essere infatti mosso alla relativa monotonia delle ambientazioni, peraltro tutte tendenti al verde, ma in un contesto di complessiva gradevolezza non ci sembra il caso di far pesare questa componente sul giudizio finale.
Ricordando la presenza di un buon comparto sonoro, tra l'epico e il divertente, e l'assenza del doppiaggio in lingua italiana, ci avviamo alla conclusione di questa recensione convinti di aver provato un ottimo titolo originale, una rarità nei primi mesi di Wii U. Nonostante le sue particolarità, infatti, The Wonderful 101 potrebbe rivelarsi un acquisto obbligato per i possessori della nuova console di Nintendo, specie per quelli intenzionati a dare seguito alla divertente e più riflessiva esperienza di Pikmin 3.
Rimangono delle ombre sull'utilità del GamePad e sui modi che potrebbero sbloccarne definitivamente il potenziale, ma va dato merito a Platinum Games di essere stato il team third-party che più si è avvicinato alla sua completa integrazione con il gameplay.
La strada intrapresa dalla software house giapponese è insomma quella giusta: a Nintendo e alle terze parti che seguiranno l'arduo compito di ripercorrerla.