The Legend of Zelda: The Wind Waker HD - review
Nintendo insegna al mondo come fare un remake.
Quando Nintendo annunciò il remake in HD di The Legend of Zelda: The Wind Waker molti giocatori ribaltarono il tavolino che avevano di fronte, gridando allo scandalo e dando per spacciata la compagnia nipponica, Miyamoto, Mario, Luigi e tutti i loro funghi colorati.
Come potete immaginare anche nella redazione di Eurogamer sono stati in molti a manifestare seri dubbi riguardo a questa operazione, ma se è vero che la strategia di puntare su un remake per risollevare le sorti di una console flagellata dall'assenza di uscite di rilievo appare poco convincente, è altrettanto vero che non si può non accogliere con gioia l'arrivo di una versione in alta definizione del capitolo di Zelda più colorato di sempre.
Dopo aver passato decine di ore a navigare nei panni di Link impugnando il GamePad del Wii U è finalmente giunto il momento di scrivere una recensione che ai giocatori di vecchia data suonerà come una sorta di deja-vu, visto che è indirizzata principalmente a chi non ha mai avuto la fortuna di vivere quest'avventura su GameCube, vuoi perché troppo giovane o perché avvicinatosi ai videogiochi solo di recente.
Partiamo da un semplice presupposto: se c'era un gioco uscito sulle vecchie console Nintendo che meritava un remake di questo tipo, quello era proprio Wind Waker. D'altra parte stiamo parlando di un capitolo di Zelda il cui stile grafico, caratterizzato da un coraggioso e brillante cel-shading, è stato in grado di resistere in modo egregio allo scorrere del tempo e, soprattutto, di un gioco che all'epoca della sua uscita venne pesantemente criticato da una parte dell'utenza Nintendo per una serie di elementi giudicati mal bilanciati.
In particolare ci riferiamo al livello di difficoltà, da molti ritenuto troppo permissivo, e alla lunghezza delle traversate in mare. Per far capire immediatamente lo spirito con cui Nintendo si è avvicinata a questo progetto partiamo proprio da questi due "problemi", risolti con alcuni interventi mirati e ben studiati.
"Se c'era un gioco di Nintendo che meritava un remake di questo tipo, era proprio Wind Waker"
Qualora aveste già affrontato Wind Waker nella sua versione originale potrete scegliere di modificare la difficoltà dell'avventura optando per il livello Eroe, pensato proprio per eliminare ogni possibile aiuto e rendere ogni combattimento un vero inferno. La maggior potenza offensiva dei nemici di Link unita al fatto di non poter recuperare la salute persa se non attraverso le apposite pozioni, rendono la modalità Eroe di Wind Waker più vicina a Dark Souls (passateci il paragone esagerato) che a un qualsiasi episodio di Zelda, andando a toccare le corde giuste per accendere il desiderio di rivivere questa memorabile esperienza.
Un altro importante ritocco è quello che riguarda gli spostamenti in mare a bordo della magica nave che scarrozza Link da una parte all'altra del mondo di gioco. Nel capitolo originale, infatti, la navigazione era stata ritenuta noiosa e troppo presente all'interno del gioco, motivo per cui il team di sviluppo ha introdotto una nuova vela (che può essere ottenuta dopo alcune ore di gioco) capace di raddoppiare la velocità di spostamento.
Detto questo, The Legend of Zelda: The Wind Waker HD mantiene intatti tutti gli elementi che avevano reso tanto affascinante la versione originale del gioco. Un mondo lussureggiante tutto da esplorare, un sottofondo piratesco che fa tanto One Piece (e che potrebbe anche aver ispirato il buon Oda, per quanto ne sappiamo), un gameplay bilanciato pieno di segreti da scoprire e, soprattutto, una caratterizzazione artistica di prim'ordine, elemento che ha tratto i maggiori benefici nel passaggio da GameCube a WiiU.
Invece di tirare semplicemente a lucido le texture originali Nintendo è intervenuta in modo certosino per fare in modo che The Legend of Zelda: The Wind Waker HD potesse debuttare a testa alta in un mercato in cui l'aspetto grafico/artistico dei giochi ha raggiunto livelli incredibili.
Sebbene le strutture poligonali non siano particolarmente complesse, infatti, l'ottimo uso del cel-shading dona al gioco un look fiabesco e lo rende molto più simile a un cartone animato di quanto non accada ad altri progetti che sfruttano il medesimo espediente grafico.
"I meravigliosi tramonti sul mare, le poetiche traversate durante le tempeste e la varietà dei luoghi lasciano senza fiato"
I meravigliosi tramonti sul mare, le poetiche traversate durante le tempeste e la varietà dei luoghi e delle situazioni proposte lasciano senza fiato, soprattutto quando ci si rende conto della maestria con cui il team di sviluppo è riuscito a catturare e trasmettere le differenze tra le varie isole (pacifiche e non) e i luoghi più pericolosi della mappa.
L'atmosfera che circonda i villaggi più tranquilli nei quali Link cerca di aiutare gli abitanti in difficoltà o di ottenere oggetti utili per la sua missione è profondamente diversa dall'aria tesa e oscura che può essere respirata nei dungeon.
Come da tradizione per la saga di Zelda, poi, anche The Legend of Zelda: The Wind Waker HD si distingue per un game e un level design a dir poco eccellenti, capaci di mettere il giocatore di fronte a sfide sempre diverse e quasi mai banali. A differenza di quanto accade con tanti titoli moderni, inoltre, chi impugna il joypad deve impegnarsi a fondo per risolvere gli enigmi più complessi o, più semplicemente, per trovare le innumerevoli finezze inserite nel gioco con ben pochi indizi a svelarne l'effettivo sfruttamento.
L'uso alternativo di alcuni degli strumenti e degli oggetti che Link trova lungo il proprio cammino non viene mai spiegato direttamente e, a differenza di quanto accade nei giochi di oggi, al giocatore è lasciata la possibilità di sperimentare senza dover necessariamente consultare un manuale o seguire tediosi tutorial.
Wind Waker, quindi, è ancora un gioco solido, ricco e capace di tenere incollati al televisore (o al GamePad della console, a seconda del modo in cui deciderete di sfruttare il WiiU) per una ventina di ore circa e, grazie agli interventi fatti da Nintendo in base alle segnalazioni dei fan, appare oggi ancor più godibile che in passato.
"Un esempio evidente dell'amore che Nintendo ha riversato in questo progetto è il modo in cui è stato gestito il personaggio di Tingle"
Un esempio evidente dell'amore che Nintendo ha riversato in questo progetto è il modo in cui è stato gestito il personaggio di Tingle, originariamente molto presente all'interno del gioco grazie anche a una modalità che sfruttava la connessione del GameCube con il GameBoy Advance.
Sebbene tale opzione sia stata eliminata, infatti, Tingle ha comunque mantenuto un ruolo importante all'interno del gioco, non solo per la traduzione delle mappe della Triforza (una delle quest da affrontare nelle fasi finali dell'avventura, anch'essa rivista per garantire un'esperienza più bilanciata), ma soprattutto per la compatibilità del gioco con il Miiverse.
Usando l'apposita bottiglia che il buffo fan dei folletti dona a Link, infatti, è possibile affidare messaggi di ogni genere alle onde del mare, in modo da condividerli con gli altri giocatori connessi al Miiverse. In questo modo è possibile dare/ricevere consigli sul gioco, condividere le foto fatte con l'immaginografo o, perché no, svelare agli esploratori meno pazienti i segreti più difficili da trovare (ricordando sempre di taggare il messaggio con l'apposita dicitura "spoiler").
Oltre all'ovvio ed evidente intervento sul fronte visivo, comunque, il passaggio dal GameCube al WiiU ha portato anche un'altra serie di gradite modifiche, in particolar modo al sistema di controllo. Tutti i comandi originariamente assegnati agli stick analogici, alla croce direzionale e ai tasti del joypad sono rimasti invariati, ma lo schermo touch e i sensori di movimento del GamePad sono stati sfruttati a dovere per snellire l'esperienza ed eliminare i tempi morti.
Lo schermo dell'atipico controller, infatti, permette di navigare rapidamente attraverso diversi menu in modo da gestire gli oggetti, visualizzare le mappe, direzionare con comodità e precisione il vento dopo aver suonato l'apposita melodia e, naturalmente, salvare la partita e accedere alle opzioni del gioco.
"Lo schermo del GamePad permette di navigare rapidamente attraverso diversi menu"
Tutto questo influisce in modo notevole sulla giocabilità di The Legend of Zelda: The Wind Waker HD amplificando le innegabili qualità del titolo originale. A questo si affiancano un ottimo adattamento italiano (che naturalmente coinvolge solo i testi, non essendo presente alcun tipo di doppiaggio) e una colonna sonora caratterizzata dagli effetti storici della serie e da una serie di brani che faticherete a non fischiettare una volta spenta la console.
Nonostante gli ottimi interventi fatti da Nintendo, tuttavia, alcuni dei difetti della versione originale di Wind Waker sono rimasti invariati anche in questa nuova incarnazione. Neanche a farlo apposta si tratta di elementi che riguardano le traversate in mare e che, nonostante le segnalazioni, sono rimasti invariati probabilmente per non stravolgere eccessivamente il gameplay.
Anche in The Legend of Zelda: The Wind Waker HD, infatti, i combattimenti in mare sono rigidi e macchinosi, visto che richiedono di ammainare la vela per impugnare l'arma da usare nello scontro. Lo stesso discorso coinvolge l'uso del cannone, che in pratica permette di sparare le bombe solo dopo aver fermato la barca, lasciando così in balia di eventuali contrattacchi.
Si tratta comunque di piccoli nei all'interno di una produzione che, dopo tanti anni, potrebbe finalmente essere capita e apprezzata anche da chi all'epoca la criticò senza mezze misure ritenendola erroneamente bambinesca. A dispetto dello stile grafico (che con tutta probabilità troverà nella generazione attuale un numero ben più ampio di sostenitori) Wind Waker è un gioco molto profondo e, grazie al livello di difficoltà Eroe, può rivelarsi un osso molto duro sia per le nuove che per le vecchie generazioni di giocatori.
The Legend of Zelda: The Wind Waker HD è un gioiello del passato restaurato alla perfezione e ulteriormente impreziosito dalla collaborazione tra Nintendo e i suoi fan. Se pensate che il remake di un gioco uscito 10 anni fa non sia abbastanza per rendere appetibile l'acquisto di una console vi invitiamo caldamente a rileggere con attenzione questa recensione, a gustarvi qualche filmato e a riordinare le idee. Remake o non remake, ci troviamo di fronte a un gioiello luminoso che non solo merita di essere amato per la prima volta da chi non ha mai avuto modo di confrontarsi con l'originale, ma che ogni appassionato dovrebbe abbracciare di nuovo per apprezzarne l'impeccabile evoluzione.