MotoGP 14: next-gen ma non troppo - review
Prosegue la rincorsa di Milestone.
Milestone è considerato lo sviluppatore italiano di videogiochi per eccellenza e da anni si dedica alla realizzazione di titoli motociclistici con licenze ufficiali. L'azienda milanese ha pubblicato prodotti dedicati alla Superbike e recentemente s'è dedicata con un certo successo anche al campionato del mondo di Motocross. A partire dall'anno scorso è arrivata anche la licenza della serie MotoGP, con il gioco dedicato alla stagione motomondiale 2013. Ora si prosegue con la versione intitolata MotoGP 14, che mette a disposizione la licenza completa dell'omonimo campionato oltre alle categorie minori di Moto1 e Moto2.
Si tratta chiaramente dell'evoluzione basata sullo stesso motore grafico del gioco precedente, ma con una novità non di poco conto: mentre MotoGP 13 era stato pensato le console di vecchia generazione, l'incarnazione di quest'anno esce anche in versione PlayStation 4. Anche se abbiamo recensito la versione PC, le premesse per un prodotto tecnicamente superiore in ogni comparto dovrebbero esserci tutte: vediamo se è effettivamente così.
MotoGP 14 è strutturato in modo molto simile agli altri giochi di guida motociclistici 'made in Milestone' degli ultimi tempi. È possibile creare un pilota personalizzato e fargli fare la gavetta durante tutta la carriera nel massimo campionato oppure cimentarsi in gran premi singoli o gare secche della stagione in corso di MotoGP, Moto1 e Moto2. Per chi detesti l'anonimato è ovviamente possibile scegliere anche uno qualsiasi dei piloti ufficiali e gareggiare con moto, tute e caschi dei propri piloti preferiti. La carriera, le gare veloci, un Gran Premio completo o il campionato del mondo sono il piatto forte del gioco, ma sono accessibili anche molte modalità alternative.
Si spazia dallo scenario che riprende i momenti più emozionanti dell'anno scorso e ci permette di riscriverli da zero, alle riproduzioni di situazioni con piloti che hanno fatto la storia del motociclismo a cavallo tra gli anni Ottanta e Duemila. Ci saranno poi le sfide a tempo, con recuperi all'ultima curva e battaglie tra più piloti da ripetere esattamente sulle stesse piste e nelle stesse condizioni che si verificarono nella realtà. È presente poi una modalità safety car che permette di girare in solitario su tutte le piste del motomondiale a bordo della vettura di sicurezza: utile anche solo per far pratica con le piste meno conosciute.
"Il netcode è stato discretamente performante visto che siamo riusciti a portare a termine numerose gare online"
Anche la componente online è molto importante: è possibile disputare gare secche fino a dodici giocatori umani online e, in questo senso, il netcode è stato discretamente performante visto che siamo riusciti a portare a termine numerose gare senza grossi problemi. Solo in un'occasione abbiamo subito una disconnessione ma il problema è sembrato tutto sommato isolato. Sebbene l'online sia chiaramente la modalità multiplayer principale, è possibile anche cimentarsi in uno split screen in due direttamente sullo stesso computer.
Se a tutto questo aggiungiamo un sistema di progressione dell'esperienza che permette di sbloccare tute, accessori, caschi e stivali per il proprio pilota virtuale e l'accesso agli eventi scenario avanzati, possiamo dire che in quanto a contenuti MotoGP 14 è sicuramente un gioco ricco che non fa mancare nulla agli appassionati. Le numerose opzioni permettono di personalizzare il modo di approcciare le varie modalità per quanto riguarda il livello di difficoltà degli avversari ma soprattutto gli aiuti alla guida.
Gli indicatori di staccata sono assolutamente essenziali per imparare a dovere le piste a seconda delle moto utilizzate tra Moto1, Moto2 e MotoGP così come la diversa gestione della frenata, la postura del pilota in carena e l'utilizzo o meno del controllo trazione. Tutti elementi assolutamente essenziali per fare pratica senza traumi e arrivare ad avere il massimo delle prestazioni. In questo senso è assolutamente imprescindibile l'uso di un joypad analogico per controllare l'intensità di frenate ed accelerazioni o l'angolo di piega; il gioco da tastiera è supportato ma di fatto è molto difficile riuscire ad ottenere prestazioni di rilievo.
"MotoGP 14 non è un gioco in cui basta impostare il livello più semplice per infilare vittorie una dopo l'altra"
Contrariamente alle apparenze, MotoGP 14 non è quindi un racing game in cui basta impostare il livello più semplice per infilare vittorie una dopo l'altra. Bisogna imparare prima a padroneggiare la moto in modo consistente dosando frenate, accelerazioni e pieghe prima di riuscire ad ottenere risultati degni di nota. Per vincere già al livello di difficoltà normale poi, occorre una padronanza notevole del mezzo e una conoscenza certosina di tutti i tracciati proposti che si può ottenere solo dopo alcune ore di pratica.
Siamo quindi di fronte ad modello di guida ibrido tra la simulazione e l'arcade capace di regalare ampie soddisfazioni a chi perseveri ma che per forza di cose non è adatto a un pubblico casuale che voglia prendere in mano il joypad e giocare all'istante, perlomeno impostando il livello di difficoltà normale. Disputare una stagione intera senza aiuti con tanto di meteo casuale, impostando il setup della moto ad ogni gara e magari usando solo la visuale da cupolino, è infatti una sfida di alto livello che solo i giocatori di un certo spessore potranno affrontare, e questo è sicuramente apprezzabile perché testimonia la volontà di Milestone di non fermarsi alla semplice proposta arcade.
Sotto le livree ufficiali della MotoGP si cela quindi un gioco di una certa sostanza che potrebbe intrigare (senza esagerare nella complessità del modello di guida) i puristi delle due ruote e gli amanti di questo sport più in generale. Molto di quanto stiamo giocando oggi l'avevamo comunque visto in azione un anno fa con la pubblicazione di MotoGP 13, con alcune rifiniture extra del modello di guida. Si può quindi cominciare a stappare lo champagne e aprire il portafoglio? Come abbiamo detto all'inizio della recensione, le premesse per un giocone c'erano tutte ma una serie di problemi legati essenzialmente all'aspetto tecnico gl'impediscono di affermarsi ad alti livelli.
"MotoGP 14 non brilla per un'estetica particolarmente ricercata"
Partiamo dalla grafica: nonostante le premesse fossero favorevoli per un titolo sviluppato con in mente l'hardware next-gen, non possiamo dire che MotoGP 14 brilli per un'estetica particolarmente ricercata: il look è quello di un gioco DirectX9 con qualche fronzolo in più. Almeno per quanto riguarda la versione PC, i modelli delle moto non sono male, così come il dettaglio di alcune texture e la riproduzione delle piste. Merito della risoluzione Full HD e di un frame rate fisso a sessanta fotogrammi al secondo che fa fare una discreta figura al gioco sopratutto nella visuale da cupolino. Gli aspetti positivi sono tuttavia bilanciati da numerosi difetti, evidenti anche dai filmati che abbiamo pubblicato a contorno di questa recensione, che impattano non solo l'estetica ma sul gameplay.
Il più evidente è quello della qualità delle animazioni del pilota in movimento sulla moto e della moto stessa quando corre sul circuito. Sono state infatti riprodotte le animazioni di piega, impennata, contatto e vari tipi di caduta, dal classico scivolone dell'anteriore che all'highside che spara in aria il pilota. Il problema è che sono gestite in modo piuttosto legnoso quando concatenate tra loro e non restituiscono una la sensazione di fluidità che sarebbe lecito aspettarsi su macchine potenti come un PC o la PS4.
In seconda battuta si nota anche una fisica non entusiasmante; in occasione degli incidenti più violenti, le collisioni non hanno effetti realistici sulla caduta della moto o dei piloti controllati dall'IA, che spesso rimangono in piedi anche dopo entrate degne del miglior Alvaro Bautista. Non solo: non appena il pilota o la moto toccano terra, diventano incorporei dopo l'impatto iniziale, evitando cadute in sequenza rovinose ma decisamente più realistiche.
Il sistema di collisioni è quindi sicuramente semplificato rispetto a quanto dovrebbe accadere in realtà e su questo c'è ancora molto da lavorare. Per concludere, anche il sistema d'illuminazione è piuttosto piatto e gli effetti di polvere, pioggia, fumo e scintille in occasione delle cadute, non riescono a dare alla scena quel carattere che potrebbe fare la differenza soprattutto alle alte risoluzioni.
Insomma, dal punto di vista tecnico era lecito aspettarsi molto di più e invece è piuttosto chiaro che siamo di fronte allo stesso engine visto in azione l'anno scorso con miglioramenti marginali che non permettono a MotoGP 14 di fare quel salto in avanti verso la consacrazione definitiva per i fan delle due ruote.
Nonostante questo, è chiaro che sotto una scorza ampiamente migliorabile è presente una certa sostanza che verrà apprezzata soprattutto da parte degli appassionati di motociclismo e da tutti gli orfani di Superbike 2001 (sottoscritto compreso) che non si accontentano del solito minestrone arcade spesso associato alle riproduzioni di questo sport.