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Plants vs. Zombies: Garden Warfare PC - review

PopCap sorprende (anche su PC) con un gioco più tradizionalista del previsto.

Quanto ci vuole a rivoltare come un calzino una IP mobile di successo e renderla uno sparatutto in terza persona carico di personalità, divertimento e contestuale serietà? Il tempo che si è presa PopCap Games è un paio d'anni, ma non è detto che farlo bene sia una semplice questione di ore e giorni. Anzi.

Lo studio di Electronic Arts, esperto nel ramo dei titoli per piattaforme come smartphone e tablet, si è lanciato con un certo entusiasmo nell'avventura console e PC, pur restando fedele ai canoni dettati dalla maggioranza degli shooter competitivi e cooperativi.

Ad affascinare, in questa seconda tornata dopo il lancio esclusivo su Xbox One, è proprio la profonda "serietà" della formula messa in piedi da PopCap. Plants vs Zombies: Garden Warfare sa prendersi gioco di se stesso, e gli riesce piuttosto bene, ma è anche capace di mostrare un lato inaspettatamente infarcito di gameplay, vario e solido, come siamo soliti vedere nei più monotoni degli FPS/TPS delle ultime due generazioni.

Questi sono soltanto alcuni dei danni che la personalizzazione estetica dei protagonisti potrà fare...

Plants vs Zombies: Garden Warfare mantiene, in superficie e anche in fondo, una componente di spensieratezza dettata principalmente dal design dei personaggi e dalla vivacità del suo comparto grafico.

"Lo sparatutto multiplayer a classi più scanzonato che abbia messo piede su PC negli ultimi anni"

Sono queste le componenti che, non fosse nota la mole industriale di ironia firmata PopCap, finirebbero quasi per condannare il nostro al mondo spesso ingiustamente bistrattato delle produzioni per ragazzini.

E, volendo farci un pensierino, sì, possiamo parlarne pure in quest'ottica: nell'ottica dei giochi, che si contano sulle punte delle dita, capaci davvero di avviare i più giovani alle meccaniche collaudate, collaudatissime degli sparatutto seriosi e competitivi fino al midollo.

Una chiave di lettura, questa, che sembra spiegare appieno anche la presenza di carte e micro-transazioni sbrilluccicanti, chiaro tentativo di attirare la platea facilmente seducibile estranea a quella degli hardcore gamer.

Difendere il proprio giardino, in compagnia o peggio in solitaria, da orde di zombie assetati di sangue potrà sembrare una sciocchezza ma... vi assicuro che non è così!

Un po' come nell'Ultimate Team di FIFA, l'acquisto dei pacchetti non è necessario per godere appieno dell'esperienza ludica proposta dal nuovo PvZ. Anzi, sempre a confronto con la modalità del simulatore calcistico, l'approccio alla spinosa materia degli acquisti in-game è stato preso ancora più alla lontana: perlopiù si tratta di personalizzazioni, niente che renda il gioco una continua rissa tra chi vuole spendere e chi no, insomma nulla che faccia gridare al pay-to-win.

"Gli acquisti in-game si limitano alle personalizzazioni, nulla che faccia gridare al pay-to-win."

Mentre ci affanniamo a decidere se questa sia o meno la strada del futuro dei videogiochi, la beata PopCap Games propone una serie di modalità che non ha nulla da invidiare a quelle dei titoloni tripla-A armati fino ai denti. C'è la cooperazione, con un'orda persino più tattica di quella apprezzata in Gears of War 2, per un massimo di quattro giocatori.

Ci sono modalità competitive per tutti i gusti, dalla conquista e la salvaguardia di un'area, alla cattura di uno gnomo bomba (!) da innescare nell'area di competenza dell'avversario. E poi c'è il deathmatch, forte della saggia scelta di separare gli aficionados delle personalizzazioni dal resto del gruppo, così come quello a squadre, la mia passione nei titoli multiplayer.

È in questa modalità, classica che più non si potrebbe, che vengono a galla un po' di mancanze nella formula semplice semplice di Plants vs. Zombies: Garden Warfare. Generalmente, sparare alla testa (ammesso che capiate quale sia) dei personaggi non comporta danni aggiuntivi rispetto al busto, ad esempio, e questo testimonia una scarsa attenzione alle hitbox che nei titoli cui siamo abituati rappresentano una risorsa vitale, specie dalla distanza. Peccato perché la sfida con mouse e tastiera contro pad, per quanto sia affidabile quello di Xbox One, ha un chiaro vincitore...

Le mappe, prevalentemente belle da vedere e ben strutturate, con persino la possibilità annessa di saltare da un tetto all'altro, soffrono delle animazioni un po' pesanti dei personaggi, dei loro movimenti (chissà quanto) volutamente goffi. Questo lo si nota soprattutto nelle aree più ristrette o, ancor di più, in quelle che richiedono battaglie campali: in genere, chi attacca frontalmente ha la meglio, con scontri "a fuoco" che potrebbero essere più spettacolari.

"Le mappe sono prevalentemente belle da vedere e ben strutturate"

A sostenere questi discorsi, di base, troviamo un netcode da elogiare. Fortunatamente, aggiungo: il titolo è esclusivamente multiplayer e online, quindi avere il benché minimo problema di connessione vorrebbe dire rinunciare del tutto a giocare. Un'evenienza, questa, che è parsa piuttosto lontana durante la mia prova su strada. Garden Warfare è un giardino felice, da tale punto di vista, con una stabilità che su Origin fa invidia a molti colleghi più blasonati.

Rimanendo in tema di esperienza online, la chat vocale è una delle cose più fastidiose che potrete provare ad oggi su PC. Forse prevedendo una simile confusione, dovuta (sia chiaro) all'utente e non allo sviluppatore, PopCap ha previsto un'opzione per disattivare voci, e rumori, provenienti dagli altri utenti. Vedrete, sarà un toccasana per le vostre orecchie.

Una bella sorpresa arriva pure dall'ottimizzazione del comparto grafico. Complice l'uso vivace dei colori e lo stile grafico cartoonesco, il colpo d'occhio offerto rimane sempre su livelli degni di nota, senza incidere particolarmente sulle performance in termini di frame-rate e godibilità complessiva sui sistemi meno prestanti. Gradita, in quest'ottica, la personalizzazione minuziosa dei settaggi.

Siamo sicuri che quelli siano gli strumenti adatti per dare una sistematina al giardino...?

In definitiva, Plants vs. Zombies: Garden Warfare è lo sparatutto multiplayer a classi più scanzonato che abbia messo piede su PC negli ultimi anni. Trasuda, al pari del franchise di cui è fiero esponente, simpatia e uno strano carisma che lo rende adatto sia ai grandi, che potrebbero soffrirne il bilanciamento perfettibile dei personaggi e l'assenza di spunti coraggiosi in materia di gameplay, sia ai più piccoli.

Accaparratevelo soprattutto se avete voglia di uscire dal seminato e godervi un'esperienza refrigerante in attesa delle produzioni più seriose (ma non per questo "serie") che arriveranno in autunno.

8 / 10