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Grand Theft Auto V ruba la scena next-gen - review

Rockstar segna un nuovo standard per le rimasterizzazioni.

Di Grand Theft Auto 5 si può dire, e vi sarà capitato di sentir dire, di tutto. La serie di Rockstar, in generale, è stata oggetto di cause legali, capro espiatorio di episodi di violenza ricondotti in qualche modo ai videogiochi, campione di incassi, apripista del genere open world come lo conosciamo, e molto altro.

Capita ovviamente di sentir dire anche dell'indifferenza avvertita da alcuni nei confronti della serie, quel "non mi dice niente" che com'è normale che sia dipende dalla risonanza tra caratteristiche del titolo e gusti personali. Difficilmente, però, sentirete dire che Grand Theft Auto 5 è mal realizzato.

L'innegabile cura riposta da Rockstar nella realizzazione del suo ultimo titolo ha infatti elevato il gioco a un livello tutto suo che gli altri open world al momento guardano da qualche gradino più in basso, e la maestria che lo studio ha dimostrato più volte in passato ha creato prevedibilmente grandi aspettative per questa rimasterizzazione.

Aspettative alte anche perché Rockstar non si è limitata a volare basso andando sul sicuro, e ha preparato tutta una serie di upgrade tra cui spicca sicuramente la visuale in prima persona, non facile da integrare in maniera valida nella struttura già esistente.

La visuale in soggettiva dà tutto un altro sapore agli scontri a fuoco, anche se non sempre è l'ideale per orientarsi nella mischia.

Le migliorie promesse partono prima di tutto dal comparto grafico, visto che le console next-gen hanno concesso più margini di manovra rispetto a PS3 e Xbox 360, hardware vecchi di poco meno di 10 anni su cui i risultati raggiunti si sono rivelati già strepitosi. All'ovvio incremento di risoluzione fino a 1080p, Rockstar ha aggiunto alla lista una distanza di visualizzazione maggiore e texture riviste, più vari tocchi per valorizzare al meglio il nuovo livello di dettaglio.

La differenza non è eclatante come ci si potrebbe aspettare ma c'è, soprattutto in termini di prestazioni. La nuova Los Santos è vibrante come non mai e soprattutto scorre di fronte a noi in maniera che sembra impeccabile, nonostante un numero maggiore di NPC e di veicoli sullo schermo che danno ancora più corpo a quello che, forse, è l'unico l'open world che dà veramente la sensazione di andare avanti per conto suo senza stare ad aspettare il giocatore.

Premesso che le questioni più tecniche verranno affrontate dalla Digital Foundry, è doveroso almeno accennare che il motore grafico non sembra mai in difficoltà: dalle inquadrature panoramiche viste da un'altura agli inseguimenti con polizia, squadre speciali ed esplosioni, i controlli restano reattivi in tutte le situazioni e l'unico problema di pop-in evidente del livello di dettaglio si è rivelato un caso isolato mai più ripetutosi in alcuna circostanza.

Il traffico pedonale e di mezzi sulle strade è stato incrementato, e l'effetto finale è molto convincente.

Sul fronte aliasing, Rockstar cita l'utilizzo di EQAA ed FXAA. Su schermo si notano comunque alcune scalettature che la soluzione utilizzata non riesce ad eliminare, ma si tratta di un dettaglio mai troppo invasivo che non distrae né dall'azione né dalle bellissime visuali, che spesso rendono un piacere anche il solo fermarsi a guardare la luce rosata dell'alba che avvolge lentamente Los Santos o le tantissime luci notturne della città.

Le texture invece risultano decisamente nitide a distanze maggiori, e il dettaglio mantiene una certa solidità in tutte le situazioni. Per quanto sottili, questi miglioramenti fanno una differenza di spessore e permettono d'immergersi ancora più a fondo nel gioco dimostrando, insieme ad altre piccole migliorie sparse qua e là, un buon uso delle risorse aggiuntive a disposizione.

Alcuni accorgimenti possono sembrare ininfluenti o esagerati sulla carta ma il maggior numero di specie animali ed esemplari presenti oltre a un nuovo sistema che gestisce la vegetazione, danno più vitalità ai territori rurali, comprensibilmente più spogli rispetto alla città ma adesso più credibili e movimentati.

Le fonti di luce, triplicate rispetto alle precedenti versioni, rendono invece le visuali panoramiche uno spettacolo soprattutto in notturna: le ore più buie, insieme all'ampia visuale, rendono alcuni scorci veramente evocativi con fari delle macchine, edifici, lampioni e quant'altro a punteggiare la città vista da lontano o da un velivolo.

La lista è lunga e comprende nuove animazioni facciali che rendono più realistiche le reazioni nei dialoghi (oltre a permettere di scegliersi l'espressione quando si scattano dei selfie) e 150 brani aggiuntivi ascoltabili dalla radio che vanno ad aggiungersi alla già leggendaria selezione che caratterizza GTA.

Su PS4 la selezione del brano, ma anche quella delle armi, può essere effettuata anche con lo scorrimento delle dita sul touchpad, una soluzione alternativa che dimostra anche la volontà di sfruttare le caratteristiche di console e joypad. Volendo è possibile configurare l'altoparlante del DualShock per utilizzarlo come speaker da cui ascoltare telefono e comunicazioni radio della polizia. La luce posteriore del pad, invece, corrisponde a quella del personaggio utilizzato al momento e, nel caso di inseguimento da parte della polizia, lampeggia di blu e rosso come una sirena.

La novità della visuale in soggettiva merita un discorso a parte. L'inquadratura in prima persona è utilizzabile a piacimento, sia quando si è a piedi che all'interno dei veicoli, e si rivela stabile quanto quelle in terza persona. Scorrazzare per Los Santos in prima persona ha tutto un altro sapore e aggiunge veramente una nuova dimensione a tutta l'esperienza. Anche fermarsi da qualche parte e lasciare che il personaggio di turno si guardi attorno con questa visuale (a volte soffermandosi su auto sportive e, perchè no, fondoschiena delle passanti) regala panorami mozzafiato e dà la sensazione di essere solo una piccola parte di una città che brulica di vita.

La nuova visuale non è molto utile durante gli inseguimenti. L'inquadratura in terza persona permette di tenere sotto controllo il traffico molto meglio.

Per quanto d'effetto in alcune circostanze, questo tipo di inquadratura non è comunque altrettanto funzionale durante gli scontri a fuoco, ma soprattutto negli inseguimenti ad alta velocità. Sospettiamo che possa diventare molto popolare in GTA Online, che forte dell'ampliamento del numero di giocatori a 30 per sessione (più due spettatori) potrebbe vivacizzarsi ancora di più assumendo contorni da FPS.

La modalità online ha subito i ritocchi di rito e si presenta con un editor del personaggio più completo oltre che con tutti gli upgrade usciti in precedenza. Anche se resta da vedere come reagiranno i server al probabile affollamento del nuovo day-one, il sistema è stato già rodato con le precedenti versioni e questo dovrebbe permettere a Rockstar di gestire adeguatamente il flusso di giocatori.

Passando alla sostanza dell'esperienza single-player, anche se non siete tra i (circa) 35 milioni di persone che hanno comprato Grand Theft Auto 5 su PS3 o Xbox 360, probabilmente conoscete lo stesso il gioco che, nell'intelaiatura, è sempre quello che abbiamo recensito l'anno scorso in versione PlayStation 3. A conti fatti, Grand Theft Auto 5 è un open world classico dalla mappa enorme che ospita una storia principale piuttosto ricca, tantissimi svaghi e parecchie sorprese.

Los Santos e dintorni sono ricchi di distrazioni, che prendono sia la forma di missioni sia quella di attività di vario genere, dall'improvvisarsi tassisti al rimorchiare una spogliarellista per ritrovarsi poi il suo numero in agenda e le sue foto sexy nei messaggi, solo per fare due esempi presi a caso da una lunghissima lista.

Tennis, golf, triathlon e una miriade di altri diversivi servono sia a divertire dando l'imbarazzo della scelta quando si desideri una pausa da colpi in banca e regolamenti di conti, che a potenziare in maniera naturale le abilità del personaggio di turno. Perfino le attività meno interattive, come il guardare un film al cinema (Rockstar ha rielaborato le "opere" principali in alta definizione), valgono la pena di essere provate già solo per l'ironia e il pizzico di follia GTA-style che le contraddistingue.

La storia principale, per chi ancora non l'avesse giocata, ha invece il coraggio di andare a prendere due personaggi navigati nel crimine, Michael e Trevor, e d'intrecciare le loro vicende con quelle del giovane aspirante criminale Franklin. Non ci sono troppi momenti morti né impegnativi drammi morali, visto che i cattivi di Grand Theft Auto 5 il crimine l'hanno scelto molto tempo prima di arrivare sui nostri schermi e lo vivono con abbandono, accompagnato nel caso di Trevor da una follia delle più sfrenate. Il che, tra una miriade di eroi belli e dannati da dilemmi morali, è sicuramente un cambiamento apprezzabile anche se non gradito da tutti.

La possibilità di saltare quasi sempre liberamente da un personaggio all'altro permette anche alla storia principale di scorrere con ritmo e toni adattabili al mood del momento. Siete in cerca di azione violenta? Trevor fa al caso vostro. Curiosi di scoprire se la difficile situazione della famiglia di Michael si sbroglierà o ingarbuglierà ancora di più? Un tocco del pad e sarete da lui. Oppure potreste fare un salto da Franklin e portare avanti il suo tentativo di entrare nel giro grosso e abbandonare i mezzi da 'gangsta' da quattro soldi. La scelta è solo vostra: non capita spesso che non ci siano missioni disponibili per uno dei tre in un qualsiasi momento.

Difficile, in definitiva, chiedere qualcosa di più a questa nuova versione. A quello che era già il metro di paragone del suo genere sono state apportate rifiniture e aggiunte ben pensate e realizzate che non possono che rendere Grand Theft Auto 5 ancora migliore.

Luci aggiuntive, nebbia e altri dettagli aggiuntivi regalano spesso momenti molto scenografici.

La sostanza, tutto sommato, pur se ottima è più o meno la stessa. Nonostante il giudizio assolutamente positivo è difficile pensare che chi ha già divorato tutti i contenuti nelle precedenti versioni possa decidere di tuffarsi nuovamente in gioco, ma il valore del lavoro di Rockstar è innegabile.

Resta da vedere come sarà il tutto su PC, ma la possibilità di spingere il frame-rate a 60fps e la possibilità di utilizzare soluzioni di anti-aliasing (e altre funzioni) più avanzate non potranno che far venire l'acquolina in bocca a chi preferisca giocare con mouse e tastiera.

Soffermandoci sul presente, non c'è invece molto altro che si possa chiedere da quella che al momento è la versione di Grand Theft Auto 5 che esprime al meglio il potenziale del gioco e quello, spesso troppo trascurato, delle operazioni di rimasterizzazione. A doverla sintetizzare in una sola parola, "definitiva" sarebbe quella più azzeccata.

10 / 10
Avatar di Emiliano Baglioni
Emiliano Baglioni: Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.

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