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Dead or Alive 5 Last Round - recensione

Una rimasterizzazione sotto mentite spoglie.

Quante volte ci siamo trovati qui, dal 2012, per recensire Dead or Alive 5? Tante. Forse troppe. A quanto pare, però, non è ancora finita, visto che dopo aver monetizzato con centinaia di costumi e personaggi scaricabili, Tecmo Koei ha pensato bene di rivendere (per l'ennesima volta) il quinto capitolo del suo celebre gioco di combattimento.

Dovendo parlare ancora di un titolo il cui motore, sistema di combattimento, animazioni e design sono stati abbondantemente sviscerati nelle precedenti recensioni (che vi invitiamo di andare a recuperare, per chiarire eventuali dubbi relativi ai contenuti appena elencati), questa volta cercheremo di concentrarci unicamente sulle eventuali novità proposte da questo Final Round.

Gli elementi che spiccano maggiormente, al primo avvio del gioco, sono i due nuovi personaggi creati per questa versione: la studentessa Honoka, e il massiccio Raidou, boss del primo Dead or Alive, rispolverato per l'occasione in una variante cyborg.

Entrambi i personaggi non brillano certo per il loro design, sia sul fronte grafico che su quello dello stile di lotta. Gran parte delle tecniche di Raidou, infatti, erano già state create per Dead or Alive Dimensions, versione portatile del picchiaduro sviluppato dal Team Ninja, mentre nel caso di Honoka, ci troviamo di fronte al classico personaggio mash-up, che sfrutta colpi presi in prestito dagli altri membri del cast.

Honoka è una lottatrice divertente, anche se molti la troveranno fastidiosa per via della sua caratterizzazione e del riciclo delle tecniche altrui.

Tra le due new entry, comunque, la giovane Honoka è probabilmente la più interessante, grazie alla possibilità di concatenare un gran numero di colpi differenti attraverso una serie di stance di passaggio, utili a schivare eventuali attacchi o a passare da uno stile all'altro.

La sua caratterizzazione, poi, si abbina perfettamente al brano che ne accompagna i combattimenti, palesemente ispirato alla cultura pop giapponese e al mondo delle idol, a cui Honoka rimanda in più di una circostanza. D'altra parte, dopo l'arrivo di Marie Rose (con i suoi riferimenti alle Gothic Lolita), un ulteriore passo verso il fan-service era abbastanza prevedibile.

Sul fronte dei personaggi, quindi, il lavoro fatto per questa nuova incarnazione di Dead or Alive 5 non è stato particolarmente intenso e ricercato, ma si è cercato di portare a casa il massimo, con il minimo sforzo.

D'altra parte, è probabile che sia il publisher che gli sviluppatori abbiano puntato a invadere la nuova generazione di console il più velocemente possibile, in modo da colmare l'assenza quasi totale di picchiaduro interessanti, per gli appassionati del genere.

Raidou è un personaggio lento ed estremamente violento. D'altra parte, la pesantezza dei colpi è sempre stata una caratteristica chiave del suo stile di combattimento.

Sul fronte 3D, in particolare, su Xbox One e PS4 non esistono ancora sfidanti in grado di ostacolare le vendite di Dead or Alive Last Round, motivo per cui era fondamentale salire sul treno il più in fretta possibile, onde evitare di doversi scontrare con il già annunciato Tekken 7.

Ai due nuovi personaggi si va ad aggiungere l'immancabile ribilanciamento del gameplay, con alcuni ritocchi agli effetti e ai frame delle mosse dei vari combattenti, utili a rendere ancor più equilibrata l'esperienza globale.

In più, al pacchetto sono stati aggiunte due "nuove" arene, Danger Zone e The Crimson. La prima è un omaggio al primo Dead or Alive, dove ogni combattimento veniva affrontato in arene caratterizzate da un pavimento esplosivo su cui far schiantare l'avversario, per farlo volare a decine di metri di altezza, lasciando spazio a divertentissime juggle.

In questa sua nuova incarnazione, la Danger Zone è stata reinventata come uno stage ciclico, dove è possibile far cadere infinite volte l'avversario al piano inferiore, a tutto vantaggio della spettacolarità dell'azione.

Diciamoci la verità: la saga di Dead or Alive non ha mai nascosto la sua passione per il fan service.

Il secondo livello extra è la revisione di The Crimson, arena già vista in Dead or Alive 2, opportunamente arricchita da una gran quantità di luci al neon che mostrano il meglio su PS4 e Xbox One.

Trattandosi dell'ultima versione di Dead or Alive 5 (giurin giurello), questa Last Round si distingue per una mole di contenuti che farebbe gola a chiunque. Con 34 personaggi giocabili, più di 300 costumi (tra quelli immediatamente disponibili, e quelli da sbloccare), e gli inediti accessori con cui personalizzare in modo blando i combattenti (occhiali, acconciature e via dicendo), c'è abbastanza carne al fuoco per soddisfare chiunque, soprattutto considerando il prezzo di vendita ridotto.

Se su PS3 e Xbox 360 vi eravate dati agli acquisti folli, inoltre, sappiate che è possibile importare con grande facilità i vecchi salvataggi, con tutti i DLC ad essi associati. Pur comprendendo una gran quantità di costumi, infatti (alcuni personaggi ne hanno più di 30), Dead or Alive 5 Last Round non include tutto il materiale rilasciato fino a questo momento.

Il gioco, inoltre, lascia ancora ampi margini di guadagno a Tecmo Koei, che con tutta probabilità distribuirà nuovi costumi e accessori a pagamento per i personaggi inediti (che, non a caso, vantano un guardaroba limitato a "solo" sei vestiti). Rassegnatevi, quindi. Per avere la versione definitiva di DoA5, dovremo probabilmente attendere ancora.

Anche in questa versione del gioco sono presenti diversi personaggi di Virtua Fighter, lo storico picchiaduro 3D creato da SEGA.

Dal punto di vista tecnico le versioni PS4 e Xbox One del gioco sono quelle che mostrano maggiormente i muscoli. Anche se gli scenari e i modelli poligonali dei lottatori non hanno subito particolari ritocchi, i 60 fps costanti e la risoluzione a 1080p donano al gioco un aspetto davvero godibile, soprattutto nelle arene più ispirate, e caratterizzate da effetti di luce elaborati.

Segnaliamo inoltre l'utilizzo, sulle nuove console, di un motore chiamato Yawaraka Engine, realizzato per rendere ancor più convincenti le rotondità delle lottatrici. Pur non essendo una modifica eclatante, osservando il gioco con attenzione (e facendo un paragone diretto con la versione old-gen) si possono notare animazioni più convincenti dei seni e dei glutei, dettaglio che farà felice una buona fetta di pubblico.

Sfortunatamente non abbiamo avuto modo di testare la stabilità dei server online. La versione da noi recensita è quella PS4, e al momento della stesura dell'articolo i server erano ancora deserti. Per ulteriori informazioni al riguardo, vi invitiamo ad attendere qualche giorno. Ci assicureremo di aggiornare l'articolo appena possibile. Confidiamo, comunque, che la qualità del netcode sarà paragonabile a quella già apprezzata nelle incarnazioni precedenti.

Acquistare o non acquistare, quindi? Chiaramente ci troviamo di fronte a una remastered sotto mentite spoglie, una sorta di GOTY che cerca di portare per l'ennesima volta Dead or Alive 5 in casa nostra. Se avete già investito più volte sul gioco, magari acquistando il primo episodio, la versione Plus su PS Vita e DoA 5 Ultimate, più gli innumerevoli DLC, forse sarebbe il caso di accontentarsi di ciò che si ha già a disposizione, invece di comprare ancora una volta lo stesso prodotto.

Se al contrario vi siete fermati alla primissima versione di Dead or Alive 5, senza DLC, o magari volete godervi la serie anche sulla nuova generazione di console, sappiate che in questo pacchetto (venduto a prezzo ridotto) troverete una vagonata di contenuti, ad affiancare un gameplay solido, collaudato, e ulteriormente bilanciato per l'occasione. Il tutto a 60fps/1080p.

8 / 10