Rare Replay: una raccolta da mille e una notte - recensione
Una macchina del tempo colma di amarezza.
Quante raccolte più o meno interessanti ci è capitato di veder uscire, negli ultimi anni? L'operazione nostalgia è ormai sempre più frequente, ma esiste un modo molto semplice per capire se ci si trovi di fronte a una bieca strategia commerciale, o un tentativo effettivo di preservare un glorioso patrimonio culturale, senza dover necessariamente sbattersi con emulatori o, per i puristi, con il recupero delle vecchie piattaforme da gioco.
Quello che ci siamo trovati di fronte con la remastered di God of War III, con un solo capitolo di una trilogia, non è certo un esempio da seguire. La realizzazione di una raccolta epica e curata per celebrare i 30 anni di attività di una casa a dir poco storica, invece, è senza dubbio più interessante e giustificata, anche dal punto di vista storico/culturale.
Acquistando Rare Replay è possibile portarsi a casa una piccola enciclopedia del videogioco capace di raccontare, ripercorrendo il cammino della storica casa inglese, l'evoluzione dei videogiochi dalle loro origini ai giorni nostri.
In Rare Replay, infatti, sono contenuti ben trenta titoli che coprono un arco di tempo che va dall'era dello ZX Spectrum a quella della recente Xbox 360, permettendo ai giocatori vecchi e nuovi di toccare con mano il triste declino dello studio inglese e, soprattutto, di vivere un una manciata di ore la metamorfosi dei videogiochi, passati da essere veri e propri incubi di difficoltà, a semplici passeggiate di salute.
Come da tradizione, Rare non ha interpretato la realizzazione di questa raccolta in modo banale, ma ha arricchito il proprio lavoro con una buona dose di stile, tantissimi extra e un timido accenno della sconfinata passione anestetizzatasi dopo l'acquisizione da parte di Microsoft, con relativa fuga di gran parte dei membri storici degli studi.
La presentazione dell'intero pacchetto è ricca e ispirata, con costanti riferimenti a una sorta di spettacolo teatrale in cui i giocatori vengono lentamente introdotti a ogni singolo gioco, guadagnando di volta in volta la possibilità di godere di nuovi contenuti.
Un sistema di obiettivi interno alla raccolta, infatti, tiene conto delle azioni svolte dall'utente, premiando il primo avvio di ogni singolo gioco, e i risultati ottenuti con ognuna delle esperienze presenti nella Rare Replay.
Se pensate che superare tutte le sfide sarà un'impresa semplice, evidentemente non avete mai giocato i titoli dell'era Spectrum, e non vi siete mai schiantati contro livelli di difficoltà da mani nei capelli.
L'impegno dei giocatori, tuttavia, viene ben ricompensato attraverso una gran quantità di contenuti davvero affascinanti. Si va dai video-documentari girati all'interno degli studi, che raccolgono le opinioni e le esperienze accumulate dagli sviluppatori in tanti anni di duro lavoro, alla possibilità di ammirare schizzi preparatori, bozzetti, illustrazioni e altro materiale che ha accompagnato la realizzazione dei vari progetti inclusi nel pacchetto.
Ogni gioco presente nella raccolta è stato trattato con cura e rispetto dagli sviluppatori, che a seconda del titolo hanno apportato interventi tecnici mirati. I giochi 2d appartenenti all'era del pixel, per esempio, sono stati accuratamente racchiusi all'interno di colorate cornici realizzate per non stridere con lo stile di riferimento. Cliccando lo stick destro, inoltre, è possibile attivare o disattivare a picimento un filtro che, almeno in teoria, dovrebbe riprodurre i difetti delle tv a tubo catodico.
La verità è che il peggioramento dell'immagine ci è sembrato generalmente troppo marcato, con una sfocatura un po' eccessiva rispetto alla realtà, ma si tratta comunque di un'aggiunta che non va a intaccare la qualità dei titoli originali.
I titoli poligonali risalenti all'epoca del Nintendo 64 sono stati ripuliti nelle sequenze narrative in tempo reale (visualizzate a schermo intero e in 16:9), mentre le fasi di gameplay mantengono una ratio di 4:3 accompagnata dalle già citate maschere.
Un discorso diverso, invece, è stato fatto per il materiale provenente dall'era Xbox. Grabbed by the Ghoulies, per esempio, si distingue per filmati in 4:3 (e caratterizzati dalla compressione dell'epoca), ma da fasi di gameplay in 16:9 e caratterizzate da una pulizia grafica superiore rispetto al materiale originale, con texture più pulite e una maggior stabilità del framerate.
Questo evidenzia la qualità del lavoro svolto dal team di sviluppo, che si è assicurato di proporre ogni gioco nella miglior versione possibile. Considerando che all'interno del pacchetto sono presenti anche diversi titoli Xbox 360, è evidente quanto conveniente possa essere questo ghiotta raccolta messa insieme da Rare e Microsoft.
Il tutto è sapientemente accompagnato anche dalle storiche colonne sonore che da sempre caratterizzano le produzioni Rare, con tanto di versioni riarrangiate dei motivi dei giochi più datati. Queste musiche possono essere ascoltate sia nelle schermate di presentazione dei vari titoli, che nell'apposita galleria studiata per l'occasione.
Allo stesso modo, i fan dello studio potranno impazzire di fronte ai progetti Rare mai pubblicati, raccontati all'interno di una galleria specifica. Considerando che tutto questo viene venduto a un prezzo decisamente competitivo (poco meno di 30 euro), capirete anche voi quanto Microsoft abbia gestito bene l'intero progetto.
Sinceramente non vediamo alcun motivo per cui non dovremmo consigliare l'acquisto di questo glorioso pacchetto. Il rapporto qualità/prezzo è eccezionale, il valore ludico è altissimo, così come quello storico e culturale. Peccato solo che, per questioni di diritti, la raccolta non comprenda alcuni dei progetti migliori di Rare: la serie di Donkey Kong Country e GoldenEye.
Se amate i videogiochi e volete affrontare un nostalgico viaggio attraverso l'evoluzione di questa vostra passione, grazie a Rare Replay potrete rivivere alcuni importanti momenti storici di questo fantastico medium, con appena 30 euro. Peccato solo per il finale amaro, che sottolinea in modo brutale quanto della vecchia Rare, ormai, rimanga ben poco.