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World of Warships, battaglie navali come non se ne sono mai viste - recensione

Ai posti di combattimento!

La guerra in mare aperto non è mai stata un tema molto frequentato dai videogiochi. Al di là dei sottomarini, ambito privilegiato che costituisce un genere a sé ben coperto, le navi da guerra pare non abbiano mai stuzzicato più di tanto la fantasia dei game designer. Così nella mia mente di anziano giocatore sopravvive giusto il mitico StrikeFleet di Electronic Arts, del lontano 1987, mentre si perdono in un'aura di mediocrità molti "giochini" contemporanei che trattano l'argomento in maniera abbastanza arcade (Battle Fleet e Leviathan Warships su tutti).

Tuttavia ho sempre considerato un vero peccato che l'ambientazione non fosse presidiata a dovere; insieme all'ambientazione western, infatti, trovo che si tratti di un tema tra i più ricchi e potenzialmente divertenti per i videogiochi. Wargaming.net la pensa esattamente come me e con questo World of Warships sembra proprio intenzionata a colmare quel vuoto e a portare a noi videogiocatori, finalmente, un prodotto di qualità in grado di rendere giustizia al genere.

Iniziamo, per l'appunto, dal genere. Simulazione o arcade? WoW prende una strada chiara, quella del divertimento. Quindi pesca dalla realtà esclusivamente ciò che gli serve per rendere il gameplay divertente e, per il resto, si prende ampie licenze. Velocità, raggio delle armi, manovrabilità sono tutte gestite in modo da bilanciare il design del gioco, senza alcuna pretesa di realismo.

Il porto, il vostro punto di partenza; da qui potete gestire il bizilione di opzioni che Wow vi mette a disposizione

Il gioco segue lo schema di gameplay che abbiamo imparato a conoscere nei free to play di Wargaming.net. Quindi sessioni multiplayer in cui si partecipa per ottenere esperienza e gloria; esperienza che viene poi utilizzata per procedere nei vari tech tree, per sbloccare bonus di diverso tipo e per accessoriare le proprie navi. Non esistono campagne single player, al limite potete optare per battaglie con bot che però fungono più che altro da antipasto tutorializzante per una carriera che è pensata per svolgersi in multiplayer.

Il gameplay prevede quattro classi di navi disponibili (cruiser, battleship, destroyer e aircraft carrier, ovvero incrociatori, corazzate, cacciatorpediniere e portaerei), ognuna caratterizzata da un gameplay preciso. Le cruiser/incrociatori offrono un gameplay fatto di manovra e cannoneggiamento, una sorta di media del campo di battaglia; sono loro che affollano i tratti di mare più frequentati scambiandosi salve di colpi e giocando su manovra e distanza per spuntarla sul nemico.

Le battleship/corazzate si occupano invece di fornire l'artiglieria pesante. Sono infatti dotate di cannoni di calibro devastante, a lunghissimo raggio ma anche a lentissima ricarica; sono anche lente e poco manovrabili. I destroyer/cacciatorpedinieri sono invece le navi più piccole, estremamente veloci e manovrabili, dotati di siluri e di cannister di fumo. Il loro gameplay è fatto di rapide ma devastanti incursioni: comparire a poche chilometri da una nave avversaria, lanciare una salva di siluri e scomparire velocemente.

Uno degli scenari più nordici offerti da WoW in tutto il suo splendore.

Infine le portaerei. Ancora più lente e indifese delle battleship, questi colossi danno l'appoggio aereo e devono essere protette dalle altre navi. Il loro gameplay è pressoché esclusivamente strategico (una sorta di RTS) basandosi solo sul lancio delle incursioni aeree e dei caccia. La particolarità di questa classe è tale che i designer hanno posizionato la prima portaerei che il giocatore può sbloccare molto avanti nella carriera: scordatevela insomma nelle prime ore di gioco.

Queste quattro classi di navi si danno battaglia in due squadre più o meno affollate su mappe che vanno dal mare aperto fino a spazi punteggiati da atolli, iceberg o isolette che offrono riparo e possibilità di manovre strategiche. Le modalità di gioco prevedono la conquista di una o più zone ma, sorprendentemente, importa poco; l'obiettivo di ogni partita è più che altro annichilire la squadra avversaria e la conquista delle zone è spesso una conseguenza della supremazia raggiunta.

La tattica si basa sulla manovra, sulla distanza, sul giusto avversario da scegliere e, soprattutto, sul gioco di squadra. Ciò non vuol dire però che sia necessario per forza coordinarsi attivamente ma che serve tenere d'occhio la mappa strategica e vedere dove si sono posizionati i nostri alleati per sfruttare eventuali mismatch di forza: rimanere da soli in mare aperto è un suicidio, mentre rinforzare dove siamo già in superiorità è spesso la tattica migliore.

La mappa strategica vi permette di vedere subito il movimento delle navi alleate e di quelle nemiche visibili; potete anche programmare il vostro pilota automatico da qui.

Se tutto questo vi sembra banale basteranno un paio di partite per convincervi velocemente del contrario. World of Warships è un gioco che mescola sapientemente skill di destrezza e prontezza mentale con la sagacia strategica. Il giocatore in grado di riconoscere le opportunità giuste sul campo di battaglia e di eseguire velocemente vincerà molte più battaglie di un giocatore dotato di navigli più performanti.

La forza di World of Warships sta proprio in questo gameplay sapientemente distillato e servito in quattro salse (quelle delle quattro classi) abbastanza diverse da intrigare, ma non troppo da escluderne alcune per incompatibilità con i gusti del giocatore; con il tempo imparerete ad apprezzare tutti e quattro i tipi di gameplay e passare da uno all'altro prolungherà il divertimento e aggiungerà profondità dell'esperienza.

A questo va aggiunto il tech tree e la pletora decisamente infinita di upgrade e boost. In questo particolare settore Wargaming.net continua la politica degli altri giochi della serie, soprattutto World of Tanks, proponendo tantissime ricompense e un sistema decisamente convoluto per sbloccarle. Tra monetine, stelline e soldi veri c'è di che farsi venire il mal di testa...

Il tech-tree americano. Ogni nave vi permette di guadagnare punti-esperienza spendibili solo per le navi adiacenti. Chi ha giocato World of Tanks si troverà a proprio agio, gli altri impareranno in fretta.

Tuttavia, e qui sta un altro dei pregi di WoW, anche il giocatore neofita può muovere i primi passi facilmente senza sentirsi sopraffatto dalle opzioni (che aumentano progressivamente col progredire del grado del giocatore). Ma non solo, anche il gameplay è pensato per scalare di difficoltà con il procedere dell'esperienza e nel gioco vero e proprio potrete da subito prendervi le vostre soddisfazioni. Decisamente un passo avanti rispetto a World of Tanks (in cui i novellini possono giocare decine di partite prima di riuscire a eliminare un solo carro nemico).

L'esperienza di gioco in sé è sorprendentemente intuitiva e dopo poche partite sarete già in grado di comandare la vostra nave con fluidità e semplicità; si tratta di un altro pregio di WoW, tutto da ascrivere al game design e all'ottima realizzazione dell'interfaccia utente.

Per quanto riguarda i valori di produzione siamo su livelli altissimi. La grafica raggiunge picchi cinematografici in alcuni scenari e anche tutti i dettagli relativi ad armi ed esplosioni vi lasceranno a bocca aperta. Si tratta letteralmente del sogno degli appassionati del genere che ormai disperavano di poter vedere una trasposizione così divertente e graficamente appagante. Quando un recensore si trova con una cartella di immagini che fanno letteralmente a gara per essere pubblicate in quanto a spettacolarità, il segnale è chiaro.

Schivare i siluri in arrivo è uno dei momenti più tesi che Wow offre, nonché uno di quelli in cui si vedono le capacità del giocatore.

Il sonoro segue la stessa falsariga, con tutti gli effetti che ci aspetteremmo, parlato compreso, e una colonna sonora all'altezza, sia a livello tematico che contenutistico. Ma un'ultima nota la vorrei spendere sulla formula di monetizzazione. WoW è un free to play, e la sola appartenenza al genere potrebbe spaventare molti e accomunarlo implicitamente a un'altra categoria, ben più infamante, quella del pay to win.

Niente di più sbagliato.

WoW innanzitutto è ampiamente giocabile, in lungo e in largo, con tutte le classi, assolutamente gratis. Nel caso si raggiunga un certo livello e ci si appassioni all'esperienza, sarà proprio questo a condurre il giocatore alla decisione di investire qualche euro per rendere la propria esperienza più comoda sotto certi aspetti (che trovo francamente marginali). Questo investimento non lo metterà assolutamente al di sopra dei propri avversari, semplicemente gli fornirà dei bonus che, senza soldi, sono raggiungibili con qualche partita in più. Inoltre tali bonus sono tutt'altro che determinanti e, lo ripeto ancora una volta, nessuna di queste facilitazioni cambierà il verso di una battaglia.

Guarda su YouTube

Sotto quest'ultimo punto di vista, quello della regolazione degli aspetti monetari, WoW è il miglior titolo della categoria free to play perché finemente bilanciato ed estremamente rispettoso del tempo investito dai giocatori.

World of Warships, insomma, è una perla che possiamo ascrivere al genere azione/tattico con ambientazione "battaglie navali moderne". Decisamente il migliore dei tre "World of" di Wargaming.net e, per gli appassionati del genere, un ottimo concorrente per il gioco dell'anno. Consigliatissimo, a tutti.

9 / 10
Avatar di Davide Pessach
Davide Pessach: Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.

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