Armello, un gioco da tavolo digitale - recensione
Il trono chiama, gli eroi rispondono.
Dopo essere stato finanziato su Kickstarter, Armello è finalmente arrivato su PC, PS4 e Xbox One, ed è virtualmente privo di competizione. Perché è particolare. Il lavoro dei ragazzi di League of Geeks è infatti più gioco da tavola che un videogame tradizionale, e come tale va giudicato.
Tant'è che nelle intenzioni degli sviluppatori questo sarebbe un board game a tutti gli effetti, ma data la sua complessità Armello è disponibile solamente in formato digitale, visto che una versione cartacea richiederebbe due o tre persone solamente per gestire il gioco.
Armello è il nome di un regno fantastico: Il re leone (no, non è uno scherzo) è stato corrotto dal Rot, una misteriosa malattia che lo rende ogni giorno sempre più debole fisicamente e psicologicamente. Un'occasione ghiotta per gli altri animali, che possono ora mettersi alla prova per cercare di salire al trono. Quattro di questi eroi se la vedranno utilizzando sotterfugi, alleanze più o meno fragili, battaglie e magie.
Il gioco si presenta con uno stile grafico molto piacevole e variopinto, nonostante le vicende piuttosto oscure che si svolgeranno durante le partite. Gli eroi, tra cui figurano lepri, orsi, topi e lupi, sono immediatamente riconoscibili e ben animati, così come i malvagi Bane, creature oscure residenti nei dungeon della mappa. Anche il comparto audio è pregevole, con delle ottime musiche e degli effetti sonori che si sposano bene con l'atmosfera del fiabesco regno di Armello.
Confermata dunque la bontà del primo impatto, ora possiamo parlare più in dettaglio del funzionamento di Armello. La mappa fa partire i quattro giocatori in angoli opposti e mette al centro l'obiettivo, cioè l' apparentemente impenetrabile castello del re. I giocatori si muovono a turno lungo caselle esagonali di diversi tipi, come foreste, montagne, dungeon e villaggi. Ogni casella ha proprietà diverse: le foreste nasconderanno la vostra presenza durante la notte, mentre i dungeon sono pieni di tesori e pericoli.
Ogni eroe parte con delle determinate statistiche (attacco, punti vita, intelligenza e spirito) volte ad un certo stile di gioco. In Armello è possibile vincere in quattro modi diversi, e perciò alcuni personaggi potranno cercare di uccidere direttamente il re, ad esempio, mentre altri cercheranno di accumulare più prestigio possibile.
È però nel multiplayer, come ogni gioco da tavola che si rispetti, che Armello dà il meglio di sé. Testandolo online con i prodi colleghi Federico Chiesa e Davide Pessach, ci siamo infatti divertiti molto ad ostacolarci nei modi più meschini per poi unirci, ironicamente senza successo, contro l'unico eroe controllato dalla CPU.
Se avete degli amici disposti a giocare con voi, il titolo garantirà sicuramente ore di divertimento, sotterfugi e insulti, anche se pesa l'omissione di una modalità multiplayer locale. Questa modalità è in fase di valutazione da parte degli sviluppatori ed è una delle aggiunte più richieste dai giocatori.
Il bilanciamento di Armello non è privo di qualche pecca, però. La vittoria di prestigio risulta un po' troppo facile da ottenere in alcuni casi, mentre la lupa River è in grado di uccidere il re senza il minimo sforzo nelle fasi finali della partita, a causa della sua abilità speciale. L'ultimo tipo di vittoria, quello per accumuloe di Rot, è invece quasi impossibile da ottenere, ma questo rientra nelle intenzioni degli sviluppatori.
Va detto che il team di League of Geeks si sta mostrando piuttosto attivo, pubblicando aggiornamenti e promettendo un supporto a lungo termine con tanto di nuovi contenuti. Sappiamo sicuramente che una modalità online classificata arriverà a breve e ci auguriamo che faccia crescere una comunità competitiva.
Come forse potete immaginare, il neo principale di Armello è la sua longevità. Il titolo ha solo un tutorial, una modalità singleplayer contro l'IA e l'online, ma forse giudicarlo con gli stessi parametri di un videogame tradizionale non sarebbe corretto. Se vi piacciono i giochi da tavolo ne vale sicuramente la pena ma se non avete amici con cui condividerlo, il prezzo di 19,99 euro risulta senz'altro meno appetitoso.