DriveClub Bikes - recensione
Dalle quattro alle due ruote il passo è breve, ma ben riuscito.
La storia che ha preceduto (e seguito) l'uscita di DRIVECLUB è stata forse una delle più controverse degli ultimi anni. Annunciato nel febbraio 2014 all'evento di presentazione di PlayStation 4, l'ultimo racing game di Evolution Studios è stato rimandato a ridosso dell'uscita della console Sony per poi vedere la luce nell'ottobre 2014. A complicare ulteriormente le cose, il lancio è stato un mezzo disastro a causa di continui problemi ai server del gioco, senza contare il rinvio della tanto attesa versione 'light' per gli abbonati a PlayStation Plus.
Il passaparola negativo su internet ha peggiorato ulteriormente la situazione, ma lentamente, quasi a confermare quanto fossero necessari ancora una manciata di mesi per finirlo, DRIVECLUB ha cambiato faccia. Con l'uscita dell'update 1.08 a dicembre arrivarono il tanto atteso meteo dinamico, un photo mode spettacolare, nuove opzioni e soprattutto nuovi eventi e vetture da scaricare gratuitamente.
Da allora è stata una continua risalita: grazie al continuo supporto del team di Manchester, l'esclusiva Sony ha piazzato oltre due milioni di copie in tutto il mondo, ed ora, a quasi un anno dall'uscita nei negozi, ecco arrivare a sorpresa l'espansione/stand alone DRIVECLUB BIKES.
Non sappiamo se l'intenzione di inserire motociclette in un titolo di automobili fosse già nei piani di Evolution, o se le continue richieste dei fan abbiano convinto a sviluppare un'espansione dedicata, fatto sta che DRIVECLUB BIKES è esattamente quello che vi state aspettando: un buon racing arcade con un comparto grafico all'avanguardia.
La prima differenza evidente risiede nel sistema di controllo, ora molto più sensibile ma non per questo più difficile da padroneggiare. Durante le prime partite è comunque necessario prendere confidenza con la rigidità di sterzo, imparare a seguire le giuste traiettorie per impostare le curve è fondamentale se non volete ritrovarvi spiaccicati contro un muro, o finire fuori pista.
Ah, se ve lo state chiedendo, i piloti non possono cadere dalle moto, e queste, così come succede in DRIVECLUB, possono solo graffiarsi ma non deformarsi esteticamente. Anche le parti meccaniche non subiscono danni a seguito di un incidente e quando si finisce ad alta velocità contro un ostacolo, una schermata bianca ci proietterà di nuovo sul tracciato.
È bene sottolineare che la sensazione di velocità è dannatamente elevata e nonostante i primi eventi siano accessibili anche dai novellini, la difficoltà generale delle gare si assesta su livelli particolarmente tosti. Il trucco sta ovviamente nel conoscere a memoria i tracciati e a dosare con saggezza la frenata, ma complice anche un'intelligenza artificiale raffinata, ottenere tutte le famigerate stelle non sarà affatto un gioco da ragazzi.
L'ultimo appunto da fare riguarda il numero di bolidi presenti nel pacchetto, dodici, tutte facenti parte della categoria Superbike e provenienti dalle più famose case costruttrici come Ducati, Yamaha, Kawasaki, Bimota, Honda e BMW. Le loro caratteristiche sono quindi bene o male simili tra un modello e l'altro, ma non aspettatevi grosse differenze in termini di prestazioni come per le vetture di DRIVECLUB.
Discorso diverso va fatto sui contenuti del gioco: preparatevi ad affrontare oltre 40 nuovi eventi lungo tutti i tracciati presenti in DRIVECLUB, con la stesso modello di progressione e sblocco. Troviamo quindi le gare con tre obiettivi da portare a termine, le classiche sfide a tempo sul giro e le prove d'abilità che vanno a sostituire quelle di derapata su quattro ruote.
In questi nuovi eventi bisogna ottenere un determinato numero di punti fama completando differenti task al momento opportuno: oltre al raggiungimento di una certa velocità, sono state inserite sezioni dove si deve guidare in impennata oppure eseguire uno stoppie, ovvero la spettacolare frenata piegando il bolide sulla ruota anteriore.
Per quanto eseguire un'impennata o uno stoppie possa sembrare un gioco da ragazzi (basta premere il tasto accellerazione o frenata mentre si piega in avanti o indietro la levetta analogica destra), mantenere l'equilibrio per più di qualche secondo non è poi così semplice.
Fortuna che, eseguire queste prodezze al di fuori degli eventi dedicati non sia fine a sé stesso: nelle classiche gare contro altri avversari per esempio, aiuta ad aumentare i punti fama che andranno poi a finire nel proprio Club, ma cercate di non fare gli sboroni sul rettilineo finale per non finire a gambe all'aria e perdere la prima posizione a pochi metri dal traguardo.
Una volta completati tutti gli eventi della modalità tour è possibile cimentarsi in sfide multiplayer online, allenarsi sui propri circuiti preferiti, creare eventi personalizzati, oppure prendere parte ad una gara casuale che la CPU genererà automaticamente per noi in pochi secondi.
Ci sono poi le immancabili leaderboard per confrontare i propri tempi con quelli dei nostri amici e i giocatori di tutto il mondo, senza dimenticare la sezione di personalizzazione, nella quale è possibile dare un tocco personale ai centauri nel nostro garage.
Particolarmente apprezzata è la possibilità di applicare le verniciature create in DRIVECLUB in passato, anche se a dire la verità non tutte si sposano alla perfezione con il design delle moto. Oltre alle decine già ottenute in passato, in DRIVECLUB BIKES sono presenti livree nuove di zecca, e se questo non vi basta, sia le tute del vostro pilota che i caschi sono completamente personalizzabili, scegliendo tra una modesta lista di opzioni disponibili.
Graficamente parlando, i modelli poligonali delle moto e dei piloti sono ricchi di particolari e non hanno niente da invidiare alle splendide autovetture che abbiamo già imparato ad apprezzare da tempo. Soffermarsi sui dettagli delle carene con il photo mode è un'esperienza che tutti gli appassionati di motori apprezzeranno parecchio, e aggiunge quel tocco di unicità ad un titolo già altamente spettacolare in termini tecnici.
Se questo non vi basta, anche i suoni dei motori sono fedeli alle loro controparti reali, specialmente le 'sparate' quando i bolidi vanno su di giri. Sul fronte degli extra, DRIVECLUB BIKES include ben 28 nuovi trofei, compreso uno scintillante platino e qualche nuovo brano che fa da sottofondo ai menu del gioco.
DRIVECLUB BIKES si rivela dunque un buon racing nonostante la presenza di una sola categoria di motociclette. Il gameplay di natura prettamente arcade (ma non troppo), è capace di divertire proprio come la sua controparte a quattro ruote, mentre il numero elevato di eventi, gare e prove di vario genere possono tranquillamente tenervi attaccati allo schermo per qualche settimana, magari proprio fino all'arrivo della prossima espansione. Al momento Evolution Studios non ha confermato nuovi bolidi o DLC per BIKES, ma conoscendo il successo del gioco tra la community la cosa non è poi così improbabile.
Se quindi vivete di pane e motori e avete apprezzato DRIVECLUB, l'acquisto di questa espansione è praticamente obbligatorio, se invece non possedete l'esclusiva PlayStation 4 ma amate il brivido delle corse su due ruote, DRIVECLUB BIKES è disponibile anche come gioco stand-alone per 20 Euro. Una cifra tutto sommato giustificata dal numero di contenuti presenti e il divertimento che è in grado di offrire.
A questo punto possiamo solo sperare che il successo di BIKES possa spingere i ragazzi di Evolution a prendere in seria considerazione lo sviluppo di tracciati off road, per potenziali DLC a base di auto da rally. I quel caso potremo trovarci davanti ad uno dei giochi di racing più vari e completi degli ultimi anni.