Xenoblade Chronicles X - recensione
Alla scoperta di un affascinante mondo inesplorato.
Xenoblade Chronicles per Wii è considerato da molti uno dei migliori JRPG degli ultimi anni, ed è stato amato alla follia da una fetta estremamente ampia di appassionati in tutto il mondo. I motivi dietro a tale successo sono molteplici ma ruotano tutti attorno all'ottimo lavoro svolto dal team di Monolith Soft, sia nella stesura della storia che nella progettazione del sistema di combattimento e delle interazioni tra i personaggi.
Quanto apprezzato in Xenoblade Chronicles torna anche in questo nuovo episodio, Xenoblade Chronicles X, caratterizzato da un'ambientazione ancor più indirizzata verso lo sci-fi in stile Avatar e sempre più vicina alle atmosfere che tanto abbiamo amato in Xenogears. L'incipit narrativo è tanto semplice quanto funzionale, e vede un manipolo di terrestri riuscire a fuggire nello spazio mentre la Terra finisce nel bel mezzo di una battaglia tra due fazioni aliene dotate di tecnologie avanzatissime.
Per il pianeta azzurro non c'è niente da fare ed è per questo motivo che la razza umana, ormai raminga, decide di affrontare un difficile viaggio nello spazio alla ricerca di un nuovo mondo da poter chiamare casa. Molte astronavi lasciano l'atmosfera ma solo poche sono così fortunate da riuscire ad allontanarsi dalla zona degli scontri. Milioni di umani cadono inesorabilmente sotto i colpi delle potenti armi laser delle civiltà aliene, mentre un manipolo di coraggiosi combattenti cerca di fare l'impossibile opponendo resistenza a bordo degli agili mech chiamati Skell.
Dopo questa premessa, l'attenzione del giocatore si concentra sull'astronave chiamata Balena Bianca, una delle poche abbastanza fortunate da allontanarsi indenni dal campo di battaglia. La fortuna però si consuma rapidamente e dopo circa due anni di viaggio l'astronave viene raggiunta e abbattuta dagli stessi alieni responsabili della fine del pianeta Terra. Danneggiata in modo irreparabile la Balena Bianca finisce nel campo gravitazionale di un pianeta sconosciuto, dove si schianta disseminando frammenti di tecnologia umana in un raggio molto ampio.
Sarà questo pianeta a ospitare le avventure del giocatore, che per l'occasione può creare da zero il proprio personaggio attraverso un pratico editor. Questa è la prima grande differenza rispetto a Xenoblade Chronicles su Wii, che al contrario vedeva l'utente vestire i panni di un personaggio ben caratterizzato e dotato della propria personalità.
In questa occasione i programmatori hanno preferito percorrere una strada diversa, avvicinando ancora di più l'esperienza a quella degli MMO e puntando verso l'immedesimazione totale dell'utente in sfavore della qualità narrativa. Togliendo spessore al personaggio principale, infatti, si taglia una parte importante della narrazione, limitando di fatto le possibilità degli sceneggiatori nella creazione di una trama ricca e profonda.
Il fatto di non far mai parlare il protagonista ha permesso agli sviluppatori di inserire all'interno dei dialoghi una vasta gamma di risposte multiple utili per far plasmare al giocatore il carattere dell'eroe di turno e, attraverso tali scelte, influenzare il suo rapporto con gli altri personaggi della storia.
Direttamente dal capitolo precedente tornano anche il sistema di combattimento e la gestione delle interazioni. Ancora una volta le battaglie vengono affrontate in tempo reale muovendo liberamente il personaggio attorno ai propri bersagli e sfruttando le numerose abilità sbloccabili nel corso dell'avventura.
Ogni attacco garantisce effetti extra se portato dalla giusta posizione o se associato ad altri effetti temporanei, dettaglio che spinge a muoversi con cautela per colpire violentemente al momento giusto. Quello che funzionava alla grande in Xenoblade, quindi, è presente anche in questa nuova avventura, e riesce ancora una volta a trovare il punto d'incontro perfetto tra i jrpg tradizionali e gli MMO.
Tutto questo è reso ancor più gratificante dalla possibilità di mirare parti specifiche degli avversari, magari cercando di sigillare attacchi particolarmente dannosi o di rallentare la mobilità delle creature nemiche. Ascoltando con attenzione i consigli dei compagni di squadra, inoltre, è possibile dar vita a strategie interessanti e ottenere risultati particolarmente buoni, un po' come accadeva anche in Sword Art Online Hollow Fragment per PSP (PS Vita e PS4).
A seconda del comportamento nella vita di tutti i giorni, dell'approccio ai dialoghi e delle scelte fatte in combattimento, si possono approfondire i rapporti con i vari personaggi del gioco, ottenendo utili bonus e scoprendo nuovi interessanti dettagli. Tutto questo viene offerto dalle prime ore, durante le quali si prende dimestichezza con il sistema di gestione delle missioni e con le varie fazioni e organizzazioni presenti all'interno di New Los Angeles.
Proseguendo con la storia, subito dopo aver ottenuto la patente per pilotare gli Skell, l'esperienza cambia drasticamente sia dal punto di vista dei combattimenti che da quello dell'esplorazione vera e propria, fiore all'occhiello di Xenoblade Chronicles X.
Il mondo in cui si svolge l'avventura è incredibilmente vasto e perfettamente caratterizzato. Vagabondare attraverso la mappa alla ricerca di punti d'interesse o di luoghi dove piazzare le preziose sonde con cui estrarre materiali e monitorare l'ambiente è meraviglioso, complice anche l'ottima colonna sonora che accompagna ogni singolo momento del gioco.
L'unico problema di questa struttura open world riguarda il modo in cui vengono gestite le missioni. In più di un'occasione ci è capitato di non capire come portare a termine un compito assegnatoci e di ritrovarci a vagabondare per la mappa alla ricerca di qualche indizio che ci permettesse di sbloccarci. Questo dettaglio, unito alla necessità di soddisfare alcuni requisiti poco sensati per poter affrontare alcune missioni legate alla storia, rende a tratti difficoltoso il progresso all'interno di Xenoblade Chronicles X.
In diverse occasioni, infatti, ci si trova costretti a esplorare nuove zone non per il gusto di farlo, ma per poter sbloccare una missione legata alla storia principale. Una scelta piuttosto fastidiosa che Monolith avrebbe potuto evitare, visto che l'esplorazione del mondo è uno dei pezzi forti di questo epico JRPG.
Più di una volta abbiamo spontaneamente abbandonato New Los Angeles per avventurarci in ambiziosi viaggi esplorativi alla ricerca di rovine archeologiche di chissà quale misteriosa civiltà, vagabondando all'interno di foreste popolate da bizzarri animali, paludi e pericolose aree vulcaniche.
La progressione attraverso le varie aree del gioco è scandita dalla pericolosità della fauna locale e dalla presenza di ostacoli naturali come montagne e pareti rocciose. Una volta sbloccato il primo Skell si riescono a raggiungere zone precedentemente inaccessibili, ma è solo dopo aver ottenuto il modello volante che si ha a disposizione l'intero mondo del gioco.
Con lo Skell cambiano anche i combattimenti: battaglie precedentemente insostenibili diventano una vera passeggiata, mentre si ottiene accesso a scontri con avversari che prima non si sarebbe nemmeno osato guardare. Da questo punto di vista il lavoro di Monolith Soft è davvero impeccabile: il mondo di gioco è vivo, pulsante e in costante evoluzione, e le traversate da una parte all'altra della mappa regalano spettacoli indimenticabili uniti a momenti di estrema tensione (soprattutto al calar delle tenebre, con la comparsa di predatori notturni particolarmente insidiosi).
Per coloro che non sopportano gli spostamenti troppo lunghi è stata anche inserita una pratica modalità di viaggio rapido gestibile attraverso lo schermo del Gamepad. La mappa del mondo viene costantemente rappresentata sullo schermo del tablet, permettendo di avere sempre chiara la situazione nelle zone già esplorate e registrate piantando l'apposita sonda.
Nonostante una realizzazione tecnica e artistica di ottimo livello, una colonna sonora eccellente e un gran numero di soluzioni ludiche interessanti, tuttavia, Xenoblade Chronicles X non riesce a superare il suo predecessore in quanto a epicità.
La trama raccontata nel precedente episodio della serie, infatti, si distingueva per un livello qualitativo superiore e si lasciava vivere con maggior trasporto. Dal punto di vista narrativo Xenoblade Chronicles X tende a trascinarsi un po' senza colpi di scena davvero memorabili.
Anche la gestione delle missioni e la spiegazione di alcune meccaniche di gameplay sono tirate via, e spesso tendono a confondere il giocatore facendolo sentire spaesato, abbandonato tra classi di combattimento, costruttori di armamenti, mestieri e via dicendo.
Il nuovo titolo Monolith Soft si può giocare sia completamente offline che connesso ai server (che in fase di recensione si sono rivelati piuttosto instabili e volubili). Giocando online si ha la possibilità di arruolare nel proprio gruppo gli avatar di altri giocatori per poterli usare liberamente in combattimento al posto dei personaggi ufficiali della colonia.
I fan di Monster Hunter saranno felici di sapere che è possibile giocare insieme a tre amici per affrontare missioni di caccia speciali contro creature enormi e particolarmente potenti. Si tratta di un'aggiunta gradevole che si incastra bene nella struttura del gioco senza appesantire l'esperienza principale.
Pur non riuscendo a superare Xenoblade Chronicles per Wii, questo capitolo per Nintendo Wii U si è rivelato essere un gioco ricco, vasto, ispirato e pieno di idee interessanti. Ci troviamo di fronte all'ennesima esclusiva di peso per questa console. Se il Nintendo NX dovesse effettivamente rivelarsi retrocompatibile, Xenoblade Chronicles X potrebbe trasformarsi in uno dei migliori titoli di lancio per tutti coloro che non hanno posseduto un Wii U.