Trackmania Turbo - recensione
A caccia del giro perfetto.
Ai videogiocatori svezzati e cresciuti nel corso degli Anni '80 e '90 verrà quasi naturale sviluppare un tenero attaccamento per Trackmania Turbo. Il suo testardo anacronismo, comunque smussato da una notevole dose di feature che lo rendono un prodotto al passo con i tempi, gli permette di parlare al cuore (e ai polpastrelli) di un pubblico che si è fatto le ossa in sala giochi, tra cartucce da "aggiustare" soffiandoci dentro e console dall'aspetto "giocattoloso", in quei lontani giorni in cui non c'erano ingombranti aggiornamenti obbligatori né innumerevoli schermate di caricamento a spezzare ritmo e divertimento.
L'ultimo nato in casa Nadeo, software house francese che si prende cura della saga sin dalla sua nascita nel 2003, ovviamente non rinuncia alla sua massiccia razione di dati da scaricare al primo avvio e purtroppo, tra i suoi principali difetti, va annoverato il vizietto di propinare lunghi momenti di inerzia in cui si aspetta con impazienza di mettere le ruote sul tracciato di turno.
Piccole sbavature, purtroppo figlie della contemporaneità, che fortunatamente non scalfiscono né intaccano lo spirito, il feeling di questo gioco di corse totalmente votato all'arcade. Turbo, da un certo punto di vista, non introduce nulla di realmente nuovo, limitandosi a riproporre quanto di buono mostrato dal brand negli anni, preoccupandosi di potenziarlo adeguatamente per non sfigurare su PlayStation 4, Xbox One e PC di ultima generazione.
La prima accelerazione, la prima curva, il primo giro della morte parlano meglio di qualunque altra cosa sulle ambizioni e aspirazioni del titolo. Non c'è turbo lag, sottosterzo, problemi di trazione. Il controllo è diretto, la derapata un imperativo categorico per seguire le complesse traiettorie richieste dalla pista, affrontare le rampe disseminate lungo il percorso a tutta velocità l'unica opzione per superare indenni giganteschi burroni e guadagnare preziosi secondi.
Come in ogni capitolo della saga, nella campagna principale, divisa in 200 livelli, il nemico da battere sarà il tempo su giro, eventualmente attualizzato da un ghost con cui imbastire eccitanti testa a testa. Diviso in quattro zone, il campionato propone altrettanti veicoli che si differenziano piuttosto sensibilmente tra loro.
Le Formula 1 hanno grande aderenza, rendendo sconsigliabile l'uso della derapata. I Dune Buggy, al contrario, non vedono l'ora di mettersi di traverso in un bel sentiero sterrato dove le generose sospensioni aiutano a non perdere il controllo. Le auto da corsa e quelle da Nascar rappresentano vie di mezzo comunque dotate di caratteristiche uniche. Ogni veicolo presuppone un diverso approccio alla guida, ogni ambientazione propina elementi ricorrenti in termini di ostacoli e difficoltà da affrontare.
A far funzionare tutto come si deve ci pensano level design e motore fisico. Il primo rappresenta il perfetto punto d'incontro tra un Mario Kart e F-Zero, non lesinando su larghissime curve da affrontare facendo fischiare le ruote, o ampie sezioni da superare a testa in giù, costringendo solo in rarissime occasioni all'utilizzo del freno.
Dal canto suo, la forza di gravità viene spesso sfidata e derisa, ma pur nella totale mancanza di qualsiasi istanza di realismo, il tutto viene gestito coerentemente. Basta che una ruota finisca sullo sterrato per vedere sorci verdi; una volta in volo si può cambiare traiettoria solo di pochi gradi; un innocuo masso a bordo pista può scaraventarvi dall'altra parte dello scenario se urtato a velocità elevata.
Con l'obiettivo di acciuffare l'ennesima medaglia d'oro, di battere il record di un amico, si riavvia di continuo il livello, nel tentativo di guadagnare terreno dove prima lo si era perso o di non finire nuovamente a gambe all'aria inciampando sullo stesso ostacolo. Il trial & error diventa una piacevole e assuefacente routine grazie soprattutto alla durata di ogni tracciato, poche volte sopra la trentina di secondi, che infonde ritmo all'esperienza e intrappola il videogiocatore nel solito mantra "dell'ultima partita e poi basta".
Trackmania Turbo, tuttavia, non è solo un adrenalinico arcade divertente sin dalla prima partita. Dalla sua propone anche una notevole quantità di contenuti. Oltre ai già citati 200 tracciati che compongono la campagna, numero destinato a raddoppiare una volta ottenute tutte le medaglie d'oro, avrete il vostro bel da fare con il multiplayer e l'inossidabile Trackbuilder.
Sia in locale che online, ad attendervi ci saranno un bel numero di sfide, divise tra modalità sincrone e asincrone. Tralasciando quelle più classiche, che comunque non mancano, la nostra preferita in assoluto è Mono Screen Fun in cui fino a quattro giocatori devono darsi battaglia nel tentativo di non venire inghiottiti dal bordo inferiore dello schermo che avanza in relazione all'avanzata di chi si trova in testa. Ce ne sono comunque molte altre da provare e scovare utilizzando, tra l'altro, un intricato sistema di cheat che mescola regole e obiettivi delle tante modalità disponibili.
Tra le altre cose, è persino possibile imbastire veri e propri tornei internazionali, magari sottoponendo all'attenzione dei partecipanti le piste create con il potente editor che costituisce una parte fondamentale e imprescindibile dell'offerta. Pur essendo sprovvisti di basi teoriche da track designer, basta un minimo di pratica e non più di una manciata di minuti per dare vita e forma ad una creazione che possa rendervi fieri e dare del filo da torcere ai piloti di tutto il mondo. La telecamera non è irreprensibile, ogni tanto da qualche noia di troppo nel visualizzare al meglio la pista nella sua interezza, ma si tratta di piccole magagne da nulla.
Trackmania Turbo è un ottimo racing game arcade, galvanizzato da un esorbitante numero di contenuti e da una giocabilità perfetta per partite mordi e fuggi. Nonostante per ottenere le medaglie dal valore più alto è richiesta una grande abilità con il pad, bastano pochi tentativi per iniziare ad ottenere risultati soddisfacenti. Inoltre il Trackbuilder è un'alternativa sempre valida per spezzare il ritmo dell'azione e dare sfogo alla propria creatività.
Per la sua impostazione indissolubilmente legata al time attack non è detto che tutti gli amanti del genere possano apprezzare la produzione Ubisoft. Tuttavia, la presenza di una corposa modalità multiplayer, anche in locale, rende Trackmania Turbo il gioco ideale per una piacevole serata tra amici d'un tempo. Magari gli stessi che, anni fa, ci si divertiva a sfidare e battere a Mario Kart o a qualche gioco della serie Micro Machines.