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Wheels of Aurelia - recensione

Un'interessante esperienza made in Italy.

Wheels of Aurelia è l'ultimo progetto realizzato da Santa Ragione, il micro-studio milanese autore (tra gli altri) dei validi MirrorMoon EP e Fotonica. Questa volta però, più che un videogioco vero e proprio ci propone un'esperienza particolare che nasconde un fascino da non sottovalutare.

Ambientato nel 1978, Wheels of Aurelia è un viaggio attraverso l'Italia degli anni di piombo, un periodo tristemente ricordato per le serie di attentati e rapimenti che sconvolsero il paese. E sono proprio questi argomenti il cuore dei dialoghi tra la protagonista del gioco, Lella, e gli altri personaggi che incontreremo lungo il tragitto che porta dalla capitale fino a Nizza, in Francia.

Lella è il perfetto ritratto della ragazza rivoluzionaria degli anni Sessanta: femminista convinta, carattere deciso, lingua tagliente e di sinistra. Stanca della vita insieme alla sua famiglia borghese nel quartiere dei Parioli, decide di andarsene dalla periferia di Roma per raggiungere la cittadina francese, percorrendo la storica via Aurelia e incontrare una persona misteriosa.

Wheels of Aurelia è un titolo molto particolare e unico nel suo genere. Nonostante sia lontano dall'essere una pietra miliare, se la cava dignitosamente sotto il profilo tecnico e sonoro.

Al suo fianco siederà Olga, giovinetta conosciuta in discoteca la notte della partenza, con la quale darà il via ad una serie di discorsi più o meno importanti lungo il tragitto in automobile. Ed è proprio con la selezione di un bolide che Wheels of Aurelia prende il via, e ci trasporta nel colorato mondo low-poly creato da Santa Ragione. L'inquadratura a volo d'uccello è pensata per permettere al giocatore di destreggiarsi agilmente sull'asfalto, anche quando Lella e i suoi passeggeri sono impegnati nei numerosi dialoghi che porteranno ad una serie d'intrecci narrativi e finali differenti.

In totale ne sono presenti ben sedici ma considerando che una sessione di gioco dura tra i quindici e i venti minuti, dopo i primi walkthrough la vera sfida diventerà trovare le scelte giuste da effettuare per arrivare ad una svolta inedita. Lella infatti ha a disposizione tre battute diverse per ogni botta e risposta, che condizioneranno la sua storia a seconda dei personaggi incontrati e di alcune scelte fatte con questi ultimi.

Tra vecchi piloti, giornalisti, preti, hipster e tifosi di calcio, Lella se la vedrà con degli 'elementi' singolari e non sempre amichevoli. Il vero problema di Wheels of Aurelia non risiede però nel basilare sistema di controllo del proprio mezzo a quattro ruote (che può tranquillamente andare a sbattere contro auto e guard rail), bensì nella mancanza di profondità nei dialoghi.

Il viaggio di Lella comincia di notte nel quartiere dei Parioli di Roma, e la porterà a conoscere bizzarri personaggi lungo la via Aurelia.

Parlando di Giulio Andreotti, dell'aborto, del rapimento di Aldo Moro e dei raduni al Parco Lambro, si scalfisce solo superficie di argomenti che avrebbero meritato più approfondimenti, ma capiamo che la necessità di inserire un buon numero di dialoghi abbia portato comprensibilmente al ridimensionamento di alcuni temi. Vuoi anche perché durante il percorso faremo delle soste obbligatorie in alcune città come Civitavecchia, Piombino e Siena, dove scaricheremo gli improbabili autostoppisti e faremo conoscenza di nuovi personaggi, lasciando spesso i discorsi senza una fine.

A dire la verità, comunque, prima che diventiate matti nel cercare di arrivare a tutti i costi a Nizza, è bene sapere che il traguardo del gioco non è la Francia ma la splendida Viareggio. Altri finali invece si materializzano diversi chilometri prima della città toscana, e sono tutti rappresentati da semplici immagini statiche con testi che raccontano gli epiloghi (a volte tragici, altri decisamente più allegri) di Lella e i suoi passeggeri.

Il gameplay quindi, oltre alle scelte da fare durante i dialoghi, si limita solo a controllare l'autovettura accelerando e sterzando a destra e a sinistra ove necessario. Volendo però è possibile anche staccare il piede dall'acceleratore per procedere lentamente, e godersi quante più scambi di battute tra i protagonisti del viaggio.

I dialoghi tra i protagonisti toccano numerosi argomenti 'scottanti' di quel periodo, come il rapimento di Aldo Moro e le stragi che hanno contraddistinto gli anni di piombo in Italia.

Una doverosa menzione va fatta per l'accattivante colonna sonora che ci accompagna lungo tutto il tragitto, composta sia da brani strumentali che cantati in Italiano (davvero raro trovarne in un videogioco). Forse la poca varietà di questi alla lunga può stancare, nonostante vengano intervallati di tanto in tanto da brevi registrazioni radiofoniche che raccontano le ultime notizie.

Incluso nel prezzo della versione PlayStation 4 troverete anche l'edizione per PlayStation Vita, che a detta di MixedBag Games (studio che si occupa della pubblicazione del gioco) arriverà verso la fine dell'anno o al massimo ad inizio 2017.

Wheels of Aurelia è un titolo che ci sentiamo di raccomandare soltanto a coloro che sappiano apprezzare esperienze particolari, e che non ricerchino solo nel gameplay il motivo per l'acquisto. Santa Ragione ha quindi confezionato ancora una volta un prodotto piuttosto interessante, questa volta però adatto perlopiù ad un pubblico di nicchia, che di sicuro non mancherà di apprezzarlo.

7 / 10
Avatar di Manuel Stanislao
Manuel Stanislao: Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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