MXGP 3 - The Official Motocross Videogame: recensione
La rivincita di Tony Cairoli.
MXGP 3 riesce a ricordarci come le eccellenze italiane del racing e del gaming abbiano trovato un punto di incontro nel corso dell'ultimo ventennio ad opera di Milestone, fin dal breve periodo in cui era ancora Graffiti. Quel che ci ha colpiti maggiormente nel recensirlo, è l'evidente salto di qualità riscontrato in questo capitolo dell'IP sul motocross rispetto all'ultima season di titoli pubblicati dalla software house meneghina.
Nonostante l'abito non faccia il monaco, dopo aver ripreso in mano per qualche minuto Ride 2 e Valentino Rossi: The Game il colpo d'occhio di MXGP 3 va oltre ogni previsione: il passaggio a Unreal Engine 4 ha premiato una Milestone volenterosa di puntare sull'innovazione sotto ogni punto di vista. In titoli come MXGP il realismo e i tecnicismi diventano un benchmark, pertanto non deve stupire come quella che si potrebbe definire una semplice evoluzione tecnologica possa arrivare a mettere il prodotto finito su un gradino ben più elevato rispetto ai suoi predecessori.
Ed è qui che entra in gioco l'ultimo Unreal: in sella al KTM del nostro Tony Cairoli che - ahimè - si è dovuto accontentare di un secondo posto nel vero campionato piloti, si riesce quasi a percepire il vento che gonfia la tuta, e il solo deformarsi del terreno al passaggio degli pneumatici diventa qualcosa di ipnotico. La rinnovata gestione dell'illuminazione contribuisce alla caratterizzazione dell'intero ambiente di gara come mai si era visto nelle passate fatiche racing di Milestone, tra polvere che oscura i raggi del sole e una resa fantastica della corsa in notturna a Losail, circuito del Qatar.
In effetti, tutte le piste offrono un livello di dettaglio impressionante. La possibilità di riproporre l'incredibile bagarre tra Cairoli e lo sloveno Gajser nel fango di Mantova 2016 è una feature senza prezzo per un appassionato di questo sport, e chi tifava per una vittoria dell'italiano può finalmente prendersi la sua rivincita.
Gli agenti atmosferici giocano un ruolo fondamentale. Anche se la pioggia non convince fino in fondo dal punto di vista estetico, riesce nell'intento di modificare sostanzialmente l'approccio alla gara e al gameplay. Il vero potenziale del motore fisico si fa notare proprio in queste condizioni, tra l'umidità addosso ai piloti - che ne aumenta il peso - e i cambiamenti radicali a cui sono sottoposti il terreno e il controllo del mezzo. La telecamera è stata migliorata ed è finalmente priva di quei violenti strappi che rischiavano di rovinare l'esperienza in MXGP 2. Bisogna comunque tenere conto che sulla versione console il frame-rate è bloccato sui 30 FPS.
Anche il comparto sonoro ha potuto beneficiare di un sostanzioso revamp. Non solo per quanto riguarda il rombo dei motori - qui ben riproposto grazie al sistema di sampling audio REV - ma soprattutto in funzione dell'immedesimazione in gara; il senso di isolamento che subentrava giocando ai titoli precedenti viene finalmente meno con l'inserimento di elementi audio ambientali e rumori prodotti dalla folla. Nonostante questi miglioramenti, si sente ancora la mancanza di una colonna sonora, magari anche dinamica, selezionata in modo più vario e capace di coniugarsi con il sound design di un titolo racing fatto principalmente di rombi di motore.
Joypad alla mano, MXGP 3 riesce ad accontentare sia chi è in cerca un'esperienza di gioco estremamente tecnica, sia l'appassionato interessato agli aspetti più arcade. Il sistema di guida è basato su un controllo di sterzo e peso del pilota legati ad entrambi gli stick analogici, ognuno con la sua funzione; le tecniche più avanzate, come l'utilizzo corretto del cambio e lo scrub (che, per chi non lo sapesse, è la tecnica di salto che consente di spendere meno secondi in aria piegando la moto) aggiungono sapore al gameplay e sanno rispettare le aspettative di chi ha trascorso parte dell'adolescenza sugli sterrati.
Abbiamo però riscontrato alcuni difetti a livello di collisioni: se da un lato sono decisamente migliorate rispetto ai titoli precedenti, diventando punitive ma al tempo stesso corrette, d'altra parte ci siamo imbattuti in alcuni comportamenti inaspettati durante le interazioni con la scenografia, oltre che in alcune cadute decisamente fantozziane.
Stupisce come il poco apprezzato sistema di reset che entrava in funzione qualora si fosse usciti di pista sia stato mantenuto pressoché inalterato, con l'effetto negativo di spezzare il ritmo di gioco al minimo errore. Se questa dinamica può risultare fastidiosa in single player, assume tutt'altro significato correndo contro altri giocatori, decisamente più cattivi dell'intelligenza artificiale e capaci di speronarci in qualsiasi momento.
Le gare riescono nell'intento di riprodurre quelle sensazioni tipicamente MXGP: polverone alla partenza e mucchio alla prima curva, fango sparato in staccata e piedino che va fuori in parabolica. L'intera esperienza ha beneficiato dei miglioramenti al comparto grafico - specialmente se affrontata in prima persona - ma soprattutto di quelli alla fisica, con una gestione dei solchi nel terreno in curva semplicemente stupenda. Tenete a mente che il livello di difficoltà e le opzioni influiscono pesantemente sul gameplay, e giocare con i settaggi di default può portare a rimonte impossibili in pieno stile kart game.
Andando invece ad attivare la fisica Pro e Semi Pro, si raggiunge un ottimo livello di simulazione grazie a peso del pilota e cambio non assistiti, oltre alla gestione dei freni disgiunta. Sebbene questa configurazione possa sembrare ostica, apre ad alcune possibilità molto interessanti: la gestione separata del freno posteriore permette opzioni di curva uniche, mentre la fisica manuale fa sì che si possa arrivare vicini a quel livello di guida fluida tipico di questa disciplina. Inutile dire che avvalendosi delle opzioni avanzate, si otterrà un sostanzioso bonus crediti a fine gara.
Premendo start, una volta creato il nostro pilota, ci troviamo di fronte a un design dei menù pulito e immediato che ci accompagnerà nel ventaglio di modalità offerte dal titolo. Il comparto multiplayer permette di creare o cercare una gara con caratteristiche a scelta, tuttavia l'assenza di una quindicina di moto dal tracciato rischia presto di diventare ingombrante, andando a limitare le fasi di bagarre. In modalità giocatore singolo possiamo scegliere tra un approccio arcade con Gran Premio, Time Attack e Campionato -oltre al Compound free roaming per testare le moto - e ovviamente l'immancabile Carriera.
La modalità carriera strizza l'occhio alle sue corrispondenti già viste in altri titoli sportivi e in alte IP Milestone. Abbiamo feed social, interessi del nostro pilota e un buon sistema di progressione: partendo dalla MX2 per arrivare alla MXGP, partecipando da privato o all'interno di un team. Il livello di personalizzazione è veramente elevato, e non solo grazie alla cinquantina di moto ufficiali.
È possibile scegliere tra decine di sponsor e soprattutto centinaia di pezzi originali per il nostro mezzo, andandone a variare considerevolmente le prestazioni e riuscendo al tempo stesso a mantenere un eccellente livello di realismo. Per esempio, montando uno scarico Akrapovic, potremo apprezzare la sua caratteristica melodia in fase di gara. Menzione speciale per le 250cc 2 tempi che, richieste a gran voce dai fan, sono state finalmente inserite nel titolo e possono beneficiare di un suono motore immediatamente riconoscibile.
Anche la customizzazione del pilota è ben realizzata, con una vasta gamma di accessori a disposizione per distinguersi dagli altri riders in griglia di partenza, sebbene - specialmente all'inizio - convenga investire sulla parte meccanica rispetto alla componente estetica . Altrettanto apprezzabile il fatto che, nonostante siano presenti acquisti in-game, i crediti necessari per sbloccare nuove componenti si possano tranquillamente guadagnare con un approccio rilassato, senza portare alla necessità di farmare decine di gran premi per il solo gusto del guadagno.
I 10.000 crediti necessari per acquistare una moto non sono mai un traguardo irraggiungibile, neppure nelle prime ore di gioco. L'unica quest che richiede uno sforzo economico notevole è l'incipit della carriera giocata da privato, avendo bisogno di continui investimenti per rimanere competitivi nelle modalità di gioco più difficili.
Nonostante le novità e la mole di miglioramenti dai punti di vista tecnico e grafico, un difetto non trascurabile riscontrato nel titolo sta nella mancanza di mordente. Il campionato, sebbene capace di offrire una validissima esperienza simulativa, potrebbe essere reso in maniera più ricca e coinvolgente, anche solo con la presenza di immagini ufficiali dei tracciati o contenuti esclusivi MXGP. La modalità carriera risente delle troppe caselle di testo in sostituzione di feature più complesse, fattore che porta a spendere più tempo in officina e in compound piuttosto che a preoccuparsi del destino del pilota; siamo certi che queste caratteristiche siano destinate ad arrivare con il tempo, ora che i mezzi non mancano.
Nonostante MXGP 3 sia per definizione un titolo nei radar degli appassionati, la strada imboccata da Milestone non può che sorprendere. Sono state gettate solide basi per una crescita, laddove recentemente avevamo assistito a numerose critiche sulla mancanza di innovazione dal punto di vista grafico. Per questo motivo MXGP 3 è un che rappresenta il punto di svolta di cui Milestone aveva bisogno per aprirsi porte inaspettate sul futuro. Le potenzialità offerte dal rinnovato comparto tecnico saranno certamente capaci di portare a quel salto di qualità tanto atteso anche per il resto della line up stagionale della software-house di Milano, tenendo a mente che non potremo godere dello stesso restyling per l'ormai vicino MotoGP 17.