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LEGO Worlds - recensione

Mondi senza limiti... o quasi!

Da oltre 10 anni Traveller's Tales sforna un gioco della serie LEGO dietro l'altro, ognuno legato ad una prestigiosa licenza. Quasi sempre si è trattato di un successo ma ben presto i fan dei versatili mattoncini danesi hanno iniziato a chiedersi perché nessuno avesse pensato ad un gioco che incarnasse il vero spirito di questo immortale passatempo: la libertà di creazione, il cui unico limite è rappresentato dalla fantasia.

Ad un certo punto deve esserselo chiesto anche lo sviluppatore britannico, che per colmare questa lacuna ha pensato di realizzare LEGO Worlds. Il gioco è disponibile da tempo su PlayStation 4, Xbox One e PC, ma è arrivato anche sulla console che sembra fatta apposta per questo genere di giochi. La natura ibrida del Nintendo Switch si sposa infatti alla perfezione con il gameplay mordi e fuggi di questo titolo.

Come il mio collega Andrea scrisse nella recensione della versione PC, "LEGO Worlds presenta vari punti in comune con Minecraft, ma anche svariate differenze". La similitudine più evidente è ovviamente l'aspetto "costruttivo", che nel titolo TT è più spiccato rispetto ai capitoli su licenza. Il cordone ombelicale con i vecchi titoli però non è stato del tutto reciso e tra poco vedremo perché.

L'esperienza è divisa in due modalità: Avventura e Sandbox. La prima vede come protagonista, ovviamente, un omino LEGO astronauta che piomba su un pianeta sconosciuto distruggendo la sua astronave. Un disastro. Per riuscire a sistemarla servono dei pezzi, ma non ce n'è traccia in giro. Meglio allora fare un giro.

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Il pianeta è pieno di vita e non solo animale. Ci sono anche esseri simili a lui e, caso strano, ognuno ha una richiesta da fare. In questo modo è strutturata la modalità principale, che vede il giocatore muoversi attraverso mondi creati in modo procedurale, portando a termine missioni che gli vengono affidate da altri personaggi. Ogni missione vi farà guadagnare un mattoncino d'oro, accumulatene abbastanza e potrete aprire un nuovo mondo e nuove missioni.

Il vostro strumento principale sarà uno strano aggeggio simile alla Portal Gun, con il quale è possibile "assimilare" tutti gli oggetti che si incontrano. Una volta assorbiti è poi possibile riprodurli, ma ognuno ha un certo costo. Ecco quindi entrare in gioco le famigerate monete LEGO che già conoscete dai precedenti titoli. Rompete tutto il rompibile, aprite forzieri nascosti e ben presto accumulerete "soldi" sufficienti per produrre gli oggetti richiesti dagli abitanti.

In alcuni casi le missioni vi porteranno anche ad affrontare sfide un po' più bizzarre ma già dopo un paio d'ore di gioco (perdonate il gioco di parole) le quest in questione iniziano a diventare ripetitive anche a causa di un livello di difficoltà prossimo allo zero.

LEGO Worlds è sicuramente stato pensato per un pubblico molto giovane ma in passato questo stesso pubblico ha dimostrato di sapersela cavare con avventure leggermente più complicate come quelle che vedevano protagonisti i vari Batman, Luke Skywalker, Indiana Jones, Harry Potter e via dicendo. La modalità Avventura invece è a dir poco confusa e la mancanza di una vera e propria trama più che un pregio inizia presto a diventare un difetto. Alcune missioni risultano di difficile comprensione perché incrociate con altre che forniscono gli oggetti utili alle prime... e tutto questo non viene spiegato in alcun modo quindi spesso si procede a tentoni.

Chi si aspettava qualche succosa novità per questa versione Switch rimarrà amaramente deluso. Traveller's Tales ha perso una grande occasione.

In più il sistema di telecamere sembra fare di tutto per mettere in difficoltà il giocatore e i controlli su Switch non aiutano certo a migliorare questa situazione. Tante, troppe volte vi ritroverete a dover girare l'inquadratura che improvvisamente ha deciso di incollarsi al protagonista o di fare un 180° attorno all'asse verticale proprio quando stavate salendo una scala.

In alternativa all'Avventura avete a disposizione la modalità Sandbox che non solo vi mette a disposizione una miriade di mondi di partenza creati in maniera casuale, ma vi permette anche di crearne altri completamente da zero scegliendone dimensioni e biomi originali tra cui Foreste Fantastiche, Distese Polari, Giungle di Rottami e Deserti di Dolbi.

Una volta scelto il vostro ambiente preferito sarete liberi di fare qualsiasi cosa. Se non siete dotati di particolare fantasia probabilmente questo non è il gioco che fa per voi ma provateci, potreste scoprire una vena artistica che non sospettavate di avere. Avrete tutti gli oggetti del gioco già sbloccati e potrete moltiplicarli a piacimento per creare qualcosa di incredibilmente interessante da far vedere a qualche amico.

LEGO Worlds può essere giocato in due, sia nella modalità Avventura che nel Sandbox e proprio in multiplayer dà il meglio di sé perché in singolo lo spettro della monotonia è sempre dietro l'angolo. Avete presente i livelli bonus presenti negli altri giochi della saga usciti finora? Stessa cosa ma più in grande, il problema è che su un'esperienza di mezz'ora la cosa funziona ma dopo qualche ora tende ad annoiare.

L'esplorazione dei mondi è resa in alcuni casi più difficoltosa da un sistema di telecamere a dir poco 'nervoso'.

Costruire il Millennium Falcon, un maggiolino Volkswagen o un castello con veri mattoncini LEGO è una cosa, farlo virtualmente (ve ne accorgerete abbastanza presto) è un'altra. LEGO Worlds ci prova, ma non in maniera del tutto convincente. Il risultato finale, come si usa dire, non è né carne e né pesce. Non ha una storia di fondo e l'umorismo tipico dei passati giochi su licenza e non da al giocatore la libertà sufficiente per distaccarsi totalmente da questi ultimi. I mondi di gioco sono piacevoli ed estremamente vari, con tante attività accessorie da compiere. Tali attività tuttavia non sono spesso fini a se stesse e dopo un paio di prove cadono inevitabilmente nel dimenticatoio.

Il passaggio su Switch ha ovviamente portato con sé la possibilità di giocare in modalità portatile, che è sempre una bella cosa, ma la mancanza di veri e propri stimoli rimane ed è il difetto peggiore del titolo Traveller's Tales. Le possibilità offerte dalla nuova console Nintendo in termini di fruibilità avrebbe dovuto stimolare maggiormente il team che si è occupato di questa edizione, ma purtroppo non è andata così. Si sono invece limitati a portare a termine un compitino senza guizzi.

Anche tecnicamente non si ravvisano particolari differenze, anzi. Sia in modalità docked che su schermo portatile la distanza visiva è paragonabile a quella di un gioco di un paio di generazioni fa e non mancano alcuni inspiegabili rallentamenti, ma non certo per colpa dell'hardware Nintendo. La conversione del gioco è chiaramente stata portata a termine in modo pigro e Traveller's Tales si è limitata a portare a termine il "compitino", senza capire invece che su Switch avrebbe davvero potuto esprimere al massimo le potenzialità di un titolo del genere.

La modalità Sandbox è il sogno di ogni costruttore. Avrete a disposizione centinaia di pezzi per fare ciò che volete.

LEGO Worlds quindi era e rimane una grossa occasione persa. A fronte di una quantità di "pezzi" e strumenti davvero notevole, ci si scontra con una totale mancanza di stimoli. Sarebbe stato piacevole avere ad esempio dei set famosi da poter ricreare ed utilizzare nel gioco, o delle ricompense adeguate alle scoperte fatte e alle costruzioni assemblate. Purtroppo ciò che gli utenti Switch avranno è invece lo stesso, identico gioco visto su PS4, con l'unica aggiunta rappresentata dalla possibilità di giocarlo "on the go". Basta? A noi no.

6 / 10