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The Evil Within 2 - recensione

Il vero orrore è dentro di noi.

Sebastian Castellanos ha perso tutto. Moglie, figlia e lavoro. Vive ogni giorno con sensi di colpa grandi come una casa, la stessa casa in fiamme che vede ogni notte nei suoi sogni. La sua mente è stata devastata dagli eventi che ha vissuto nello STEM. Gli omicidi del Beacon Mental Hospital erano solo l'inizio, lo specchietto per le allodole di un incubo ben più vasto e terrificante. Da allora la sua vita è andata in pezzi e la bottiglia è stata la sua unica amica. Non c'è redenzione per i suoi peccati. O forse sì?

In una delle sue serate peggiori, Sebastian viene contattato da una vecchia conoscenza che lo lascia a bocca aperta rivelandogli che sua figlia è ancora viva. È intrappolata nello STEM ed è in grave pericolo. Una squadra della Mobius è già stata inviata al suo interno ma non è più tornata. L'unica speranza che Sebastian ha di ritrovarla è di entrare nella nuova versione dell'infernale macchinario e cercare Lily di persona. Dopo aver accettato l'incarico, Castellanos precipita (letteralmente) nella cittadina di Union, un luogo apparentemente tranquillo e stranamente silenzioso, alimentato dalla mente stessa di Lily. Per certi versi ricorda Silent Hill ma è impossibile non avvertire nel gioco lontani echi provenienti dall'ultimo Alone in the Dark.

Il vostro primo obiettivo in The Evil Within 2 sarà cercare i membri della squadra Mobius dispersa e recuperare le informazioni da loro scoperte. La missione non inizia nel migliore dei modi. Sebastian trova quasi subito uno dei soldati, morto in un lago di sangue e in circostanze a dir poco bizzarre. Il suo corpo si trova al centro di un set fotografico e il momento della sua morte viene immortalato all'infinito da un loop 3D che da i brividi.

Il responsabile sembra avere un modus operandi simile a quello del maniaco di Beacon, ma perché questa mania per l'arte macabra? Ovviamente non saremo noi a dirvi di chi si tratta (anche se i trailer delle ultime settimane lo hanno già svelato) e nemmeno quale sia il suo vero obiettivo. Sono ben due le figure malvagie al centro della scena di The Evil Within 2. La seconda è uno stereotipo abbastanza abusato, specialmente negli ultimi tempi. Un sacerdote "illuminato" che vuole aggiungere Sebastian alla folta schiera dei suoi adepti.

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La follia di questi due individui sta mandando in pezzi Union ma allo stesso tempo è la chiave per trovare Lily. Dopo aver trovato l'unico membro della squadra ancora vivo, Sebastian lo raggiunge in un luogo sicuro, che da quel momento diventerà la vostra base principale all'interno di Union. Al suo interno potrete salvare i progressi (ma c'è anche un sistema di salvataggi veloci, quindi state tranquilli), ripristinare l'energia con un buon caffè caldo, creare nuovi strumenti, potenziare le armi e molto altro ancora... torneremo su questo tra un attimo.

Inoltrandosi nei vicoli di Union, Castellanos scoprirà sempre più dettagli sul perché la sua bambina si trovi in quel luogo. Strane interferenze sulla sua radio, chiamate Punti di Risonanza, tracciano un percorso simile ad una via crucis che porterà l'ex-detective oltre la soglia della follia. Un insieme di visioni, flashback e false piste lo perseguiteranno dall'inizio alla fine... e come se non bastasse, ben presto arrivano anche dei pericoli ben più tangibili.

Le voci captate dal suo walkie talkie sono vere o solo proiezioni della sua mente? Perché le distorsioni prendono vita solo in particolari condizioni e vengono captate anche dai mostri che infestano la città? Parliamo di esseri deformi, ricoperti da bruciature e pustole, estremamente aggressivi e sensibili ai rumori. Potrete adottare diversi approcci nei loro confronti ma tenete presente che questo è un vero survival e, a meno che non lo affrontiate al livello di difficoltà più basso (cosa che vi sconsigliamo), le risorse a vostra disposizione saranno piuttosto scarse.

Meglio muoversi con cautela, eliminando in maniera silenziosa le minacce quando è possibile ed evitando il più possibile i corpo a corpo. In questi casi avrete a disposizione solamente un coltello ed occasionalmente delle accette ad utilizzo singolo, troppo poco per sperare di farcela... a meno che non potenziate a dovere le abilità di Sebastian in questo genere di combattimenti, ma anche così non sarà facile.

Le bottiglie sono utili per distrarre i nemici ma acquisendo la giusta abilità potrete usarle anche come arma di difesa.

Fate attenzione poi perché The Evil Within 2 non fa economia quanto a sorprese. Alcuni si nascondono sotto le auto o fingono di essere morti, quindi non abbassate mai la guardia. Quando potete cercate di sorprenderli alle spalle, tenendo però presente che questo tipo di attacco non sempre è risolutivo. E in alcuni casi la reazione del vostro "bersaglio" potrebbe essere tanto fulminea quanto dolorosa.

Le condizioni iniziali di Sebastian inoltre non sono delle migliori. Sarà debole e non potrà correre molto a lungo. Potrete migliorare le sue statistiche con il passare del tempo recuperando la melma verde lasciata dai nemici, ma anche a difficoltà Normale non aspettatevi troppa generosità nel loot. Dovrete sudarvela. Quando ne avrete accumulata abbastanza dovrete cercare i famigerati specchi rotti che avete imparato a conoscere nel primo capitolo. Anche Union ne nasconde molti e saranno il portale che vi consentirà di raggiungere un luogo familiare, la Stanza di Sebastian.

È una riproduzione del suo vecchio ufficio e al suo interno troverete un altro volto noto, l'inquietante infermiera del primo capitolo, che ancora una volta vi assisterà durante i processi di potenziamento. In realtà non sembra fregargliene molto di voi ma probabilmente non ha nulla di meglio da fare, visto che vi resterà appiccicata ogni volta che andrete a trovarla.

Una volta dentro la schermata dei potenziamenti spetterà a voi decidere in quale ramo abilità spendere il prezioso "slimer" raccolto: Salute? Vigore? Capacità di muoversi silenziosamente? Esistono più livelli di potenziamento ma per poter accedere a quelli superiori dovrete trovare degli speciali Fluidi Rossi, molto rari. Cercate di scegliere con cura perché le vostre decisioni potrebbero modificare non poco l'approccio da utilizzare nel prosieguo dell'avventura. In ogni caso tenete sempre presente che lo stile "senza macchia e senza paura" non vi porterà molto lontani.

Nei collezionabili nascosti in Union sono incluse delle diapositive, che potrete visualizzare nella Stanza di Sebastian.

La ricerca di Lily vi porterà ad esplorare Union in lungo e in largo. Scoprirete che la città è un ricettacolo di follia, un insieme di scatole cinesi che cambiano continuamente e che metteranno a dura prova la mente del protagonista, e in parte anche la vostra. Inoltrarsi in luoghi inesplorati può essere pericoloso ma al tempo stesso potrebbe garantirvi preziose risorse con cui creare oggetti nei tavoli da lavoro sparsi sulla mappa.

Qui potrete "costruire" nuove munizioni e oggetti curativi, quindi recuperare questi materiali risulta non solo utile ma vitale per andare avanti. Il problema è che i mostri deformi di cui parlavamo poco fa sono solo la punta dell'iceberg. Se il primo capitolo era un chiaro omaggio a Resident Evil e ai maggiori film slasher e torture-horror usciti negli ultimi anni, The Evil Within 2 vira ancora di più verso l'onirico, non disdegnando qualche puntata verso i film di genere giapponesi.

Occhi giganteschi che vi scrutano dal cielo o da una cornice che sembrava vuota, cadaveri dai lunghi capelli neri che appaiono e scompaiono e tante altre delizie di questo genere vi attendono al di là dello schermo. Quando poi sentirete il vostro Dual Shock 4 cantare una nenia ipnotizzante e chiamare Sebastian per nome con una voce stridula, non stupitevi se la vostra sudorazione aumenterà di colpo.

Graficamente questo sequel si attesta più o meno sui livelli del predecessore. L'impatto generale è buono ma se si vanno a guardare alcuni dettagli l'entusiasmo cala non poco. I modelli poligonali di Sebastian e degli altri personaggi principali sono di buona fattura, mentre molto più approssimativi sono quelli dei mostri, la cui varietà tra l'altro non è esattamente ampia. Le animazioni rimangono uno dei talloni d'Achille della serie, con l'irritante e inutile "corsetta" sul posto di Sebastian, che si pone esattamente a metà tra la camminata e la corsa che si effettua premendo il tasto L3.

I dardi elettrici della balestra possono essere sparati sulle pozze d'acqua per amplificarne l'effetto e il raggio d'azione.

Non parliamo poi di quando bisogna salire su una cassa o sopra una macchina/furgone. Nel caso questi oggetti siano isolati non c'è problema, ma se doveste trovarne più di due vicini non sarà raro imbattersi in tentennamenti nelle collisioni o scivoloni a terra non previsti.

A tutto questo si aggiungono alcuni bug e glitch riscontrati durante il playthrough. In più di un'occasione il gioco si è letteralmente bloccato per almeno 5 secondi, per poi riprendere con qualche tentennamento. È invece capitato che in un particolare punto di respawn, la fluidità dello STEM Engine fosse messa a dura prova. Era tra l'altro un punto di poco precedente un combattimento piuttosto complicato, il che ci ha costretti in almeno tre occasioni a goderci svariati secondi di rallentamenti e scatti come non se ne vedevano da anni.

Insomma, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Problemi simili erano già stati riscontrati nel primo capitolo della serie ma evidentemente il tempo passato e l'esperienza accumulata non hanno permesso al team di Mikami di migliorare le performance di questo secondo gioco. Fortunatamente si tratta di episodi sporadici, che speriamo vengano corretti tramite una patch.

La localizzazione in Italiano è di discreto livello, anche se il doppiaggio di alcuni personaggi femminili risulta piuttosto artefatto. La recitazione del doppiatore di Sebastian invece è esemplare e merita un applauso. Nonostante i suoi difetti, comunque, The Evil Within 2 è un gioco che sa come generare un'atmosfera ansiogena in coloro che si trovano di fronte allo schermo. Non raggiunge le vette di tensione di titoli come il sottovalutatissimo Condemned e non possiede l'impatto dell'ultimo Bio Hazard, ma i momenti da salto sulla sedia non mancano.

Queste statuine sono ben nascoste in tutta Union. Sparategli, al loro interno troverete le preziose chiavi che potrete usare nella stanza di Sebastian.

La trama è un po' contorta e a volte si fatica a seguirla ma i personaggi principali sono ben caratterizzati e non manca quella generosa dose di citazioni che tanto piace agli appassionati. In generale la produzione risente di qualche distrazione di troppo che non gli permette di raggiungere l'Olimpo dei migliori titoli horror degli ultimi anni, ma gli appassionati non potranno non apprezzarlo.

Il voto ideale per questa ennesima fatica del buon Shinji sarebbe un 7.5, ma Eurogamer non prevede i mezzi voti. Per questo motivo chi vi scrive ha deciso di usare il cuore. Il cuore di un fan dei mondi ideati da Mikami (anche se stavolta il director è John Johanas) e del genere horror in generale. Se come me fate parte di questa categoria, riuscirete comunque a passare sopra ai difetti descritti poche righe fa e a godervi il viaggio nella follia di Sebastian come un'intrigante corsa sulle montagne russe.

8 / 10