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Okami HD - recensione

Amaterasu fa un nuovo lifting e arriva su PS4.

Narra la leggenda che la dea Amaterasu sia destinata a tornare sulla Terra ogni 6 anni per respingere le forze del male. È avvenuto nel 2006, quando noi poveri mortali giocavamo con una PS2 e il miracolo si è ripetuto nel 2012 mentre eravamo alle prese con la terza generazione di console PlayStation. In teoria la sua nuova apparizione era prevista nel 2018 ma la Dea del Sole ha deciso di anticipare i tempi e di presentarsi su PS4 verso la fine del 2017.

Fin dal suo esordio questo gioco, originariamente creato dall'ormai defunto team Clover Studio, divise il pubblico in due fazioni: chi lo ha amato alla follia e chi non ne voleva sentire parlare neanche per sbaglio. Il motivo di tale scisma è da ricercarsi nel particolare connubio tra grafica e gameplay. La prima è senza ombra di dubbio affascinante, caratterizzata da colori decisi e uno stile che ricorda gli acquerelli giapponesi fatti su carta di riso. Meravigliosi.

Gli appassionati della Terra del Sol Levante troveranno anche moltissimi richiami al folclore, alla cultura e alla mitologia nipponica. Incontrerete draghi svolazzanti, demoni dalle braccia lunghissime e roditori che brandiscono spade 10 volte più grandi di loro. Praticamente stiamo parlando di un libro animato, del quale sarete voi i protagonisti.

Amaterasu è accompagnata da Issun, una sorta di buffo insetto che (a differenza della Dea-Lupo) non smette mai di parlare.

Proprio come un buon libro, Okami va assaporato con calma e merita di tanto in tanto una pausa, utile a godersi gli splendidi panorami realizzati in toon-shading dagli sviluppatori. La grafica è ovviamente stata tirata a lucido per questa uscita PS4, ma la tecnica grafica originale ha indubbiamente aiutato l'opera di lifting. Se aggiornare strutture con texture canoniche risalenti a più di 10 anni fa è complicato, molto meno lo è fare la stessa cosa su un gioco che già all'epoca non faceva della complessità poligonale uno dei suoi punti di forza. I colori sono stati resi più vivi e le grandi bordature nere che delimitano personaggi ed oggetti hanno sicuramente aiutato gli sviluppatori nell'opera. Il risultato finale è un gioco che almeno tecnicamente non dimostra gli anni che ha e che in più di un'occasione saprà lasciarvi stupefatti.

Dal punto di vista del gameplay, all'epoca molti forse si aspettavano un gioco dal ritmo forsennato come gli altri due sviluppati dai ragazzi del Clover Studio: Viewtiful Joe e God Hand. L'avventura invece ha un passo molto più lento e compassato e punta molto sull'esplorazione e l'utilizzo del Pennello Celestiale per la risoluzione degli enigmi. Non mancano gli scontri con i nemici, ma il modo di affrontarli è assai diverso da quanto visto nei due titoli appena citati. Amaterasu può disporre di vari poteri che le consentono di modificare il mondo che la circonda.

Tra questi ne esistono alcuni che le consentono attacchi diretti. All'occasione il pennello diventerà una potente spada o una sorta di piccola mitragliatrice con proiettili d'inchiostro. Alcuni nemici devono essere attaccati ai fianchi o alle spalle per diventare vulnerabili, altri sono capaci di colpire dalla distanza e non vanno presi sotto gamba. Imparerete facilmente a distinguere le tecniche migliori in base alla situazione, ma in ogni caso dovrete utilizzare anche il Celestial Brush per portare a termine gli attacchi più potenti.

Il gioco non è stato localizzato in italiano. Anche i sottotitoli sono disponibili in Inglese, Francese e Tedesco.

Il suo utilizzo spezza un po' il ritmo dell'azione e favorisce più il piazzamento sul campo di battaglia che la pressione furiosa dei tasti. Per usarlo bisogna tenere premuto il tasto dorsale R1, che farà apparire una "tavolozza" sulla quale dovrete disegnare le traiettorie del pennello. Queste possono avere varie forme a seconda della situazione, ma in combattimento si limiteranno a righe orizzontali che avranno l'effetto di tagliare in due i nemici standard o di indebolire quelli più potenti. Come dicevamo poco fa, ad alcuni questa scelta non è piaciuta, ad altri sì. Chi vi scrive fa parte di questa seconda categoria al punto da aver giocato anche la versione Wii sviluppata a suo tempo da Ready at Dawn.

La Dea Amaterasu però non è scesa sulla terra solo per combattere. Il suo vero obiettivo è riportare luce e colori sul pianeta. Ogni volta che sconfiggerete dei nemici o recupererete un nuovo potere "libererete" la zona in cui vi trovate dal grigiore che la attanaglia. L'effetto scenografico di queste fasi è assolutamente meraviglioso anche a distanza di così tanti anni.

Dovrete però anche interagire con vari personaggi, molti dei quali decisamente bizzarri. Alcuni vi aiuteranno temporaneamente, altri vi forniranno indizi, altri ancora vi affideranno missioni secondarie. Soddisfare le loro richieste vi farà guadagnare Preghiere, che potrete utilizzare in un'apposita schermata per potenziare alcune abilità di Amaterasu.

Nel corso del gioco potrete (e in alcuni casi, dovrete) entrare in sintonia con la natura, dando del cibo agli animali.

Avrete 13 poteri da recuperare e, in puro stile Zelda, ognuno aprirà nuove strade e nuove possibilità, anche nelle zone che avevate visitato in precedenza. Il back-traking non è una necessità in Okami, ma in alcuni casi vi aiuterà a trovarne i segreti o a scoprire scorci che forse in precedenza vi erano sfuggiti. Sono necessarie all'incirca 35 ore per completare l'avventura, qualcuna di meno se l'avete già giocata. Qualche calo di ritmo o di epicità è inevitabile ma nel complesso stiamo parlando di un'avventura di livello molto alto. Se ve la siete fatta scappare in precedenza, avete una nuova occasione per recuperarla. Probabilmente l'ultima.

Fin dall'inizio questo titolo era stato creato per essere giocato in Full HD e ora eccolo qui, anche su PlayStation 4. È splendido da guardare e particolare da giocare. Come abbiamo più volte ripetuto nel corso della recensione, non piacerà a tutti ma se sarete capaci di guardare un po' oltre ve ne innamorerete perdutamente.

9 / 10