Blood of Bahamut
Epicamente Square Enix.
Giganti dormienti…immaginate di trovarvi addirittura all’interno di un villaggio costruito sulle loro spalle. Niente boschi incantati o lande fatate, ma una location che già da sola carica di originalità un GdR made in Japan come Blood of Bahamut. Un tocco di pura classe griffato Square Enix che ci porterà ad affrontare, muniti di pennino e schermo touch, questi bestioni inquieti pronti ad attaccare gli stessi abitanti delle cittadelle che sostengono. E allora saranno le epiche gesta dei due protagonisti, Ibuki e Yui, a controbattere il loro incedere minaccioso.
In questa nuova avventura portatile non saremo da soli, ma il nostro party potrà essere composto da ben sette personaggi, che potremo dividere in clan a seconda delle caratteristiche del Gigante che saremo chiamati ad affrontare. Perché ci sarà spesso da combattere, con gli scontri rigorosamente in tempo reale che potranno essere gestiti tramite il pennino. Infatti sarà sufficiente un click su un punto qualsiasi del colosso per lanciare un attacco di luce, fondamentale per attirare l’attenzione di quella immensa creatura. Da quel momento in poi, dovremo procedere con scaltrezza, tra schivate (eseguibili con i tasti dorsali della console) e colpi più o meno letali, fino alla completa disfatta del Gigante.
La struttura di gioco, quindi, si basa su una serie di missioni da portare a termine in cu il faccia a faccia con i colossi rappresenta sempre il fatto principale, corredato poi da una serie di quest secondarie che si sbloccheranno man mano che si procede nella storia, accedendo nuovamente per livellare e guadagnare punti esperienza. E’ in questi frangenti che si potrà saggiare la validità del party e il suo aspetto multiplayer.
I “sette” potranno essere scelti anche tra i nostri amici che in Wi-Fi locale avranno la possibilità di unirsi al gruppo e di dare una bella mano al resto dei partecipanti. Se affrontato in singolo, Blood of Bahamut rischia di diventare minacciosamente impegnativo, vista anche l’imponenza dei colossi e il numero di nemici presenti su schermo da far fuori.
La versione giapponese che abbiamo avuto il piacere di provare ci ha mostrato un gioco tecnicamente fantastico, come da tradizione Square Enix. Gli artwork, la caratterizzazione del cast e gli scenari rappresentano un concentrato di stile e fascino difficilmente raggiungibile.
Il mescolarsi della grafica in 3D dei Giganti rispetto ai modelli 2D dei nostri eroi si sposa a perfezione con un sistema di controllo intuitivo e appassionante. Tutto questo crea un’atmosfera unica, in cui la dolce magia dei suoni di sottofondo si scontra con l’avanzare pesante e pericoloso dei colossi.
Nel momento in cui scriviamo un’edizione in inglese di Blood of Bahamut è stata confermata soltanto per il mercato americano, mentre un’eventuale data d’uscita sul territorio PAL rimane ancora come un grande punto interrogativo. Giocarselo in giapponese è un’impresa davvero ardua, soprattutto perché si perderebbero tutte le sfumature di una trama che sappiamo essere di grandissimo livello. A meno che ideogrammi e kanji non siano il vostro pane quotidiano…