IL-2 Sturmovik: Birds of Prey
La scelta migliore per volare su console.
Il passaggio dal mondo PC a quello console non è mai così semplice. Si devono soddisfare esigenze diverse, un pubblico potenzialmente differente e un sistema di controllo che a volte fa letteralmente a cazzotti con il connubio mouse\tastiera. Ecco perché un mondo ad altissima quota come quello di IL-2 Sturmovik, che ha fatto la felicità di migliaia di aviatori digitali su PC, avrebbe tutte le carte in regola per un decollo senza problemi anche sulle macchine da gioco next-gen, pur con il forte rischio di uno stallo improvviso…
Una volta dentro la cabina di pilotaggio, però, la sensazione, anzi direi l’immersione, è davvero totale. L’impatto grafico e sonoro è incredibilmente coinvolgente, soprattutto se scegliete di vivervi le missioni all’interno dell’abitacolo e il planare o l’ingaggiare un combattimento a suon di missili roboanti regala brividi e vertigini.
E proprio l’attenzione riposta dal team di sviluppo a questa pseudo conversione, ci consente a seconda del livello di difficoltà selezionato (tra arcade, realistico e simulazione), di soppesare nel migliore dei modi le nostre credenziali da pilota. Naturalmente attivando l’opzione arcade, il tutto rinvia all’azione pura, con munizioni illimitate, un sistema di puntamento automatizzato e una sopportazione dei danni ben al di sopra della media.
Saltando direttamente invece alla modalità iper-realistica, le condizioni di volo si complicano notevolmente, data la mancanza di aiuti visibili su schermo e alla presenza di variabili come il livello del carburante, l’influenza delle correnti d’aria e con l’altimetro perennemente a rischio di stallo e diversi altri fattori che valgono lo status di "simulazione" per il titolo 505.
Sturmovik è realizzato con grande cura per i dettagli, per una realizzazione tecnica di qualità che si nota soprattutto durante i passaggi a volo radente su zone abitate o quando la missione richiede di centrare degli obiettivi situati a terra. Tutto è molto pulito e questo regala un’ottima visibilità anche nel momento in cui i combattimenti si spostano in cielo, con i modelli poligonali dei nemici ottimamente individuabili da distanze ragguardevoli.
Per tutte le reclute, però, è necessario un periodo di ambientamento, perché i comandi anche a livello più facile richiedono un po’ di tempo per essere assimilati. Il tutorial iniziale è quindi molto utile per capire al meglio come approcciarsi ad una cloche così maledettamente sensibile come quella di un aereo della Seconda Guerra Mondiale, nonostante la presenza di alcuni compromessi moderni inseriti di forza nel periodo storico che si vuole rappresentare e l’HUD che indica la distanza dal prossimo aereo nemico, chiaramente non allineata all'epoca che fa da sfondo alle diverse sortite.
Il livello di sfida è comunque impegnativo, dato che nei duelli aerei l’Intelligenza Artificiale dimostra grandi doti da combattente e buttare giù un’intera squadriglia non risulterà così semplice, nemmeno dopo diverse ore di volo.
Ecco, uno dei punti deboli di Sturmovik, se così possiamo dire, è la sua poca originalità nelle missioni che dobbiamo affrontare. Spesso c’è una ripetizione nell’alternarsi degli obiettivi da centrare che entra in collisione con le primissime ore di gioco, in cui il ritmo invece è assolutamente travolgente. Un difetto imputabile comunque alla natura stessa della simulazione: del resto su un caccia c'è ben poco da fare in guerra.
Una critica, questa, che però non diminuisce lo spessore di un titolo che ottiene il grandissimo risultato di porsi a metà tra un simulatore di volo realistico e una versione storica e deluxe del miglior Ace Combat. Gli appassionati del genere ne rimarranno estremamente soddisfatti così come i neofiti. Sturmovik è di fatto tre giochi in uno, al prezzo di un unico prodotto. Un prodotto ben rifinito, bilanciato, che vi terrà inchiodati per svariate ore (più di 40) in single player e virtualmente all'infinito in rete. La scelta migliore, per soddisfare la vostra voglia di sfrecciare fra le nuvole.