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Mass Effect 2: Overlord

Un altro passo nel futuro.

Overlord, l'ultima espansione di Mass Effect 2, potrebbe essere definito come un cocktail ricco di sapori differenti. Un'avventura di dimensioni medie che miscela differenti tipologie di gameplay, mescolando il classico spara-e-copriti con sezioni di esplorazione e qualche rompicapo da risolvere, sullo sfondo di una storia che ben si sviluppa fino all'appassionante finale. Il tutto ad un prezzo contenuto... esattamente ciò che tutti noi vorremmo ogni volta che acquistiamo un DLC.

Tutto inizia, come sempre, con un nuovo indicatore sulla mappa galattica. Recandovi sul posto troverete una stazione di ricerca Cerberus abbandonata, piena di cadaveri ed evidenti segni di un duro scontro a fuoco. Fortunatamente, quando troverete il classico "ultimo sopravvissuto che si era nascosto in tempo", le cose cominceranno a farsi più chiare.

Scoprirete che nel centro si stava cercando di combinare la mente umana con quella dei Geth. Il risultato è un adorabile cucciolo di Labrador chiamato "batuffolo" che allieterà le vostre pause sulla Normandy, fine della missione. No, purtroppo non è così, il vero risultato è una intelligenza artificiale con inclinazioni omicide che ha preso il controllo di tutte le tecnologie presenti sul pianeta e punta a trasmettersi attraverso la Galassia per infettare altri mondi. Un nemico letale e invisibile che annuncerà la sua presenza con ruggiti digitali che, lo ammettiamo, riescono ad innervosire al punto giusto.

L'infezione si può trasmettere a tutta la tecnologia esistente, compresa quella dei droidi di sicurezza.

L'IA si è barricata all'interno di un'edificio sotterraneo fortificato, quindi per prima cosa bisogna sbloccare l'accesso a questa struttura esplorando altri due edifici, per poi portare la battaglia nel cuore del vostro nemico al silicio. Ed è proprio qui che entra in gioco l'Hammerhead, il veicolo da guerra ottenuto col primo DLC.

L'area da esplorare non è grandissima, stretta com'è tra montagne e crepacci, ma è abbastanza ampia da farsi un bel giretto senza sentirsi intrappolati in un corridoio.

L'Hammerhead risponde bene ai comandi, rispetto al goffo Mako sembra di viaggiare in limousine, ed è un piacere andare in giro e saltare sulle rampe naturali create dal paesaggio. Il veicolo è dotato anche di una sorta di personalità dalla voce molto flemmatica, che commenta il paesaggio e fornisce dati di combattimento ogni volta che si abbatte un nemico.

Geth di nuovo in azione! Li ricordavamo più coriacei in combattimento.

Sparsi in giro troverete sei datapack di Cerberus da recuperare, sorvegliati da torrette che possono ridurre a brandelli l'Hammerhead in un attimo. Questa è essenzialmente una sotto-sotto missione realizzata per giustificare l'utilizzo del veicolo.

Sarebbe stato meglio se fosse stata inserita meglio nella trama, ma la verità è che vale la pena portarla a termine solo se siete affamati di Obiettivi.

Sfortunatamente i combattimenti sono il punto debole dell'Hammerhead. Con una sola modalità di attacco ed un'armatura di stagnola vi ritroverete a riutilizzare la cara, vecchia tattica "spostarsi di lato e saltare per evitare il fuoco nemico".