SuperStars V8 Racing
Milestone parcheggia la moto e torna in auto...
Ci dispiace, lo diciamo subito. Ci dispiace perché Milestone è la punta di diamante dello sviluppo nostrano e ci dispiace perché con SBK, nonostante tutto, ha dimostrato come anche qui da noi, nonostante tante difficoltà, sia possibile tirar fuori dei lavori di rilevanza internazionale. Ci dispiace, veramente. Ci dispiace perché SuperStars V8 non ha niente a che spartire con il titolo a due ruote della software house milanese, almeno per quella che è la valutazione finale del prodotto. Si perché se SBK resta comunque la migliore (ma anche l’unica) scelta per gli appassionati di moto, smanettoni o casualoni che siano, V8 non lo è senza ombra di dubbio per gli amanti delle ruote coperte e dei racing automobilistici.
Purtroppo tutte le preoccupazioni sollevate nel nostro hands-on di qualche tempo fa, si sono trasformate in problemi concreti che confinano il nuovo gioco Black Bean nel limbo dei “vorrei ma non posso” e, più in generale, nel cassetto dove potreste conservare i titoli da riportare in negozio con il dente avvelenato, per aver comprato a prezzo pieno un software che probabilmente neppure il prezzo budget avrebbe salvato.
Tecnicamente ci troviamo di fronte a un qualcosa di veramente obsoleto, con modelli di vetture ben rifiniti che “sbattono” con la desolazione dei tracciati, ancora una volta ben ricreati ma contornati di elementi 2D raccapriccianti, alberi piattissimi, pubblico clamorosamente fake e una gigantesca texture a coprire il tutto nel ruolo di “cielo primi anni 2000”. Si perché da questo punto di vista, V8 ricorda proprio quegli anni li, roba del 2003/2004…di buon livello. Ma ad oggi questo decisamente non basta.
Interessante poi leggere qui e li sul web, presunte disamine tecniche che evidenziano i pregi di una fisica che invece risulta approssimativa, con un engine vetusto che consente, al massimo, un distaccamento poco credibile del parafango dopo una collisione, sia essa in prima marcia in curva lenta o dopo un frontale a 200 Km/h con un muro di cemento. Un elemento questo che non aiuta di certo la simulazione, nonostante sia possibile settare praticamente ogni parametro per customizzare l’esperienza, proprio come in SBK.
A differenza del più famoso cugino però, il modello di guida di V8, pur essendo molto elastico, finisce per scontentare veramente tutti. Si perché puntando all’arcade, parlare di difficoltà è veramente una parola grossa: vi sembrerà di guidare un cubo sui binari, attorniato, qualora optaste per un’IA degli avversari adatta al contesto, da una serie di babbei incolonnati da superare 10 alla volta. Le cose migliorano con aggiustamenti qui e li, almeno per la competizione in pista: sportellate, traiettorie più credibili, meno trenini…ma al contrario di quanto sbandierato ai quattro venti, anche in questo caso ci si trova di fronte a un arcade e non c’è molto da dire. Di simulativo c'è veramente poco o nulla. Se SBK senza aiuti diventa un’impresa da biker, V8 senza aiuti è si impegnativo, ma più per problemi di impostazione sbagliata che per verosimiglianza.
Il modello di guida non convince e, a prescindere, vi troverete sempre a combattere con incontrollabili “sculettate” che vi costringeranno sempre a mollare il gas per ritrovare l’assetto. E poteva mancare l’elastico? Certo che no…ogni dritto una festa. Il quadro è completato da una serie di prove speciali utili per raggiungere determinati obiettivi, come doversi piazzare sul podio partendo dall’ultima posizione o sostenere i ritmi di diversi check point sparsi sui diversi tracciati ufficiali. Oltre a questo, presente una ben poco curata opzione multiplayer per soli 8 giocatori, che resta la componente più divertente dell’intero pacchetto, con tutti i suoi limiti.
Chiusura dedicata all’insulsa licenza, con un appeal pari a un fortissimo calcio sui maroni che ci fa domandare anche se la spesa sia valsa l’impresa. Si ok, ci sono le Audi, la BMW…pure la Jaguar, ma dove sarebbe il plus?
Tirando le somme, SuperStars V8 si rivela una delusione completa, da ogni punto di vista: un copia/incolla di SBK, privato dell'importanza della licenza, con i difetti congeniti di quella saga (la rifinitura) e problemi ex novo, completamente dipendenti da una giocabilità “onesta” e poco più. Con prodotti come Forza 3, Need for Speed: Shift, Gran Turismo, DiRT 2 o persino SuperCar Challenge sulla via della release, e un’offerta mastodontica tra vecchi usati e uscite recenti (Burnout, Project Gotham 3, Forza 2, RACE Pro…), la domanda sorge spontanea: V8, a cosa serviva? La risposta, la lasciamo a voi...