Dead Rising 2: Off the Record
Il solo West non basta.
Dead Rising 2: Off the Record è un prodotto che, per sua stessa natura, non conosce e non ammette compromessi: o si ama o si odia.
Sin dal suo primo annuncio infatti in molti l'hanno bollato come una triste e squallida mossa commerciale, mentre altri, perlopiù gli amanti del brand, hanno accolto la notizia di questo nuovo capitolo della serie con grande entusiasmo.
Indipendentemente da quale sia lo schieramento di cui vi sentite di far parte, sarete senz'altro curiosi di scoprire la risposta ad una delle domande che più hanno caratterizzato il processo di sviluppo del gioco in questione: vale davvero la pena di tornare in quel di Fortune City vestendo i panni di Frank West?
Il gioco, la cui premessa narrativa esula completamente da quella della versione originaria di Dead Rising 2, racconta dell'ascesa e della conseguente caduta di Frank West dopo gli eventi del primo capitolo della serie.
Il successo può essere un'arma a doppio taglio e così, dopo aver dilapidato il patrimonio costruito in seguito agli eventi di Willamette, Frank si trova con le spalle al muro e senza più una soldo in tasca. Come ovviare a questo problema dunque? Ma è ovvio, recandosi a Fortune City per prendere parte all'ormai ben noto show televisivo Terror is Reality!
A distanza di poco tempo dal suo arrivo, Frank si ritroverà tuttavia in una situazione molto simile a quella già vissuta da Greene nella "sua" realtà: un attentato libera gli zombie imprigionati e Frank, cercando nel frattempo di sopravvivere, si trova imprigionato in un buker sotterraneo insieme ad altri superstiti, privo di Zombrex per curare la sua infezione, e con il desiderio di trovare e punire i responsabili dell'accaduto.
Insomma, le stesse identiche cose che gran parte di voi avranno già visto e rivisto nella versione "base", se così vogliamo chiamarla, di Dead Rising 2. Com'è facile intuire, le analogie che accomunano Off the Record con il Dead Rising 2 incentrato su Chuck Greene sono dunque notevoli, ma sebbene alcuni di voi possano magari presupporre il contrario, sono proprio tali analogie a rappresentare il principale limite del prodotto in questione.
"Eh, ma costa meno di Dead Rising 2 e propone una struttura narrativa nuova!" direte voi. Nulla da eccepire in questo senso, ci mancherebbe, ma vale davvero la pena di spendere altri soldi per un'avventura che si differenzia da quella offerta dal suo predecessore solo sotto il profilo narrativo? A nostro avviso no, a meno che non siate veri e propri irriducibili del brand.
In questo senso la nuova zona esplorabile, la Uranus Zone (se capite l'Inglese intuirete le allusioni insite nel nome), le nuove armi e il ritorno della modalità fotografica, non sono purtroppo sufficienti a garantire quella ventata di freschezza che era lecito attendersi, e lo stesso dicesi purtroppo anche per la struttura narrativa nel suo insieme. Alcune differenze rispetto a Dead Rising 2 ci sono e si vedono, ma nel complesso è alquanto difficile che possiate provare lo stesso entusiasmo sperimentato in passato.