Deus Ex: Human Revolution
L'uomo da sei milioni di crediti.
Il gioco è finalmente uscito. Qualora foste interessati a completarlo al 100%, vi invitiamo a consultare la nostra soluzione completa di Deus Ex: Human Revolution!
Se qualcuno undici anni fa mi avesse detto che nel 2011 avrei recensito il terzo capitolo della serie, avrei fatto parecchia fatica a credergli: viste le qualità del primo Deus Ex ero convinto al 100% che un'eventuale trilogia si sarebbe conclusa non più tardi del 2005.
E invece sappiamo tutti com'è andata: un secondo Invisibile War, sufficiente ma non al livello del predecessore, cui sono seguiti sette anni di oblio hanno quasi fatto cadere nel dimenticatoio il principe degli FPS/RPG/stealth game.
Saranno bastati quattro anni di sviluppo a far ritornare il marchio ai fasti di un tempo? Le premesse sono promettenti perché l'impegno profuso da parte di Eidos Montreal è stato in molte occasioni pubblicizzato da Square Enix come un ritorno al passato, capace di soddisfare le aspettative dei fan del gioco originale.
Contrariamente a quanto si possa pensare, Deus Ex: Human Revolution è un prequel e non un seguito: la storia si dipana una ventina d'anni prima gli eventi che portarono alla formazione della UNATCO di J. C. Denton, più precisamente nel futuro prossimo del 2027, in cui gli innesti cibernetici stanno iniziando a diventare la normalità. La nanotecnologia utilizzata nei primi due capitoli della serie è ancora di là da venire ma la pletora di innesti disponibili permette un livello di sofisticazione delle performance dell'essere umano molto simile a quella preconizzata da Ion Storm.
Il protagonista di Human Revolution è Adam Jensen, un ex-SWAT caduto in disgrazia assunto come responsabile sicurezza della Sarif Industries, azienda leader negli impianti biotecnologici: in seguito a un attacco terroristico ha perso amici, colleghi e buona parte di braccia e organi interni, prontamente rimpiazzati dal suo magnanimo datore di lavoro senza nemmeno detrarli dal TFR.
La struttura base di HR è molto simile a quella del primo Deus Ex: il giocatore può esplorare cinque macrozone (tre comprendono strade e interi quartieri cittadini) ricostruite in perfetto stile cyberpunk, dialogare con una mole abbastanza consistente di NPC e alternare l'impegno delle main quest a quelle opzionali. Basta infatti trovare l'NPC giusto per vedersi affibbiare qualche missione supplementare per macinare esperienza, da investire in abilità utili a risolvere le situazioni che il gioco ci propone in modo diverso dalla semplice sparatoria.
In perfetto stile Deus Ex, Human Revolution è un gioco che fa dell'approccio diversificato alla missione da compiere (normalmente l'infiltrazione in strutture più o meno protette da guardie e sistemi di sicurezza) il suo punto di forza. L'ingresso in stile il Punitore è immediato ma con ovvie ricadute sulla nostra notorietà nei confronti di criminali, polizia e corporazioni.