Saints Row: The Third
Il nostro verdetto sugli eccessi di THQ.
All'inizio del suo ciclo vitale quello di Saints Row fu visto come un brand in diretta competizione con Gran Theft Auto, e a dire la verità gli sviluppatori non fecero nulla per portarci a pensarla diversamente... ma poi qualcosa cambiò. Consci di quanto sarebbe stato sconveniente confrontarsi a viso aperto con Rockstar, i ragazzi di Volition decisero di cambiare rotta, proponendo un sequel diverso dal suo predecessore, un gioco più scanzonato, più irriverente ed estremo, che potesse ritagliarsi, o meglio crearsi, uno spazio tutto suo in un mercato apparentemente impenetrabile.
Saints Row 2 fu tuttavia solo la proverbiale punta dell'iceberg. Chi infatti creda che quel titolo rappresenti l'apice della cafonaggine videoludica, si prepari infatti ad essere sonoramente smentito da Saints Row: The Third.
Con questo terzo capitolo della serie Volition e THQ si sono superate, sono andate oltre i limiti videoludico-satirici finora conosciuti e hanno confezionato un'avventura che definire "sopra le righe" sarebbe a dir poco riduttivo.
Saints Row: The Third, incentrato sull'inarrestabile ascesa dei Saints, divenuti ormai delle celebrità oltre che una vera e propria superpotenza commerciale, è infatti quanto di più assurdo e pazzesco abbia avuto modo di provare in ambito videoludico... ma questo è davvero un bene?
Devo confessarvi che nonostante i suoi eccessi, Saints Row 2 non mi colpì particolarmente; era divertente, questo senz'altro, ma al tempo stesso lo trovavo un gioco senz'anima che crogiolandosi nella sua spettacolarità, spesso fine a se stessa, non riusciva a trasmettermi nulla di significativo.
Avvicinandomi a questo terzo capitolo, conscio di quanto gli sviluppatori avessero premuto ulteriormente sull'acceleratore dell'estremizzazione concettuale, mi sono dunque trovato a provare una certa diffidenza iniziale. Ero sicuro che avrei apprezzato il prodotto in questione ancor meno del suo predecessore, ma sorprendentemente non è andata così. Anzi, tutt'altro.
Sin dai primissimi minuti, quando ci si trova a dover portare a termine con successo una rapina in una banca piena zeppa di dipendenti muniti di fucili a pompa, è infatti impossibile non accorgersi di quanto tutto risulti divertente. Il proprio alter ego e il suo gruppo indossano delle enormi maschere raffiguranti l'intramontabile Johnny Gat, e resistendo ad ondate di SWAT mentre il palazzo cade a pezzi, hanno come obiettivo quello di abbattere un elicottero da guerra. Spettacolo puro... e pensare che questi sono solo i primi 10 minuti!
"Saints Row: The Third offre esplosioni a go-go, piogge di proiettili e una quantità spropositata di parolacce."
La storia che vede i Saints combattere contro il Syndicate, un'organizzazione in diretta concorrenza con i nostri eroi sotto tutti i punti di vista, commerciali e criminali, ci proietta infatti nel vivo di situazioni dall'alto tasso adrenalinico in cui tutto, davvero tutto, è stato creato al fine di suscitare il massimo coinvolgimento. Esplosioni a go-go, piogge di proiettili, una quantità parolacce superiore a quella del miglior film di Vin Diesel e più violenza e azione al cardiopalma di quanta ne possiate sopportare.
La campagna, anche grazie alla possibilità di condividerla con altri amici, risulta godibile e spettacolare, ma ciò non toglie che gran parte dei videogiocatori sopra i 18 anni potrebbe stancarsi presto del taglio dato all'esperienza. Alcuni degli eccessi di Steelport superano davvero il limite della decenza e, al di là di questo, con il passare delle ore le attività proposte tendono a perdere gran parte del loro appeal, portando a non provare più quello stupore che caratterizza le prime ore di gioco.
In una spirale di satira sociale, politica, storica, videoludica e culturale, vi ritroverete infatti nel vivo di missioni in cui dovrete compiere ogni genere di follia ed oscenità, e sebbene questo possa stuzzicare l'interesse di alcuni, è altrettanto vero che molti potrebbero finire con lo stancarsi dell'eccessiva libertà comportamentale proposta.
Fatta questa doverosa premessa, è comunque importante sottolineare la grande creatività che contraddistingue gran parte dei contenuti proposti, a partire dall'editor di personaggi denominato Initiation Station fino ad arrivare al fantasioso arsenale a vostra disposizione: una pistola spara polpi esplosivi, dei guanti tremendamente simili ai Cestus di God of War e l'ormai celebre spada fallica sono infatti solo tre banali esempi di ciò che vi aspetta.
"Vi ritroverete nel vivo di missioni in cui dovrete compiere ogni genere di follia ed oscenità..."
Ma anche sul fronte dei mezzi di locomozione avrete l'imbarazzo della scelta. Volete mettervi alla guida di un'astronave? C'è! Preferite un aereo in stile X-Men? C'è! O magari siete più avvezzi ad un'auto munita di cannone che spara uomini anziché proiettili? Non manca neanche quella!
A fronte di tutto questo, la possibilità di condividere l'esperienza con un amico attraverso una co-op drop-in/drop-out limitata all'online, rappresenta chiaramente una significativa fonte di divertimento per tutti gli amanti del genere, oltre che un pregevole incentivo a sperimentare tutte le bizzarrie di Steelport. La struttura stessa della campagna si presta infatti in maniera perfetta al gioco di squadra, esaltando molte delle attività più estreme e gran parte dei frangenti di maggior impatto.