Alpha Polaris - review
Un'avventura rinfrescante.
Nel momento in cui sto scrivendo questa recensione, la placida cittadina in cui vivo è sommersa da una cappa di afa talmente spessa che le parole che via via digito sulla mia fida tastiera sembrano quasi sudare inchiostro.
Capite quindi perché il poter recensire un gioco il cui titolo richiama direttamente le fredde e accoglienti terre polari sia una consolazione non indifferente per un povero redattore accaldato, soprattutto nel caso in cui il gioco in questione abbia dato vita ad una piacevole esperienza ludica.
L'ennesima avventura portata in Italia dallo store digitale di Zodiac e sviluppata da Turmoil Games riesce infatti ad assestarsi nel limbo dei giochi senza infamia e senza lode, un risultato di tutto rispetto visto il budget a disposizione e la (poca) esperienza del team finlandese e che, come potrete leggere (non mi mollate ora!), riserva anche qualche piacevole sorpresa.
La storia, come spesso è accaduto in diversi titoli usciti negli ultimi mesi, trova il suo incipit nell'abusato confronto tra ecologia e progresso, con il protagonista di turno impegnato a salvare quel piccolo pezzo di mondo in cui si ritrova a vivere.
"Un'avventura ipoteticamente a tinte horror, ma che in realtà di "spaventoso" ha davvero poco"
In questo caso poi il pezzo in questione è davvero minuscolo, in quanto il nostro Rune Knudsen, uno studente di biologia, si ritrova in Groenlandia per studiare il comportamento degli orsi polari e le loro migrazioni di caccia al fine di stabilire se l'inquinamento e lo scioglimento dei ghiacci stiano davvero alterando i naturali equilibri di quelle terre.
Peccato che l'intera ricerca sia finanziata da una società dedita alla ricerca del petrolio e che tutto ciò sia solo il pretesto per dare vita ad un'avventura ipoteticamente a tinte horror, ma che in realtà di "spaventoso" ha davvero poco, preferendo toccare lungo il corso della narrazione argomentazioni maggiormente legate a mitologia ed esoterismo.
La struttura ludica di Alpha Polaris, così come ogni suo elemento, ricalcano in maniera pedissequa quanto visto nell'ultimo decennio delle avventure grafiche, con una stretta aderenza al connubio manipolazione oggetti e dialoghi a scelta multipla, senza grosse possibilità di uscire dal percorso prestabilito.
A questo aggiungete il fatto che il numero di locazioni visitabili non raggiunge mai livelli elevati e che la teorica varietà nelle risposte durante le conversazioni è in verità più di facciata che di sostanza e capirete che di nuovo, in questo gioco, c'è davvero poco.
Rispetto all'avventura media, però, possiamo trovare un paio di elementi interessanti sul fronte degli enigmi che vale la pena portare alla vostra attenzione; il primo riguarda l'utilizzo di un parser in versione ultra semplificata, da usare nelle situazioni in cui dovrete letteralmente digitare la soluzione di un determinato enigma.
Un espediente molto "old", ma ancora capace di far provare brividi di soddisfazione quando si riesce a superare lo scoglio di turno, grazie anche alla minima dose di ragionamento richiesta per sbrogliare la matassa. In questi casi, infatti, non troverete la risposta pronta su un piatto d'argento, ma dovrete far girare i vostri neuroni a pieno regime, cosa tutt'altro che scontata e che personalmente ho molto apprezzato.
"I rompicapo progettati dagli sviluppatori risultano essere un ottimo compromesso fra logica e fantasia"
Il secondo punto caratterizzante sta nel fatto che, pur non in numero elevato, i rompicapo progettati dagli sviluppatori risultano essere un ottimo compromesso fra logica e fantasia, riuscendo nel non facile compito di intrattenere il giocatore senza annoiare, ma anzi proponendo un buon grado di sfida complessivo.
Questi due elementi uniti assieme fanno sì che le poco meno di sei ore richieste per terminare il gioco riescano ad essere alquanto godibili, senza grosse cadute di ritmo o di stile per l'intera durata dell'avventura, fatto salvo un finale che personalmente ho trovato un po' tirato via, pur non intaccando il valore complessivo dell'esperienza.
Proprio a causa dell'esiguo monte ore, potrei riportare in auge il famoso discorso qualità/prezzo, ma in questo caso mi sento di poterlo tranquillamente evitare in virtù del fatto che le atmosfere claustrofobiche delle bianche distese groenlandesi, unite all'onestà ludica con cui il gioco si propone, non lasciano mai dubitare che i 19 euro richiesti siano una cifra accettabile.
Anche Alpha Polaris, come altre produzioni Indie presenti sul mercato, si avvale dell'engine Wintermute, i cui pregi e difetti sono ben noti agli amanti del genere; personalmente comincio un po' a "stancarmi" della grafica eccessivamente pulita che trovo nei titoli sviluppati tramite questa piattaforma, ma è anche vero che la qualità complessiva raggiungibile attraverso questo mezzo è sicuramente buona a fronte di sforzi di programmazione decisamente contenuti.
"Anche Alpha Polaris, come altre produzioni Indie presenti sul mercato, si avvale dell'engine Wintermute, i cui pregi e difetti sono ben noti agli amanti del genere"
Modelli, scenari e filmati di intermezzo, seppur lontani dalle vette grafiche dell'attuale generazione, non scontenteranno quindi i fan del punta e clicca, rappresentando su schermo le bianche distese polari e i vari ambienti esplorabili con un buon livello di dettaglio, relegando i (pochi) bug a sporadiche occasioni peraltro trascurabili.
Per quanto riguarda il comparto audio, Alpha Polaris è doppiato in lingua inglese e sottotitolato in italiano, permettendo così anche ai meno anglofoni di godere pienamente dei dialoghi e della trama; per la colonna sonora gli sviluppatori hanno preferito affidarsi a musiche poco incisive, ma adatte a supportare il senso di oppressione costantemente presente per la durata dell'avventura.
Rispetto alla media delle avventure grafiche attualmente presenti sul mercato, Alpha Polaris si distingue per qualche piccola innovazione all'interno di una struttura ampiamente collaudata, supportata peraltro da una storia che, pur senza sorprendere, ha l'importante merito di non annoiare e di rendere omaggio ad alcuni classici del genere.
Se siete alla ricerca di un buon titolo con cui refrigerare la vostra estate da avventurieri incalliti, l'ultima fatica di Turmoil Games potrebbe rivelarsi un buon acquisto; in caso alternativo, se state cercando qualcosa con cui avvicinarvi al genere, troverete sicuramente di meglio nelle avventure uscite a inizio anno.