3D Shinobi III - review
Joe Musashi in tre dimensioni o quasi…
Ai tempi in cui il MegaDrive dava ancora battaglia a Nintendo, in una console war che sembra orami poca cosa rispetto a quella della moderna generazione, i videogiochi erano molto diversi. Non serviva necessariamente una trama brillante o una grafica particolarmente pompata: per avere successo bastava lavorare sul gameplay. E pazienza se poi si trattava sempre di combattere mostri e ninja per percorrere quei binari bidimensionali che erano (e che per certi versi sono ancora) i livelli, l'importante era che il gioco fosse divertente.
Shinobi III seguiva questa filosofia, mettendo il giocatore nei panni di Joe Musashi, un esperto maestro ninja che si ritrova, ovviamente per la terza volta, a dover sventare i piani del perfino Neo Zeed. Un nome, una garanzia, almeno per i conoscitori della serie, che ricorderanno il filo da torcere che questa saga (soprattutto nei primi due episodi) ha dato anche a chi ha sempre pasteggiato a pane e videogiochi.
Difficoltà a parte, questa semplicistica vicenda ci accompagnava attraverso sette riuscitissimi livelli, in cui Joe Musashi doveva di volta in volta affrontare orde di assassini, soldati, mostri e naturalmente ninja, sfruttando tutte le capacità e l'agilità di un maestro di arti marziali. Shinobi III fu infatti uno dei primi titoli del genere a puntare non solo sulla difficoltà ma anche sul ritmo del gioco, facendo delle possibilità di movimento del suo protagonista un vero e proprio punto di forza.
Prima di allora la serie di Shinobi era caratterizzata più che altro da un'elevata difficoltà, rendendo il primo e il terzo capitolo in grado di puntare su un'esperienza veloce e moderna. In Shinobi III, Musashi poteva finalmente correre tra i livelli, saltare da una parete all'altra come la moderna incarnazione di Ryu Hayabusa e persino contare su mosse decisamente acrobatiche. Calci volanti in diagonale, colpi di katana in corsa e altro ancora, tutto serviva a conferire ritmo al titolo che, finalmente, poteva contare su un protagonista che non avesse solo l'aspetto ma anche le movenze di un vero ninja.
"Shinobi III era un gran gioco nel '93 ed è un buon gioco anche ai giorni nostri"
Shinobi III era quindi un gran gioco nel '93 ed è un buon gioco anche ai giorni nostri. Non può quindi che farci piacere vedere Sega riproporre il titolo su Nintendo 3DS, così come non possiamo che apprezzare una conversione in grado di spingersi un passo avanti alle solite riproposizione della virtual console di Nintendo.
Sega sta infatti proponendo, proprio in questo periodo, una linea selezionata di vecchi classici in 2D, riconvertiti su 3DS con l'implementazione del supporto per il 3D. Un po' come fece già Disney un paio d'anni fa, con alcuni dei suoi più conosciuti capolavori animati. L'effetto finale, così come per lo schermo cinematografico, è più che apprezzabile anche su Nintendo 3DS, con qualche piccola precisazione.
Trattandosi di un gioco bidimensionale, realizzato quando le tecnologie 3D erano ancora agli albori (ricordate gli occhialetti bicromici di cartoncino?), non potrete godere dell'effetto tridimensionale come nei giochi diversi, ma vi dovrete accontentare della profondità. Insomma, non vi sembrerà mai di vedere Joe Musashi che salta verso di voi dallo schermo, piuttosto lo vedrete muovere in delle ambientazioni che hanno una profondità decisamente più spiccata. Diversi piani saranno distinguibili nella non più piatta grafica 2D, e sarà più facile distinguere gli sprite dai personaggi dagli elementi dello scenario.
Ma in cosa si traduce tutto ciò a livello di gameplay? In un netto miglioramento delle fasi più concitate del gioco. Le scene action in cui al protagonista è richiesto di affrontare i propri nemici mentre corre a cavallo verso il proprio obiettivo, oppure mentre surfa le onde a bordo di una futuristica tavola a reazione, sono appunto quelle che giovano maggiormente della nuova peculiarità del titolo.
Per il resto 3D Shinobi III non si discosta troppo dall'ottimo titolo descritto all'inizio di questo articolo. Certo ci sono alcune migliorie, come una grafica leggermente più definita rispetto all'ormai datata versione Mega Drive, ma si tratta tendenzialmente dello stesso identico gioco, con tutti i suoi pregi e difetti.
A venti anni esatti di distanza il gioco non è infatti invecchiato male ma è ovviamente e visibilmente datato. Bisogna infatti tener conto che il dinamismo nei movimenti cui abbiamo accennato va contestualizzato ai titoli dell'epoca e più precisamente al genere di riferimento di Shinobi III, lo stesso a cui appartiene per intenderci il bellissimo ma ben più statico Altered Beast.
"3D Shinobi III è in grado ancora oggi di divertire i fan della saga"
Tenendo ben in mente questi dettagli possiamo dire che 3D Shinobi III è in grado ancora oggi di divertire i fan della saga in primis e, in secondo luogo, gli appassionati del genere che a un prezzo tutto sommato competitivo potranno portarsi a casa un interessante pezzo di storia del videogioco.
Tirando le somme, 3D Shinobi III è un picchiaduro a scorrimento bidimensionale che porta bene i suoi anni e che s'inquadra in un'interessante operazione commerciale di Sega, volta a svecchiare alcuni dei suoi classici più interessanti e a dargli nuova vita su Nintendo 3DS. Il titolo quindi mixa una stuzzicante spinta verso l'innovazione con un intrigante alone di nostalgia, in grado di accontentare tanto i giocatori di vecchia data quanto chi si ritroverà per la prima volta ad approcciarsi alla serie.
Il titolo però non è perfetto e porta con sé tutti gli stilemi classici, ormai forse demodé, del suo genere di riferimento. Non è quindi un gioco per tutti ma pare piuttosto indirizzarsi ai curiosi che vogliano fare un passo in più verso il retrogaming, con l'aggiunta dell'effetto 3D della console portatile Nintendo. Di sicuro più interessante delle solite versioni Virtual Console.