A proposito dell’E3…
Considerazioni a mente fredda sulla fiera di LA.
Con l'Electronic Entertainment Expo ormai alle spalle, è quasi d'obbligo tirare le somme dell'ultima kermesse losangelina. Trattandosi del mio 14esimo E3, credo di poter dire che si sia trattata di una buona edizione, seppure non memorabile.
Dal punto di vista dell'hardware, infatti, il lancio di ben due nuove piattaforme non è cosa che accada tutti i giorni. Certo, non stiamo parlando della presentazione della next-gen che ormai attendiamo da mesi, ma Wii U e PlayStation Vita sono pur sempre due console interessanti.
Per quanto riguarda la prima, credo che la si possa definire come la classica "nintendata", ovvero una macchina molto furba, capace di fruttare alla casa di Iwata utili sin dal primo giorno e, soprattutto, di spostare ancora una volta la competizione su un terreno a lei congeniale.
L'hardware del Wii U, infatti, non è nulla di che, offrendo risultati in linea con la current-gen di Xbox 360 e PlayStation 3. Nintendo quindi raggiungerà i rivali con l'alta definizione nel 2012, ovvero con 7 anni di ritardo rispetto alla 360. Nel frattempo, ha piazzato poco meno di 90 milioni di console "old-gen" che l'hanno resa una delle società dotate di maggiore liquidità del mondo.
Sebbene non vi sia nulla di certo, è plausibile che Microsoft annuncerà la prossima Xbox all'E3 2012, il che nella migliore delle ipotesi porterà al lancio di una "720" nel 2013. Sul fronte PlayStation, invece, al momento tutto tace e non corre neanche voce che siano stati distribuiti i primi dev-kit, al contrario del colosso di Redmond. Conoscendo l'incapacità ormai conclamata di Sony di mantenere un segreto, è dunque lecito attendersi che una PlayStation 4 possa essere annunciata nel migliore dei casi anch'essa l'anno prossimo, e quindi essere commercializzata nel 2013.
Ciò vuol dire che la Wii U alla peggio avrà un'offerta allineata alla concorrenza per uno, massimo due anni, dopodiché tornerà nuovamente a essere la console più datata delle tre. Restando però immutati i modelli di business attuali, laddove Microsoft e Nintendo proporranno macchine con cicli di vita decennali, Nintendo molto probabilmente proporrà un'erede del Wii U cinque anni dopo, il che vuol dire che il gap tecnologico sarà ridotto a tre anni. Un periodo più che sufficiente per mettere in cassa altri miliardi di Yen, prima che la curva delle vendite inizi a crollare come accaduto quest'anno.
La Wii U, quindi, si prospetta essere la classica "cash cow", non facendo altro che tirare a lucido un hardware che ora costa molto poco ( si vedano i tagli di prezzo di Xbox 360 e PS3 in questi anni). Al tempo stesso, però, non si può negare che la proposta di Nintendo sia semplice e geniale, visto che la Wii U non fa altro che ciò che già da anni fa il Nintendo DS, con la differenza che ora lo schermo in basso viene metaforicamente staccato dalla console e messo in mano all'utente sotto forma di un iPad coi comandi analogici. Nulla di nuovo sotto al sole, quindi, però a pensarci è stata ancora una volta la casa di Iwata.
È però presto per dire se l'idea si rivelerà vincente o meno e se dunque il nuovo controller riuscirà a rivelarsi tanto vincente quanto lo fu anni fa il Wii Mote. Quest'ultimo, infatti, ebbe successo perché permise ai giocatori casual di interagire con la console in un modo più semplice e intuitivo del pad. Ora invece il controller del Wii U pare tornare indietro nel tempo, ri-mettendo in mano due stick analogici e il solito armamentario di bottoni e trigger che ben conosciamo.
A ciò si aggiunga il fatto che, sebbene non confermato ufficialmente, sarà possibile agganciare un solo pad alla console, quindi in caso di multiplayer gli altri tre partecipanti dovranno "accontentarsi" del vecchio Wii Mote.
Un'altra incognita è il supporto delle terze parti. Premesso che dovranno tutti imparare a sfruttare le potenzialità del Wii U, e che quindi la prima ondata di conversioni difficilmente offrirà performance migliori che su 360 e PS3, quando poi uscirà la next-gen sarà da vedere se i publisher vorranno di fatto programmare due versioni dello stesso titolo.
Visti i risultati ottenuti in questi anni, comunque, Nintendo merita molta fiducia, che però, a sentire alcuni miei colleghi, non sta venendo accordata alla PlayStation Vita, che pure tecnologicamente rappresenta il non plus ultra. Ho avuto modo di giocare alla versione portatile di Uncharted e devo ammettere di essere rimasto basito di fronte a una console che pare davvero una PlayStation 3 tascabile. Lo schermo è fantastico, i comandi precisi e sensibili come quelli di un Dual Shock e la potenza di calcolo è indescrivibile. Inoltre la console si presenta al tatto solida e leggera ma senza dare la sensazione di essere un giocattolo, e i materiali scelti appaiono di qualità e non plasticosi.