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A proposito dell’E3…

Considerazioni a mente fredda sulla fiera di LA.

Una situazione analoga a quella di Activision la sta vivendo forse Ubisoft, che dopo i risultati non certo esaltanti di Splinter Cell: Conviction e di Prince of Persia, si ritrova in mano un solo cavallo di battaglia che porta il nome di Asassin's Creed. Anche l'edizione di quest'anno pare convincente, ma sappiamo tutti che la serializzazione annuale di brand di successo porta con sé tanti guadagni ma anche tanti rischi.

La sensazione è che la casa transalpina, che è pur sempre il terzo publisher al mondo, al momento abbia nei Ghost Recon e nei Driver degli eccellenti titoli interlocutori in attesa di riportare in auge Splinter Cell (pare che un nuovo capitolo sia in sviluppo a Toronto) e, soprattutto, di annunciare una nuova IP che sarà annunciata insieme alle nuove console next-gen.

Chiudo il discorso sul software con un occhio di riguardo a Microsoft e Sony. La conference della prima è stata decisamente deludente, con pochissime licenze capaci di risvegliare il nostro interesse e una vagonata di titoli per Kinect che lasciano un po' il tempo che trovano. Negativa a mio avviso è stata anche la nuova ondata di titoli "hardcore", che dimostrano purtroppo tutti i limiti del sensore di movimento di Microsoft, riducendosi in sostanza a esperienze su binari dalla scarsa interattività.

Le inevitabili code dell'E3, in alcuni casi possono durare anche più ore. Come se ci fosse tempo da perdere...

Se invece guardiamo al Kinect come complemento ai titoli pensati per essere fruiti col controller classico, anche in questo caso non si può fare a meno di notare come, con le eccezioni di Forza 4 e di Ghost Recon, si tratta di implementazioni che del Kinect sfruttano solo il microfono, come ad esempio con Mass Effect 3. Microfono che però, va ricordato, viene già venduto di serie con le cuffiette in bundle con la console, e che non dovrebbe essere fatto ri-acquistare agli utenti...

Sony invece, dopo una partenza della conference dimessa anche per via delle inevitabili scuse dovute al tracollo del PlayStation Network, è quella che ha mostrato di avere più carne al fuoco, con un valido numero di esclusive e con l'idea furba di includere gratuitamente in alcuni titoli anche gli episodi precedenti, un espediente possibile solo a chi abbia dalla propria un Blu-ray anziché un semplice DVD.

Dal punto di vista fieristico invece, e qui mi avvio alla conclusione, l'edizione di quest'anno ha segnato un ulteriore passo di riavvicinamento verso il vecchio E3 fracassone che tutti abbiamo imparato ad amare. Luci, spettacoli, booth-babes (piaciuto lo speciale?) e volume a palla, hanno contraddistinto questa edizione che, però, a un occhio attento, ha dato la sensazione di essere meno popolata di quella dell'anno scorso e di avere meno espositori.

Se dal primo punto di vista la spiegazione è facilmente ricercabile nella crisi mondiale e nel crollo della carta stampata (non escludo che molti dei "vuoti" che ho notato nei corridoi fossero proprio i loro), nel secondo caso è ormai un trend in atto da tanti anni quello che vede i piccoli publisher o schiacciati dal mercato o costretti a farsi assorbire dai grandi.

Uno scorcio del futuristico stand di Nintendo: ovviamente al suo interno lo spazio dedicato al Wii U era preponderante.

Sebbene non mi sia messo a contare uno a uno gli espositori di quest'anno per paragonarli con quelli dell'anno scorso, l'assenza di quel colorato microcosmo di espositori che una volta popolavano la Kentia Hall (ora adibita a posteggio), la dimensione super-size di alcuni stand e la maggiore ampiezza dei corridoi, mi hanno dato la sensazione di ritocchi cosmetici volti a non dare la sensazione che le cose nel frattempo sono cambiate.

Nonostante questo, però, la fiera di Los Angeles si è dimostrata ancora una volta la più importante del settore, se è vero che Nintendo e Sony hanno annunciato le loro nuove console qui e non a Colonia, e che i publisher hanno organizzato i loro eventi pre-fiera in vista proprio dell'E3 e non della gamescom.

Il mondo dei videogiochi però non si ferma mai, e quindi il nostro sguardo inizia già a indugiare sulla fiera tedesca prevista per il prossimo ferragosto (maledetti tedeschi!). Quali e quante novità verranno lì presentate è difficile a dirsi, e chissà che forse le novità più interessanti per voi non vi arrivino proprio da Eurogamer. Restate sintonizzati per saperne di più!

Avatar di Stefano Silvestri
Stefano Silvestri: Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.

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