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A Quiet Place II - recensione

Respira piano per non far rumore (cit.)

L'articolo contiene spoiler per chi non avesse visto nemmeno il primo film.

Avevamo lasciato la famigliola Abbott nel 2018, a lottare per la sopravvivenza in un mondo che da un giorno all'altro era stato invaso da una specie di orridi mostri alieni, privi di vista e olfatto ma in compenso forniti di un udito finissimo.

Si tratta di mostruose creature, ferocemente voraci, simili ai giganteschi aracnidi di Starship Troopers, incrocio di mostri degni di Silent Hill o Resident Evil e anche Stanger Things, dalle misteriose origini. Sullo schermo sono opera di Scott Farrar (Transformers, Chronicles of Narnia, A. I. , Cocoon) e Jeffrey Beecroft (Balla coi lupi, 12 Monkeys, Transformers: Age of Extinction).

Una donna e i suoi tre figli in un mondo di mostri

La loro caratteristica aveva provocato la necessità, nei sempre più scarsi sopravvissuti, di vivere in assoluto silenzio, anche quando si fossero nascosti in zone lontane e impervie come i Monti Appalachi, evitando di dare anche il minimo segno di vita, pena attacco immediato. Il primo film si concludeva in modo compiuto ma il suo successo è stato tale da provocare la richiesta di un sequel, cui John Krasinski ha rimesso mano come sceneggiatore, ancora insieme a Scott Beck e Bryan Woods, e come regista.

Quanto all'ordine temporale, siamo nel giorno 474 dell'invasione e ritroviamo la famiglia subito dopo l'evento che ha provocato la scomparsa di uno dei suoi membri. Prima però avremo finalmente la possibilità di vedere come tutto ha avuto inizio, perché il primo film iniziava in medias res.

La sempre eroica madre e suoi tre figli durante uno spostamento incappano in un altro sopravvissuto (e altri poi ne troveranno, ma di quel tipo che di sopravvivere proprio non se lo merita, come spesso accade nei film post apocalittici). Motore di questa puntata sarà la figlia Regan, quella sordomuta, il cui apparecchio acustico era diventato l'unica ancora di salvezza contro i mostri.

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La ragazza scoprirà un indizio che potrebbe portare tutti alla salvezza. Ma niente sarà facile, mentre il comportamento del fratello Marcus, sempre più timoroso e imbranato, causerà altri problemi. Mentre gli adulti confermeranno le loro altruistiche ed eroiche doti, saranno i due ragazzi a compiere l'azione che li farà entrare nel mondo dei grandi, imparando a combattere e non solo a scappare o nascondersi, in un momento di crescita, di evoluzione. Messaggio non disprezzabile e applicabile anche in situazioni meno al limite.

Sostanzialmente questo secondo episodio ricalca il film precedente, nell'altalena continua di fughe, tragiche emergenze, morti dolorose, terrori ciechi, aggressioni fulminee e reazioni in extremis. Anche se talvolta si avverte la meccanicità di certi eventi, una specie di forzatura per far accadere quello che ci si aspetta (del resto, se tutti tenessero comportamenti avveduti senza commettere mai imprudenze, la storia non andrebbe avanti). Non è che la storia non funzioni, la suspense c'è sempre, ogni piccolo incidente di percorso che può scatenare l'attacco alieno provoca sempre la dovuta tensione.

Cillian Murphy è la new entry maschile.

Da segnalare due lunghe sequenze dal montaggio alternato a seguire le ansiogene avventure di tre diversi soggetti. Però meditavamo che certe storie avrebbero forse bisogno di un trattamento televisivo, con una serialità settimanale (quando non da binge watching), perché adesso ci viene chiesto di aspettare almeno un paio d'anni (l'uscita del terzo capitolo è data per il 2023), per vedere come proseguirà il percorso dei vari membri della famiglia, del nuovo protagonista maschile.

Quanto al cast, oltre alla conferma dell'ottima scelta per Emily Blunt, vera impavida Madre Coraggio, ritroviamo Millicent Simmonds (attrice sordomuta per davvero), la ragazzina che segue le orme paterne, e Noah Jupe, il più traumatizzato figlioletto. New entry per Cillian Murphy, compare brevemente Djimon Hounsou e ancora più velocemente Scott McNairy, quasi irriconoscibile sotto trucco e parrucca da sopravvissuto imbarbarito. Rimarchevole come nell'altro episodio la colonna sonora di Marco Beltrami, in un film in cui il sonoro non è mai banale pretesto per jump scare.

A Quiet Place II resta un'originale variante in un genere, il survival fanta/horror che ne ha già viste tante, non solo film d'assedio ma storia di formazione, con parentesi on the road. Che lascia con una riflessione: perché lottare e soffrire tanto per conservare con così feroce determinazione una vita tanto spaventosa? Si può fare solo in vista di una vagheggiata anche se remota possibilità di salvezza, altrimenti meglio farsi sbranare e farla finita subito.