Achtung! Cthulhu Tactics - recensione
Tattica e Lovecraft!
Gli ultimi anni hanno visto una vera esplosione del genere tattico. Incoraggiati dall'incredibile successo della serie Xcom, diversi sviluppatori hanno iniziato a proporre ai videogiocatori interpretazioni che vanno dai cloni più perfettamente congruenti all'originale a versioni originali con diversi spunti interessanti. Il fenomeno è stato così quantitativamente importante che oggi è possibile trovare su Steam una miriade di temi diversi reinterpretati alla luce degli stilemi del genere tattico.
Non poteva quindi mancare anche il mondo di Cthulhu, di lovecraftiana memoria. Più precisamente la trama di questo Achtung! Cthulhu Tactics è ambientata verso il termine della seconda guerra mondiale: i nazisti sono ormai sull'orlo della sconfitta e un paio di gruppi di potere segreti all'interno del Reich (tra cui il famoso Cult of the Black Sun) decidono che portare sulla terra le creature demoniache del mito di Cthulhu è una buona idea in ottica strategica.
Come auspicabile il gioco, seppur basato su un boardgame, si ispira pesantemente alle meccaniche di XCom, soprattutto nella gestione dei movimenti, del cover e del sistema generale di combattimento. Ci sono pure alcune novità importanti che potrebbero, in teoria, rendere l'esperienza interessante e originale.
Innanzitutto ognuno dei vostri personaggi ha una visuale ridotta a un cono rovesciato. Al termine di ogni movimento potrete decidere la direzione in cui orientare personaggio e relativo cono. In questo modo potrete scoprire nemici nascosti o attenderli al varco nei turni futuri. Se i nemici non sono stati ancora scoperti rimangono delle ombre a cui potete sì sparare, ma con pesanti penalità al tiro del dado.
Questo apre una routine di gioco piuttosto efficace per cui uno dei vostri soldati avanza in avanscoperta e gli altri sparano a tutto quello che il primo è riuscito a vedere. Ogni attacco ha percentuali di riuscita e il risultato e poi basato sul lancio del dado, anche qui in maniera classica in stile XCom. Ogni volta che si incontra un gruppo di nemici il primo turno è sempre dell'avversario, che però non attacca mai, si limita a posizionarsi...un primo indizio che il gioco non è esattamente ben pensato a livello di bilanciamento e game design.
Oltre a questo, c'è il Momentum, ovvero una sorta di bonus per azioni aggiuntive che possono essere portate a termine senza spendere punti-azione (che sono il motore di gioco vero e proprio). Combinando i normali punti-azione con il Momentum e gli skill dei personaggi si possono ottenere delle combo decisamente mortali visto che le attivazioni aggiuntive fioccano. Ci sono poi skill potenti e soddisfacenti come 'Overpenetrate' (i proiettili attraversano tutti i corpi in linea retta, colpendoli tutti) e un 'Overwatch' infinito che trasforma il personaggio in una sorta di torretta-trappola per i nemici.
Purtroppo, per alcune abilità che sono molto efficaci e divertenti ce ne sono altre (più numerose) che sono noiose e decisamente poco convenienti. Ho sempre scelto le abilità con cui mi sono trovato meglio e non ho mai avuto una valida ragione per considerare le altre...che alla fine si sono rivelate ininfluenti. Insomma, il gioco soffre di un problema di strategie dominanti: risulta presto ben chiaro cosa utilizzare e cosa no, e questo non cambia durante il gioco. Se cercate un gioco in cui proseguire di livello in livello in grande relax, senza alterare la vostra strategia, Achtung! Cthulhu Tactics potrebbe quindi fare al caso vostro.
Siamo partiti subito in tromba sulle meccaniche e non abbiamo ancora parlato dei vostri personaggi...e il motivo risiede nel fatto che li abbiamo trovati poco interessanti e scarsamente caratterizzati. Le linee di dialogo assegnate a ogni personaggio sono poche, non c'è umorismo né particolare alchimia tra i singoli soggetti; insomma si è persa l'occasione di aggiungere un po' di contenuto interessante in un'avventura che vi vede, comunque, usare gli stessi personaggi per una ventina di missioni. Avrebbe aiutato l'atmosfera e la godibilità dell'intero prodotto investire un po' di più nel tema.
Le skill tree, come detto, soffrono di strategie dominanti, e le armi sono pochissime, limitate a un paio di scelte per personaggio e a qualche gadget da installare; anche sotto questo punto di vista il gioco è veramente scarno e limitato.
Anche i nemici non brillano per varietà e sorprese, e questo stupisce visto le potenzialità illimitate del tema lovecraftiano. Ci sono degli strani umanoidi mostruosi in diverse salse e i mitici Shoggoth che ben conosciamo, la cui unica minaccia è relativa al livello di stress che ingenerano nella vostra squadra. In maniera simile a quanto succede in Xcom, lo stress causa comportamenti strani come sparare a obiettivi random, ricaricare (?) e perdere metà dei punti-azione. Anche qui, decisamente poca originalità nello sforzo di game design.
Il gioco è, alla base, una sorta di dungeon crawler in cui si esplorano scenari blandi e poco interessanti fino a quando non si triggerano combattimenti il cui interesse è limitato a un paio di posizionamenti in cover e all'uso delle abilità sopra descritte. Si prosegue nelle dieci missioni principali (più altre dieci secondarie) con ben poche novità tra un incursione e l'altra visto che i personaggi sono sempre gli stessi, le armi limitatissime e gli skill lineari. Le decisioni strategiche e tattiche sono ben poche, e anche se il gioco offre tanta azione, la noia subentra presto per la mancanza di decisioni interessanti. Una volta comprese le strategie dominanti il gioco non offre altre sfide in grado di stuzzicare i giocatori, anche quelli non espertissimi.
Anche gli scenari sono abbastanza noiosi e prevedibili. Si procede nella Forest of Fear (che dà il nome al gioco) e in alcune locazioni interne (bunker e corridoi principalmente), ma è presto chiaro che le mappe sono disegnate per creare dei 'chokepoint' in cui i combattimenti DEVONO avvenire per sfruttare il cover e la disposizione dei nemici; questo è uno dei difetti più grossi visto che rivela ben presto la natura poco aperta e totalmente scriptata dell'intera esperienza. Le mappe sono anche sempre molto limitate nella loro dimensione e offrono solo poche opportunità per impostare tattiche di una certa profondità: gli accerchiamenti sono rari e le diverse locazioni papabili per avere un vantaggio strategico sul nemico sono immediatamente riconoscibili.
A livello estetico siamo similmente su livelli mediocri. Le ambientazioni sono estreamamente generiche e i personaggi animati in maniera approssimativa e con pochissima personalità. Non è solo un problema tecnico ma anche di art direction poco ispirata. Il sonoro è funzionale.
Insomma Cthulhu Tactics non ci ha proprio impressionato, sotto nessun aspetto. Il gameplay sta in piedi grazie a una implementazione discreta delle meccaniche tattiche ma non riesce a catturare l'attenzione sul lungo periodo. Valori di produzione e narrativa non riescono a risollevare le sorti di un titolo che, con l'abbondanza di titoli tattici sul mercato, offre decisamente poche ragioni di interesse.