Continua la crociata di Activision
West e Zampella erano una spina nel fianco.
Activision ha accusato Jason West e Vince Zampella, ex leader di Infinity Ward, di aver ritardato la pre-produzione di Modern Warfare 3.
"Activision non è giunta a questa decisione di licenziare West e Zampella in modo leggero o senza una buona ragione", si legge nell'azione legale del publisher, che è stata pubblicata da IGN.
"Per certi aspetti West e Zampella erano validi executive presso la compagnia", continua il documento, tuttavia, "West e Zampella si sono trasformati da executive responsabili in macchinatori insubordinati che hanno tentato di dirottare gli asset di Activision per il loro guadagno personale".
Activision li ha infatti accusati di essersi imbarcati per un viaggio segreto su un jet privato diretto in North Carolina, al fine di incontrare i dirigenti del principale concorrente, ovvero Electronic Arts.
Inoltre i due avrebbero avuto intenzione di bloccare le future edizioni di Modern Warfare fino a quando la compagnia non avesse accettato le loro richieste. "Hanno ritardato la pre-produzione di Modern Warfare 3 e cercato di sfruttare questo rinvio come elemento portante delle loro negoziazioni". Di conseguenza Activision si è vista costretta ad impegnare ulteriori risorse per Modern Warfare 3".
"West e Zampella hanno informato i dipendenti IW che intendevano lasciare Activision, chiedendo loro se avrebbero lasciato la compagnia per partecipare a una compagnia spin-off".
Ricordiamo che lo scorso mese Activision ha messo fuori gioco Jason West e Vince Zampella e riorganizzato gli sforzi dedicati a Call of Duty in modo da rendere più efficiente la produzione e permettere la creazione di più titoli. Proprio per dare seguito a questa nuova politica è stato incluso il supporto di Sledgehammer Games, studio fondato dai veterani di EA, Glen Schofield e Michael Condrey, che lavoreranno su un nuovo prodotto, a fianco del già noto Call of Duty 7 di Treyarch.