Addio a Driveclub - articolo
Un saluto al disastroso lancio su PS4 che si è trasformato in un grandioso racing.
Il nome non è mai stato davvero d'aiuto. Neanche il fatto che abbia lottato per essere all'altezza del suo nome vagamente ridicolo al lancio. Tra le ben note difficoltà che hanno circondato la già ampiamente ritardata uscita di Driveclub, non hanno sicuramente funzionato bene i club, che costituivano una parte integrante della visione di Evolution per la sua esclusiva PlayStation 4. Ora la tragedia è finita ma sfortunatamente anche uno studio è morto assieme ad essa. È tragicamente evidente che alcune parti dell'equazione non abbiano avuto in ogni caso molta importanza. Tutto ciò che contava davvero era l'unica cosa che Driveclub aveva fatto bene: il sistema di guida.
L'altra tragedia di Driveclub riguarda il fatto che le sue reali qualità siano effettivamente emerse soltanto ora che Evolution Studios non esiste più. È stato per molto tempo più di un disastro, mancando la finestra di lancio di PS4 di ben dodici mesi ed essendo pieno di errori che spaziavano da sviste nella progettazione a server che si rifiutavano di funzionare. Quello che era iniziato come un gioco profondamente difettoso è stato trasformato in un gioco molto buono grazie agli aggiornamenti successivi all'uscita, che hanno introdotto la variabilità del meteo e, molto tempo dopo, un severo modello di simulazione da manovrare senza compromessi, che ha permesso alla fisica ben elaborata di mostrare i denti. L'ultimo aggiornamento postumo ha spinto davvero Driveclub verso la magnificenza.
Cosa c'è di così eccezionale nella versione 1.28, una patch 6 GB che dà segno di essere l'ultimo aggiornamento significativo di Driveclub? Il modo in cui la patch rafforza il legame già presente tra il titolo di Evolution e il precedente re dei giochi di corse che dominava nell'equilibrio tra l'eccesso di arcade e la natura più impegnativa da simulatore. Project Gotham Racing ha seguito una linea perfetta tra precisione e stile, e i quindici circuiti introdotti con il nuovo aggiornamento aiutano Driveclub a fare lo stesso. Aiuta, naturalmente, il fatto che tutto abbia un forte gusto urbano.
Driveclub non vive soltanto all'ombra dei grandi del passato ma possiede una sua propria personalità. La sua gestione da parte di Evolution si è distinta per la sua unicità: un approccio gioiosamente flessibile che fonde un senso di slancio assieme a conseguenze molto più pesanti rispetto a quelle che si ritrovano in altri spensierati giochi di corse. Si gioca bene sia con un pad che con un volante e in qualche modo Driveclub riesce a comunicare l'imponente peso delle sue macchine come nessun altro gioco in circolazione. Sentiremo ogni slittamento e una palpitante euforia ogni volta che una tonnellata di metallo pregiato sfuggirà momentaneamente al nostro controllo.
Ecco qual è secondo noi l'eredità di Driveclub, anche se altri giustamente l'hanno trovata nella sua abbondanza, oltre che nei suoi splendidi effetti visivi. A due anni dal lancio ci sono molti contenuti in Driveclub, un assortimento di veicoli su due e quattro ruote e, dopo due anni, non c'è niente in giro che appaia altrettanto meraviglioso. I nuovi circuiti introdotti con l'aggiornamento 1.28 aiutano soltanto a sottolineare questa situazione, ponendo Driveclub sotto la giusta luce. Il cielo che si sta oscurando sopra una strada di Vancouver, mentre i neon si sono appena accesi, è abbastanza per farci fare un passo indietro e rimanere senza fiato.
Si meritava di meglio, ovviamente, e anche se la recente versione VR standalone è stata un accessorio abbastanza decente per il nuovo giocattolo di PlayStation, questa non ha mai dato l'idea di essere il degno commiato che si sarebbe meritato Driveclub, zoppicando com'era ovvio a causa di comprensibili limiti tecnici e per via della meno comprensibile decisione di tirarla per le lunghe con le proprie sole forze. Forse un buon modo per dire addio a Driveclub sarebbe stato l'assunzione di alcune responsabilità da parte di Sony per quanto riguarda gli errori commessi e la cattiva gestione, ma non è l'unica cosa che avremmo voluto vedere.
Invece questo è un addio molto più appropriato, pervaso com'è dello spirito di generosità che ha impregnato gli ultimi mesi di Evolution, e pieno di spettacoli mozzafiato. N'è testimone l'alba che arriva lenta in un ancora dormiente sobborgo giapponese svegliato di soprassalto dal ruggito di una GT-R o vedere il sole tramontare dietro l'asfalto spaccato di una città indiana meravigliosamente sovraffollata, mentre una Jaguar F-Type piroetta per le sue strade strette. Questo è il modo in cui Driveclub merita di essere ricordato.