AESVI, il presente e il futuro
Il fatturato 2010 e le iniziative per gli sviluppatori.
La contrazione è ancora più significativa se si raffrontano i dati degli ultimi due anni, considerando che i videogiochi per computer sono scesi quasi del 30% dal 2008.
È bene comunque precisare che i dati non tengono conto di tutto ciò che riguarda il digitale, e che la perdita di mercato da parte dei giochi per computer non è comunque un fenomeno solo italiano ma riguarda tutti i mercati ed è quindi da considerarsi generalizzata.
Basandosi unicamente sulle vendite dei canali tradizionali, e quindi non considerando i giochi venduti tramite il Web, è stata stilata una top 20 che elenca i titoli di maggior successo della scorsa stagione. Non sorprende che ai primi due posti si trovino altrettanti giochi sul calcio come FIFA 2010 e Pro Evolution Soccer. Lo sport più bello del mondo conferma quindi la sua egemonia nell'interesse degli italiani, e i mondiali di calcio sudafricani hanno indubbiamente fatto da richiamo nonostante la prestazione incolore nella nostra Nazionale.
A seguire troviamo molti titoli che hanno occupato stabilmente le prime posizioni nelle classifiche di vendita, saghe classiche come quelle di Final Fantasy, Call of Duty, Prince of Persia e Assassin's Creed, ma anche qualche sorpresa come Dante's Inferno e soprattutto Red Dead Redemption. Piazzati molto bene anche Wii Party, Super Mario Galaxy 2 e gli intramontabili Pokémon Oro e Argento. La classifica non tiene conto degli innumerevoli accessori per le varie console: diversamente un posto nei primi 20 sarebbe toccato a Kinect.
L'ultima parte dell'incontro è stata dedicata alla situazione dell'industria videoludica italiana a livello di sviluppatori. Qui le note sono state molto più dolenti, in quanto se è prevedibile che ai primi posti si trovino i colossi americani e giapponesi, seguiti dall'emergente Canada, l'Italia non ha neppure un censimento ufficiale delle proprie imprese che agiscono nel mercato dello sviluppo del videogioco.
Una mancanza che è sintomo di un disinteresse che arriva più dall'alto che dal basso, poiché se è chiaro che le condizioni di mercato sono assai favorevoli, grazie anche all'allargamento dovuto alla nascita delle nuove console, sono anche ben note la creatività e il talento di molti autori, programmatori e tecnici italiani, costretti a migrare all'estero per trovare opportunità di lavoro e di business.
Diversamente dal Canada, dove sono stati varati incentivi alle professioni in questo ambito, in Italia le istituzioni non sono apparentemente interessate a investire nel settore, né tanto meno a riconoscere al videogioco il valore culturale che merita. Anche per questo AESVI ha sviluppato il programma AESVI 4 Developers, mirato proprio a promuovere l'attività dell'industria videoludica italiana.
AESVI 4 Developers è dedicato agli sviluppatori di videogiochi italiani che abbiano pubblicato almeno un prodotto negli ultimi tre anni, ed è stato studiato dall'Associazione di categoria con l'obiettivo di promuovere la crescita e fare in modo che l'attività diventi affermata e riconosciuta a tutti i livelli.
Il programma prevede quattro punti fondamentali: rappresentanza, competitività, finanziamenti e formazione. Lo scopo è ottenere visibilità sui media, riduzione dei costi di impresa, investimenti e percorsi formativi. Dell'associazione fanno parte dodici realtà tutte italiane che operano nel mercato dello sviluppo e della pubblicazione dei videogiochi. Citiamo tra le altre DP Studios, Digital Tales, Koala Games, Milestone, Ubisoft Studios e 505 Games.
Considerando il mercato favorevole e le opportunità di sviluppo, c'è da augurarsi che almeno parte di quanto discusso nel corso dell'incontro sia arrivato anche ai piani superiori del palazzo di Piazza Affari e che il videogioco trovi finalmente nella nostra società la considerazione che merita.