Afro Samurai
Una radio e una katana.
Può la nobiltà guerriera di un samurai sposare l'irriverenza del sound hip-hop? Sì, certo che può, e Afro Samurai ne è la prova. Tratto dall'omonimo anime, il gioco prodotto da Namco Bandai presenta il particolarissimo (e riuscito) connubio tra due culture diverse ma non incompatibili come si sarebbe potuto pensare. Il giappone feudale che fa da sfondo alle vicende sembra sospeso tra passato e presente in un contesto senza tempo (non privo di contraddizioni) ma proprio per questo maledettamente intrigante.
La trama è totalmente incentrata sul tema della vendetta. Il protagonista, Afro, ha il solo scopo di trovare l'assassino del padre e pareggiare i conti. La storia è pertanto piuttosto semplice (se non banale), ma è resa profonda da un espediente narrativo decisamente ingegnoso. Il mondo dei Samurai è infatti strutturato su due regole basilari: chi possiede la Fascia Uno può essere sfidato unicamente dal detentore della Fascia Due, mentre quest'ultimo può a sua volta essere sfidato da chiunque. Il problema è che l'assassino del padre di Afro è adesso il detentore della Fascia suprema e il nostro eroe dovrà quindi versare fiumi e fiumi di sangue prima di arrivare allo scontro decisivo. Inutile sottolineare che uno svolgimento del genere non può che andare a nozze con le meccaniche tipiche dei videogames.
Il protagonista della storia, doppiato da un Samuel L. Jackson in splendida forma, è dotato di un appeal molto personale. La fedele katana in pugno, l'immancabile sigaretta tra le labbra (una sigaretta alquanto sostanziosa, a dire il vero...) e un'acconciatura stravagante sono i tratti caratteristici che lo rendono riconoscibile da subito. A dispetto della celebre star che gli ha fornito la voce, Afro rimane però un tipo di poche parole. La sua spada invece ha una tono "cristallino", e saranno in molti ad udire la sua voce... Potete giurarci.
Il gameplay si posiziona, com'era prevedibile, all'interno di dinamiche prettamente action. Orde di nemici non perderanno tempo in convenevoli e si lanceranno all'assalto contro di voi, impegnandovi in scontri frenetici e pregni di tanta ultraviolenza. Il nostro beniamino dovrà quindi destreggiarsi tra salti, schivate e affondi, alternando fendenti rapidi e veloci ad altri più lenti ma certamente più incisivi. Arti mozzati, rigoliose fontanelle di sangue e teste che volano via sono tutti effetti collaterali contemplati nell'azione di gioco.
I combattimenti rappresentano evidentemente il vero nucelo del gameplay, ed è normale che si tenda alla più spietata spettacolarizzazione e alle letali conseguenze di particolari mosse. Nei panni di Afro potremo infatti sbizzarrirci con oltre 120 combo sbloccabili, alcune delle quali deliziosamente coreografiche. Prendere la katana, ficcarla nello stomaco del nostro avversario e saltare in piedi sull'elsa quasi accennando un passo di danza è qualcosa di incredibilmente soddisfacente. Non mancano perciò tecniche ardite, ma generalmente potrete benissimo accontentarvi di tagliare in due (letteralmente) tutti coloro che si azzarderanno ad intralciare il vostro cammino.
Ai nemici, informe e anonima folla che vi seguirà lungo tutti i livelli, si affiancheranno alcuni personaggi sicuramente più complessi. Questi richiederanno un pizzico di strategia in più (non basterà affidarsi alla reiterata pressione dei tasti d'attacco) poiché la loro armatura necessiterà di attacchi calcolati per essere infranta. Afro Samurai vi permetterà comunque di esibirvi in mosse sempre più spettacolari, grazie anche all'opzione "Focus". Ciò significa che potrete usufruire di alcuni secondi di bullet-time nei quali sarete in grado di far fuori quanti più nemici possibili in con appena uno o due fendenti ben assestati. Alla fine di ogni livello, udite udite, ci saranno i classici Boss ad attendervi. Quello sarà il momento di impiegare seriamente tutte le mosse apprese e di dar fondo alla vostra abilità.
Tecnicamente siamo dinnanzi all'ennesimo, stupefacente, titolo in cel-shading. Le differenze estetiche rispetto alla versione anime sono ricondicibili giusto ad alcuni tratti di design, non certo alla qualità audiovisiva del gioco. L'assenza di interfaccia grafica garantisce inoltre una discreta pulizia d'immagine e offre l'impressione di essere dinnanzi ad un episodio della serie animata (pur con le dovute differenze). Buoni i modelli poligonali e apprezzabile la fluidità dell'azione, peccato perda talvolta qualche punto nelle situazioni più concitate, tra l'altro abbastanza frequenti in prodotti del genere. Gli effetti grafici adempiono in maniera onesta al loro lavoro, rimarcando efficacemente fendenti e colpi mortali e incrementando il pathos dei combattimenti.
Il comparto sonoro si avvale infine dei medesimi brani utilizzati nella serie animata, e l'apporto di RZA dei Wu-Tang Clan è qualcosa che i più sinceri amanti dell'hip-hop non potranno che applaudire. Il bit sincopato delle tracce audio incontra felicemente il caos e l'adrenalina dei duelli, alternandosi in maniera quasi ipnotica agli stridenti colpi di katana e alle urla di dolore dei nemici.
Non c'è nessuna modalità online. Sarete soli, voi e Afro, nella lunga strada che porta alla vendetta. AS si presenta in definitiva nelle vesti di un prodotto non certo ambizioso, ma forte di un gameplay abbastanza consolidato pur senza troppe pretese. Qui da noi l'anime non ha avuto grande diffusione, ma ciò non significa che le premesse per un brand di successo siano scarse. Le ben note dinamiche hack&slash funzionano egregiamente e non dovrebbero deludere le aspettative. Reali motivi di preoccupazione riguardano invece la profondità e la rigiocabilità, elementi tutt'ora privi di indizi rassicuranti.
L'uscita di Afro Samurai è prevista su PS3 e Xbox 360 per la primavera 2009.