Afterparty - recensione
Night School Studio ci spedisce nell'inferno più strampalato di sempre.
L'inferno dantesco, inteso come luogo di dannazione eterna per le anime dei peccatori, è sempre stato un contesto piuttosto adatto alla trasposizione nel mondo dell'entertainment. La sensazione di pericolo costante, la paura dell'ignoto che si cela dietro ogni angolo, la presenza di creature aberranti di ogni forma e dimensione che strisciano nell'ombra, rappresentano dei perni davvero interessanti attorno ai quali far ruotare storie dalla diversa natura.
In passato abbiamo visto l'interpretazione dell'inferno di God of War, quella di Dante's Inferno, quella di Agony e tante altre, ciascuna dotata di una propria personalità, una peculiare visione d'insieme che rende questa dimensione macabra e terrificante. Ma se vi dicessimo che l'inferno può essere anche un luogo di festa sfrenata? Un posto in cui i demoni si sfidano in furiose partite di Beer Pong? Un reame di perdizione da cui si può sfuggire solo battendo Satana in persona in una gara di bevute?
Tutto questo è Afterparty, la nuova opera degli autori di Oxenfree, Night School Studio, che ci propongono una personalissima parafrasi dell'oltretomba assolutamente strampalata e fuori di testa. Nel gioco vestiremo i panni di due giovani ragazzi, Lola e Milo, giunti alla fine del loro percorso di studi al college ed impegnati nei festeggiamenti per la conclusione dell'anno scolastico. La celebrazione procede secondo i piani: i partecipanti si scambiano battute, bevono qualche drink e parlano dei loro progetti per il futuro, tranne i nostri protagonisti che, invece, rimangono in disparte.
I due, infatti, preferiscono non mischiarsi alla confusione della festa: sono amici da una vita, hanno un carattere più introverso e non vedono l'ora di lasciarsi alle spalle gli anni della scuola che, per loro come per tanti altri, hanno rappresentato un vero incubo fatto di ipocrisia e atti di bullismo. Ad un tratto, però, qualcosa di strano cattura la loro attenzione. Lola e Milo si rendono conto che alcuni dei ragazzi pronunciano frasi senza senso e si muovono in modo bizzarro.
A questo punto cala il sipario e viene a galla una tremenda verità: la festa era tutta una farsa e, in realtà, i due ragazzi sono morti e finiti all'inferno. La costernazione iniziale lascia subito spazio a una serie di domande: come ci sono finiti lì? Quali peccati hanno commesso per essere spediti nelle grinfie del Diavolo? A tutto questo Afterparty cercherà di dare una risposta con quello che è uno degli impianti narrativi più scanzonati che abbiamo mai potuto trovare in un videogioco, e che più volte ha saputo strapparci una risata di gusto.
Milo e Lola sono personaggi adorabili la cui personalità è stata tratteggiata con rara maestria dal team di sviluppo che ha approfondito bene ogni aspetto del loro carattere ed ha saputo dare ai due adolescenti un carisma fuori dal comune. Eppure è la personale interpretazione dell'inferno dei Night School Studio la vera punta di diamante della produzione. Il reame demoniaco, infatti, viene dipinto come una sorta di azienda ben organizzata in cui ciascuna delle nefaste creature svolge il proprio compito negli orari di ufficio.
C'è chi si occupa di traghettare le anime nel fiume Stige, chi di smistare i nuovi arrivi nelle proprie perpetue penitenze e, ancora, chi si occupa di registrare i peccatori e spiegare loro ciò che faranno nel corso del resto dell'eternità. Quando l'orario di lavoro termina, tuttavia, i demoni si dimostrano inclini alle feste più disparate a base di alcool e giochi da bar. Afterparty, dunque, sotto ad una veste da titolo spensierato e goliardico, nasconde una stratificata critica alla società moderna che, a seconda della sensibilità del giocatore, potrebbe risultare più o meno esilarante.
Dal canto nostro, in tutta onestà, possiamo dire di esserci parecchio divertiti nel corso delle circa 5/6 ore necessarie a portare a termine la storia grazie ad un umorismo tagliente e mai banale, ad una scrittura consapevole e irriverente della trama e ad un cast di personaggi coeso e doppiato da attori professionisti. C'è da sottolineare, tuttavia, che Afterparty è interamente scritto e parlato in inglese e ciò potrebbe rappresentare un vero problema per chi ha difficoltà con la lingua.
Gli scambi di battute veloci, i ritmi imposti dalla commedia e la centralità assoluta delle didascalie nelle dinamiche di gioco, permettono solo a chi conosce bene l'idioma anglofono di catturare tutte le piccole sfaccettature della splendida ambientazione imbastita dai talentuosi Night School. Diciamo questo perché, per quanto riguarda il gameplay, Afterparty si configura come la più classica delle avventure grafiche la cui struttura ludica, però, è stata privata anche di alcuni dei canoni tipici del genere.
Non ci sono enigmi ambientali, niente ricerca di oggetti né, tanto meno, sezioni di azione. Siamo di fronte ad un prodotto che si basa quasi esclusivamente sulle proprie innegabili qualità in termini narrativi e che si propone come una sorta di film animato interattivo in cui le uniche scelte che dovremo compiere saranno quelle legate ai dialoghi a risposta multipla. Questi ultimi permettono di personalizzare lo svolgimento della storia grazie anche ad una meccanica quantomeno inusuale che coinvolge l'uso dell'onnipresente alcool.
I drink, infatti, giocano un ruolo fondamentale nella struttura del gameplay poiché i nostri personaggi, in stato di ebbrezza, possono avere accesso a nuove opzioni di dialogo che possono tradursi in risultati differenti in determinate situazioni. Tutto questo conferisce ad Afterparty un buon fattore di rigiocabilità che sopperisce alla relativa brevità dell'avventura.
Dopo aver portato a termine la campagna una prima volta, infatti, sarete davvero tentati di ricominciare il gioco anche solo per assistere agli sbocchi alternativi di alcune scelte che dovrete compiere. Ve lo garantiamo, ne varrà la pena. Ovviamente ci sono anche alcune digressioni sul tema come i minigiochi incentrati sul beer pong che possono darvi accesso a risvolti inediti della trama o quelli sulla danza che trasformeranno il gioco in un rythm game ma, in buona sostanza, la forza della nuova opera di Night School Studio è tutta racchiusa nell'unicità del suo setting.
L'inferno immaginato dagli autori di Oxenfree è assolutamente irresistibile ed è un'ulteriore prova dell'originalità e dell'estro del team di sviluppo. È chiaro che, come nel caso del titolo precedente, non si tratta di un gioco adatto a tutti. Per apprezzare appieno Afterparty, infatti, sarà necessaria una buona infarinatura di cultura pop a causa dei continui riferimenti e delle citazioni sparse un po' ovunque nei luoghi che si andranno a visitare.
Inoltre, se non riuscite a digerire le esperienze narrative in cui l'interazione è davvero ai minimi termini, dovrete guardare altrove: la nuova fatica di Night School non fa per voi. Dal punto di vista tecnico, infine, il lavoro svolto dal team di artisti della piccola software house indipendente californiana ricalca da vicino quanto visto in Oxenfree.
Gli scenari e i personaggi sono dotati di uno stile peculiare ed inconfondibile che potrebbe diventare un vero e proprio marchio di fabbrica nei progetti futuri mentre il comparto sonoro può vantare performance di doppiaggio valide e convincenti.
Tirando le somme, Afterparty è l'ennesima prova del talento e della notevole vena creativa di Night School Studio. Si tratta di un'avventura grafica di tutto rispetto sostenuta da una trama leggera quanto stravagante ed originale e da un setting assolutamente memorabile.
Se riuscirete a soprassedere sull'interazione limitatissima che vi concederà e se riuscirete a superare la barriera costituita dalla lingua inglese, ciò che vi troverete tra le mani è un titolo divertentissimo, scorretto, irriverente e mai banale, dotato di un umorismo pungente e di personaggi davvero ben scritti.
L'inferno di Afterparty è una festa incredibilmente spassosa e dai colori vivaci, e noi vi consigliamo di parteciparvi.