Age of Conan: Rise of the Godslayer
Può la morte di un dio cambiare un gioco?
I giocatori dovevano stare in piedi su alcune piattaforme per creare un ponte, tre di loro dovevano mantenere delle pose e gli altri tre attraversavano il ponte per affrontare un combattimento. Questo espediente ritornava nello scontro col boss finale, dove i giocatori dovevano imitare le pose usate dal signore del dungeon.
La varietà e la rigiocabilità di Rise of the Godslayer arriverà tutta dalle fazioni. Ci saranno 10 fazioni con cui i giocatori si potranno alleare o scontrare. Queste offriranno missioni e contenuti completamente separati, in modo che una seconda esplorazione delle zone di Khitai potrà essere estremamente diversa, a seconda della fazione scelta. Nelle previsioni degli sviluppatori, la maggior parte dei giocatori avrà a che fare con tre o cinque fazioni alla volta. A tutto questo si aggiungeranno due fazioni nascoste: “Si tratta di due gruppi con un ruolo chiave rispetto alla situazione che i giocatori scopriranno a Khitai, e con cui si potrà avere a che fare in base a come si affronteranno le varie quest”, ha dichiarato Morrison.
Il Game Director si è dimostrato interessato tanto all'impatto delle fazioni sul tono e i temi di Age of Conan, quanto alle loro implicazioni di gameplay. Vuole che la scelta tra questi gruppi abbia un significato più incisivo del set di armatura più cool, o di quali incantesimi si adattino meglio alla propria classe, e che fra di esse non ci sia una netta distinzione tra bene e male.
“Quella dei Preti di Yag-kosha sarà una delle fazioni del gioco, descritta dagli scrittori come una setta di umili e nobili preti che seguono il culto del dio Yag-kosha. Appariranno al giocatore come brave persone”, ha continuato Morrison. Il problema è che Yag-kosha, il dio elefante, è stato ucciso da Conan nella storia di Robert E. Howard, The Tower of the Elephant. Nonostante l'uccisione in questione sia stata più una sorta di eutanasia, ha avuto implicazioni terribili per Khitai, diventando una storia molto odiata dai seguaci del dio.
“Queste persone aiutano la loro comunità, sono devote, ma il loro obiettivo è l'eliminazione di Conan che deve pagare per aver ucciso il dio elefante. E Conan è il vostro Re. Ai giocatori presenteremo questo genere di ambiguità morali”, ha continuato Morrison. “Robert E. Howard ha scritto sempre in scale di grigio. Il suo mondo non era nero o bianco. Credeva che la società fosse corrotta e che la civiltà si sarebbe autodistrutta dall'interno. Khitai ne è l'esempio lampante, e noi stiamo cercando di riproporre i temi cari ad Howard”.
Visto che Kjitai è presente solo nella parte periferica dell'universo di Conan, Funcom ha avuto tutta la libertà per sviluppare questa espansione come meglio credeva, per prendere il possesso e il controllo del suo mondo virtuale. Morrison, tuttavia, crede che il risultato sia estremamente vicino alla sua fonte di ispirazione. “Howard ha scritto molto poco riguardo Khitai nelle sue opere, dandoci qualche spunto per creare un mondo mai descritto prima d'ora. In termini di tematiche, però, mi piace pensare che se Howard fosse ancora vivo, questa sarebbe la Khitai di cui avrebbe scritto”.
Age of Conan: Rise of the Godslayer uscirà nella prima metà del 2010.