Age of Conan: Rise of the Godslayer
Funcom cerca di recuperare il tempo perduto.
L’occhiolino strizzato a chi non ha molto tempo da dedicare al gioco e che quindi probabilmente opterebbe per l’alternativa temporale, lascia un attimo basiti quando si scopre che questa possibilità è dedicata unicamente a chi ha raggiunto l’80° livello: ad ogni modo si tratta di un leggero controsenso che non sminuisce la trovata di Funcom, peraltro mutuata da altri MMO già sul mercato.
Sempre all’insegna della eterogeneità è da segnalare l’inserimento di ben dieci nuove fazioni, capaci di dare vita a un intreccio sociale/morale non indifferente: ognuna di queste infatti è caratterizzata da diversi bonus e malus e parteggiare per una rispetto a un’altra porta ad avere dei vantaggi differenti, oltre che affrontare tutta una serie di quest specifiche in grado di accrescere la vostra fama tra le fila dei propri compagni.
Se per caso poi non doveste più ritrovarvi negli ideali e negli obiettivi prefissati, potrete in ogni momento tradire la vostra compagine per accasarvi in una fazione differente. L’inserimento di “dilemmi” morali è senza dubbio un tentativo da valutare con attenzione, sebbene la non definitività della scelta non permette probabilmente di coglierne appieno la portata.
Al carrello della spesa si aggiungono infine due nuove cavalcature, dall’indubbio fascino poetico nonché dal potenziale assicurato, il lupo e la tigre. Ottenibili nel caso decidiate di parteggiare per due fazioni particolari, queste amorevoli bestie dovranno essere cresciute con cura, affrontando diverse quest per ottenerne il pieno possesso.
Credo che verosimilmente non saranno pochi i temerari che vorranno sperimentare l’ebbrezza di cavalcare questi due animali, visti il carisma e i benefici che il loro utilizzo comporta.
In generale tutte queste aggiunte accrescono in maniera considerevole l’esperienza complessiva, rendendo Age of Conan un gioco sensibilmente diverso rispetto a come fosse in partenza. La maggiore attenzione al PvE richiederà però di contro anche uno studio più approfondito dell’intelligenza artificiale dei mob, perlomeno nel prossimo futuro, visti i risultati abbastanza deficitari riscontrati in questa direzione. Certo, gli aspetti politici introdotti con le numerose fazioni sono un punto a favore, ma la strada da percorrere è realisticamente ancora lunga.
L’aspetto grafico non merita invece particolare attenzione, non fosse altro per il fatto che le immagini a corredo di questa recensione parlano da sole: fatto salvi alcuni piccoli bug ininfluenti, siamo infatti alle prese a uno dei migliori comparti nel settore, con ambienti e personaggi in grado di rendere piacevoli e appaganti le vostre peripezie. A questo, aggiungete una fluidità encomiabile e potrete ottenere un titolo che difficilmente potrà trovare qualcosa da invidiare ai suoi concorrenti.
Quello che forse manca per rendere perfetto il tutto è la sensazione generale che alcune aggiunte siano state appositamente demandate ad un secondo tempo; mi riferisco ad esempio alla mancanza di innovazioni per il PvP oppure a un mancato innalzamento del level cap, aspetto che va a impattare direttamente sul grado di sfida che il gioco è in grado di offrire sul lungo termine. Certo, non si può pretendere tutto e subito, ma qualche dubbio: si rimane ingolositi ed affamati allo stesso tempo.
Dopo una rincorsa durata un tempo quasi infinito in un mondo ad alta velocità come quello dei MMORPG, finalmente Funcom sembra però aver trovato il bandolo della matassa. Il grosso dubbio è che oramai questo risultato sia stato raggiunto a bocce ferme e che sia difficile recuperare il terreno perduto in questi anni: forse qualche azzardo in più avrebbe potuto essere decisivo…
Rise of the Godslayer è comunque quello che doveva essere e non era ancora stato…