Age of Empires III: Definitive Edition - prova
Leggende che ritornano.
La nostalgia è uno dei sentimenti più potenti quando si parla di intrattenimento. Chi di noi, fra i più stagionati, non pensa con una certa emozione ai momenti di divertimento legati a periodi della giovinezza? La spensieratezza della gioventù mescolata al gusto della scoperta (fortissimo nel nostro hobby) creano una sorta di magia che avvolge i ricordi e li rende splendenti. Quanto più potente è il ricordo quanto, spesso, deludente la realtà e ci si trova spesso un po' delusi quando si rivisitano le grandi glorie del passato. Siamo nell'era del progresso ultra veloce e l'intrattenimento non è certo un'eccezione.
Age of Empires ha già ricevuto il trattamento "Definitive Edition" nei suoi primi due episodi e in entrambi i casi i risultati sono stati lusinghieri: ottima ricezione sia da parte del pubblico che da parte della critica. E' ora giunto il momento di Age of Empires III, l'ultimo atto, quello che, a detta di molti, è stato il più moderno e ricco di novità. Age of Empires III (d'ora in poi AOE3) portava nel mondo degli RTS una grande quantità di contenuti (soprattutto considerando i DLC) e qualche importante novità. L'idea di base della serie era quella di portare la storia della civiltà umana nel genere RTS, e per farlo era importante lavorare sulle fazioni disponibili in maniera approfondita.
Ed ecco ben quattordici diverse fazioni, che per questa Definitive Edition sono state portate a sedici (con l'aggiunta degli Inca e degli Svedesi). Poi AOE3 introduceva il sistema delle città. In pratica ogni fazione aveva una propria città rappresentata graficamente in una schermata fissa accessibile dal menù principale; se il giocatore utilizzava una particolare fazione (in multiplayer o in modalità skirmish) accumulava punti-esperienza per la specifica civiltà utilizzata e, quindi, possibilità di upgradare la relativa città e i relativi edifici. Questi upgrade si traducevano in 'carte' che poi potevano essere utilizzate in-game per ottenere risorse, unità o bonus di vario tipo. Questo sistema era ben realizzato e piuttosto divertente da utilizzare, anche se presentava il problema (non da poco) di spingere i giocatori a specializzarsi con una civiltà invece di sperimentare.
Questo 'difetto' era particolarmente sentito perché Age of Empires III faceva un ottimo lavoro sul lato della personalità delle diverse fazioni che erano tutte piuttosto riconoscibili e particolari. Alla fine comunque il tutto si traduceva in altissima rigiocabilità e ricchezza di contenuti che, per l'appunto, valsero a Age of Empires III il buon successo che ebbe. Questa Definitive Edition ci riconsegna oggi tutte queste meccaniche intatte aggiungendo qualche novità, non di poco conto. Innanzitutto, di fianco alla Campagna, al multiplayer e alla modalità skirmish sono state aggiunte altre due modalità: Historical Battles e Art of War Challenges.
Historical Battles, come dice il nome, è una serie di scenari che, molto vagamente, riproducono battaglie storiche mettendoci nei panni di una fazione specifica. Gli Art of War Challenge sono anch'essi scenari particolari che si concentrano, però, su aspetti specifici del gioco e sull'ottenimento di achievement. Questi dieci scenari vengono presentati da un breve video che introduce l'argomento della battaglia e anche questo aspetto rende questa modalità perfetta come tutorial.
La campagna principale, che segue una narrativa non-storica, inizia in modo molto leggero dal punto di vista della difficoltà e presenta obiettivi funzionali all'apprendimento; ma sono gli scenari Art of War il modo migliore per imparare i diversi aspetti del gioco. Questa novità è particolarmente ben accetta perché Age of Empires III è comunque un RTS di una profondità non banale. I meccanismi di gameplay incrociano gestione delle risorse, sblocchi delle unità, ottenimento di bonus e abilità speciali in maniera piuttosto convoluta; e ogni volta che si cambia fazione tocca imparare di nuovo tutto da zero e cambiare, almeno parzialmente, il proprio stile di gioco e le priorità a cui dedicarsi.
Oltre alle modalità illustrate, il gioco offre il tutorial originale, uno scenario editor completo ma un po' grezzo, la possibilità di gestire le mod direttamente dal menù principale e una enciclopedia sui vari concetti di gioco (unità, civiltà, geografia, edifici e molto altro) estremamente dettagliata e curata. Il multiplayer presenta la possibilità di giocare match classificati o liberi e la quantità di mappe e modalità diverse rispecchia la ricchezza di contenuti del resto della produzione.
Dal punto di vista tecnico, questa Definitive Edition mostra, già in questa versione preview, un comparto grafico rivisto e modernizzato con risoluzione aggiornata (fino a 4K), modelli ritoccati e animazioni più in linea con i prodotti moderni. Anche la musica è stata rimasterizzata e gli effetti sonori ci hanno francamente stupiti per potenza e capacità di immedesimare il giocatore. Il gioco originale presentava, ai tempi, qualche imperfezione di troppo nel patfhfinding e negli edifici difensivi (il classico problema di apertura dei cancelli nelle fortezze). Questi problemi sembrano oggi risolti, a giudicare dalla versione non definitiva da noi provata.
Il gameplay, al di là delle meccaniche di crescita ed espansione, rimane ancorato alla formula classica degli RTS con unità specializzate in certi compiti piuttosto che in altri e combattimenti che molto spesso premiano il giocatore in possesso di unità più numerose, quindi, il più delle volte, lo stesso che ha saputo creare un'economia florida. Giocando AOE3 si torna indietro nel tempo e la memoria va al primo Starcraft, alla serie Command & Conquer (anch'essa recentemente riproposta) e a tutti i vari cloni che proponevano la classica corsa alla produzione seguita dal rush sulle basi nemiche o da una tesissima crescita e corsa agli armamenti infinita.
Siamo quindi rimasti ben impressionati da questo primo sguardo a Age of Empires III: Definitive Edition. La quantità di contenuti è molto alta, le aggiunte sono importanti e interessanti, soprattutto sul lato estetico, e il gioco sembra essere invecchiato "bene", o almeno molto meglio di molti suoi colleghi. Attendiamo però la versione definitiva per dare un giudizio definitivo.